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UDC: no aperture domenicali generalizzate esercizi pubblici

13.11.2006
16:25
(ACON) Trieste, 12 nov - COM/RC - L'UDC del Friuli Venezia Giulia era e rimane critica nei confronti delle aperture domenicali generalizzate degli esercizi pubblici. Al momento del voto in Aula e già in Commissione, l'UDC ha espresso il proprio voto contrario.

Ad affermarlo in una nota sono i consiglieri regionali Roberto Molinaro, Maurizio Salvador, Gina Fasan e Giorgio Venier Romano che commentano positivamente le prese di posizione espresse in merito dal vescovo di Concordia-Pordenone, monsignor Ovidio Poletto, e dal presidente pordenonese di Confesercenti, Mario Marini.

"Nei tempi e nei modi appropriati, abbiamo fatto presente la nostra disapprovazione al riguardo, che è poi la stessa manifestata dalle associazioni datoriali, di categoria e sindacali - scrivono i consiglieri regionale dell'UDC -, chiedendo di limitare le aperture festive solo alle località realmente turistiche, attenendosi invece nelle altre località alle indicazioni della Bersani, che prevede solo un determinato numero di aperture festive in circoscritti periodi dell'anno. Avevamo chiesto poi la concertazione tra le parti sociali per stabilire di comune accordo il numero delle deroghe alla chiusura festiva, tutelando così gli interessi dei lavoratori del settore, che non possono essere penalizzati da scelte eccessivamente liberiste, cosa che effettivamente ora sta capitando".

"Come partito d'ispirazione cristiana - sottolineano Molinaro, Salvador, Fasan e Venier Romano - volevamo tener conto anche della nostra realtà sociale, dei nostri usi, costumi e tradizioni, oltre che degli interessi delle famiglie dei lavoratori, dei commercianti e degli stessi utenti, che necessitano di almeno un giorno alla settimana per stare insieme in famiglia. Purtroppo sono prevalsi il neocentralismo regionale e una visione eccessivamente liberista, e il risultato, oltre al danno riportato dai lavoratori e dalle loro famiglie, è quello del malcontento delle categorie economiche, per niente soddisfatte dai nuovi oneri derivanti dalle aperture festive a fronte di modesti risultati che non compensano le scelte imposte dalla nuova legge sul commercio".