Progetto CAPIRe: seminario sulla valutazione legislativa (2)
(ACON) Trieste, 14 nov - MPB - Una volta approvata una legge, i
proponenti sono più interessati a diffondere un segnale positivo
rispetto agli effetti che il testo avrà nei settori di interesse
che a occuparsi se la formulazione dei vari articoli ha colpito
nel segno facendoli risultare davvero riformatori rispetto alle
necessità del territorio - ha quindi sottolineato Sergio Dressi
evidenziando che oggi le leggi contengono sempre più regolamenti
che ne riguardano l'applicazione e che molto spesso essi vengono
attuati mesi e talvolta anni dopo, cosa che vanifica le
prospettive di applicazione virtuosa dei provvedimenti: per
questo l'introduzione delle clausole valutative è esigenza e
interesse degli esecutivi e, sempre più, dei consiglieri - ha
concluso Dressi ricordando che i risultati delle clausole
valutative introdotte in Friuli Venezia Giulia si apprezzeranno
fra qualche anno.
L'assessore Pecol Cominotto ha sottolineato che l'interesse
dell'Esecutivo in un percorso come questo non è inferiore a
quello di chi detiene la funzione legislativa e ha evidenziato
come i regolamenti siano comunque rilevanti nell'esecuzione della
fonte normativa principale, risultando determinati per la buona o
cattiva riuscita di una legge.
L'orizzonte dei passi compiuti e dei problemi ancora aperti - su
cui poi si sono susseguite le testimonianze dei consiglieri
regionali - è stato delineato dall'esperto del progetto CAPIRe
Alberto Martini che ha sottolineato come in un panorama
conflittuale come l'attuale il progetto, nato per iniziativa
spontanea di Consigli con maggioranze diverse, sia un'oasi
bipartisan. Le clausole valutative sono il nucleo di questo
progetto, rispondono all'esigenza delle Assemblee legislative che
gli esecutivi rendano conto di come applicano le leggi e possono
indurre un processo di riflessione che obbliga ad andare oltre le
rendicontazioni quantitative, ma è in grado di analizzare
criticità, cause ed effetti. In questo processo cruciale è
l'investimento professionale che si farà in futuro e la capacità
dei Consigli di diventare committenti politici in qualità di
legislatori.
Nella successiva tavola rotonda sono intervenuti Maria Antezza,
presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Dario
Pallaoro, presidente del Consiglio della Provincia Autonoma di
Trento, Mariangela Cotto e Sergio Cavallaro consiglieri
regionale del Piemonte, Giovanni Battista Orrù della Sardegna,
Enrico Fontana del Lazio e Anna Maria Menosso per il Friuli
Venezia Giulia, che ha parlato in particolare dell'esperienza qui
attuata con la legge sulle badanti e sull'importanza che la
verifica connessa alle clausole valutative possa comportare anche
l'eventuale correzione della norma.
(fine)