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CR: divieto cumulo indennità di carica, dibattito (6)

21.11.2006
14:04
(ACON) Trieste, 21 nov - MPB - Per Bruno Malattia (Citt), che ha dichiarato di condividere la norma, spetta al Consiglio regionale stabilire l'incompatibilità e come si regolano i sistemi delle indennità nel caso di pluralità di incarico. Quello della non cumulabilità è un principio al quale ispirarsi perché l'opinione pubblica chiede di moderare i costi della politica, e va data risposta non emotiva, ma sistematica, stabilendo regole certe, trasparenti e chiare capaci di ridurre la disaffezione e il distacco dalla politica. Contenere i costi della politica, rendere più trasparenti le situazioni, evitare ramificazioni sono obiettivi che si possono ottenere anche con un provvedimento di questo tipo, meglio sarebbe una disciplina organica del settore su compatibilità e indennità. Questo Consiglio regionale ha fatto un passo avanti quando ha stabilito l'incompatibilità tra sindaco e consigliere regionale, potrebbe continuare un percorso virtuoso.

Luigi Ferone (Part.Pens) ha sostenuto la norma perché si assiste spesso a una invereconda lotta per le designazioni ai vari incarichi: un po' di moralizzazione è necessaria, non è possibile che uno stesso individuo abbia diversi incarichi, ha insistito Ferone invitando a una riflessione anche sull'efficienza e sul rendimento nell'assolvimento dei vari incarichi.

Secondo Mauro Travanut (DS) i motivi di fondo sono nobili ma velleitari. Questa è una norma astratta, calata in una visione ideologica e non nella realtà, e per questo la respingiamo in accordo con il relatore di maggioranza.

Per Paolo Panontin (Gruppo Misto) il principio non è contestabile, ma è difficile scardinare il sistema che consente di rimpinguare incarichi scarsamente pagati, come quelli dei sindaci. Noi stiamo nel fortino, le forze politiche hanno tutte qualcosa da difendere e andare a fare i conti ai Comuni dalla nostra condizione è difficile. Fissare un principio e riequilibrare fra chi sta qui e chi fuori sarebbe più coretto.

Nevio Alzetta (DS), evidenziando ipocrisia e opportunismo, sostiene che la proposta ha un difetto di fondo perché si parla di divieto della cumulabilità delle indennità e non delle cariche: o si vuole effettivamente moralizzare, esercizio al quale mi rendo disponibile, o si vuol fare demagogia. Quando si propone qualcosa, ci vuole un forte coordinamento, definendo la norma un pretesto verso il quale esprime contrarietà.

Roberto Asquini (FI) ricordando quanto poco guadagnino assessori e sindaci di piccoli e medi Comuni a fronte dell'impegno richiesto, un appannaggio non sufficiente a coprire neppure le spese di benzina e telefonino, ha invitato a valutare la situazione, pur considerando che come sempre ci possono essere abusi.

Per l'assessore Gianni Pecol Cominotto il cumulo di cariche e di incarichi essendo questione attinente ai diritti e alle libertà del singolo è questione che obbligatoriamente attiene allo strumento legislativo, mentre la questione delle indennità conseguenti è di pertinenza agli atti amministrativi, perché regola rapporti. La posizione della Giunta è di assoluto ossequio a ciò che la legislazione ha inteso o intenderà fare rispetto al cumulo di cariche e incarichi, ed è di affermazione del proprio ruolo sul versante degli atti amministrativi che sono lo strumento con il quale devono essere regolate le conseguenze della legge: quindi la Giunta, nel rispetto di quanto il Consiglio regionale delibererà, ritiene che un assetto corretto dei poteri sia quello per il quale il cumulo di cariche e incarichi spetti alla legge, le questioni riguardanti le indennità agli atti amministrativi.

I lavori riprenderanno alle 14.30.

(segue)