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Progetto CAPIRe: seminario sulla valutazione legislativa (2)

14.11.2006
14:33
(ACON) Trieste, 14 nov - MPB - Una volta approvata una legge, i proponenti sono più interessati a diffondere un segnale positivo rispetto agli effetti che il testo avrà nei settori di interesse che a occuparsi se la formulazione dei vari articoli ha colpito nel segno facendoli risultare davvero riformatori rispetto alle necessità del territorio - ha quindi sottolineato Sergio Dressi evidenziando che oggi le leggi contengono sempre più regolamenti che ne riguardano l'applicazione e che molto spesso essi vengono attuati mesi e talvolta anni dopo, cosa che vanifica le prospettive di applicazione virtuosa dei provvedimenti: per questo l'introduzione delle clausole valutative è esigenza e interesse degli esecutivi e, sempre più, dei consiglieri - ha concluso Dressi ricordando che i risultati delle clausole valutative introdotte in Friuli Venezia Giulia si apprezzeranno fra qualche anno.

L'assessore Pecol Cominotto ha sottolineato che l'interesse dell'Esecutivo in un percorso come questo non è inferiore a quello di chi detiene la funzione legislativa e ha evidenziato come i regolamenti siano comunque rilevanti nell'esecuzione della fonte normativa principale, risultando determinati per la buona o cattiva riuscita di una legge.

L'orizzonte dei passi compiuti e dei problemi ancora aperti - su cui poi si sono susseguite le testimonianze dei consiglieri regionali - è stato delineato dall'esperto del progetto CAPIRe Alberto Martini che ha sottolineato come in un panorama conflittuale come l'attuale il progetto, nato per iniziativa spontanea di Consigli con maggioranze diverse, sia un'oasi bipartisan. Le clausole valutative sono il nucleo di questo progetto, rispondono all'esigenza delle Assemblee legislative che gli esecutivi rendano conto di come applicano le leggi e possono indurre un processo di riflessione che obbliga ad andare oltre le rendicontazioni quantitative, ma è in grado di analizzare criticità, cause ed effetti. In questo processo cruciale è l'investimento professionale che si farà in futuro e la capacità dei Consigli di diventare committenti politici in qualità di legislatori.

Nella successiva tavola rotonda sono intervenuti Maria Antezza, presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Dario Pallaoro, presidente del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento, Mariangela Cotto e Sergio Cavallaro consiglieri regionale del Piemonte, Giovanni Battista Orrù della Sardegna, Enrico Fontana del Lazio e Anna Maria Menosso per il Friuli Venezia Giulia, che ha parlato in particolare dell'esperienza qui attuata con la legge sulle badanti e sull'importanza che la verifica connessa alle clausole valutative possa comportare anche l'eventuale correzione della norma.

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