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CR: legge personale, relatore minoranza Molinaro (10)

21.11.2006
15:20
(ACON) Trieste, 21 nov - MPB - Il relatore di minoranza dell'UDC Roberto Molinaro - ricordando che il suo Gruppo non aveva sottoscritto il provvedimento, proposto trasversalmente per statuire alcune norme urgenti in materia di personale, per la netta contrarietà all'articolo 2 che definisce una nuova disciplina in materia di recupero da graduatorie concorsuali per gli appartenenti al comparto unico con la novità che l'utilizzo della graduatoria avviene a prescindere dalla data di indizione del pubblico concorso, concretizzando di fatto una assunzione ad personam e violando i principi di imparzialità nell'azione della pubblica amministrazione - ha indicato motivi di perplessità anche per l'articolo 3 successivamente introdotto.

Sono perplessità - ha detto - riguardo alla necessità e alla opportunità della norma: sotto il profilo della legittimità perché fondare uno dei capisaldi della riorganizzazione del settore pubblico, come il comparto unico, su una norma per la quale vi è un fumus di costituzionalità non è lungimirante; sotto il profilo dell'opportunità, perché il contenuto dispositivo della norma è stato faticosamente definito in sede di contrattazione nell'ambito di una relazione tra Areran e parti sindacali che dura da anni e l'intervento legislativo costituisce un precedente non accettabile nei rapporti tra parte datoriale e organizzazioni sindacali; la violazione del principio di buona amministrazione, infine, rappresenta l'aspetto più delicato perché attiene al rapporto tra organi istituzionali, in questo caso quello giurisdizionale della Corte dei Conti.

A fronte - conclude Molinaro - di un giudizio di non compatibilità economica si intendono blindare i meccanismi di quantificazione della spesa per la perequazione contrattuale sottraendoli con una norma legislativa alla sindacalità della giurisdizione contabile, soprattutto per evitare procedimenti di responsabilità per possibile danno erariale a carico di quanti daranno attuazione al contratto stesso, e questa è una inaccettabile forzatura.

(segue)