Pens: risposta Beltrame a Ferone su casa riposo di Latisana
(ACON) Trieste, 22 nov - COM/MPB - Il consigliere regionale del
Partito Pensionati Luigi Ferone rende noto il contenuto della
risposta dell'assessore alla salute e protezione sociale Ezio
Beltrame alla sua interrogazione urgente inerente la casa di
riposo Umberto I di Latisana, nella quale chiedeva se la Regione,
per quanto di competenza, abbia mai ritenuto di sollecitare
controlli sull'istituto in questione o su altre strutture
similari presenti della regione, e di conoscere quali iniziative
siano state assunte sino ad oggi per garantire il rispetto degli
anziani ricoverati nelle case di riposo. Inoltre, con
l'interrogazione intendeva anche conoscere i risultati di
eventuali interventi.
Questa la risposta:
"L'inchiesta della magistratura, gli arresti e le ipotesi di
reato hanno creato grande sconcerto in tutti e io spero che
questa vicenda si chiarisca prima possibile e riporti fiducia e
serenità. L'ASS. n. 5 ha sospeso cautelativamente un
collaboratore professionale infermiere e il medico di medicina
generale come previsto dal contratto in caso di restrizione della
libertà personale. L'ASP Umberto I ha sospeso la coordinatrice
dei servizi e una dipendente per le stesse motivazioni. Le
ipotesi di reato sono molto gravi e riguarderebbero tra l'altro
episodi di violenza sui pazienti, abuso di farmaci e truffa ai
danni del SSR.
Dalle visite effettuate dal nuovo medico di medicina generale
sostituto si è riscontrato il buono stato di salute degli utenti,
già dal giorno successivo agli arresti.
Inoltre, dalle verifiche effettuate dall'ASS 5, il consumo di
farmaci presso l'Umberto I non è dissimile rispetto ad altre
analoghe strutture, anzi per quanto riguarda gli psicofarmaci c'è
stata una diminuzione rispetto allo scorso anno, sia in quantità,
sia in qualità. Questa è una tendenza in atto anche nelle altre
strutture.
Queste prime valutazioni ci confortano e ci fanno dire che non si
possono fare generalizzazioni. E' deprecabile l'esagerazione
mediatica con il richiamo ai lager.
La casa di riposo di Latisana è una azienda per i servizi alla
persona (ASP) governata in modo autonomo da un consiglio di
amministrazione nominato dal Comune di Latisana. Recentemente la
struttura ha subito importanti interventi di ristrutturazione con
il supporto di contributi regionali. L'ASP accoglie 56 ospiti, di
cui 50 non autosufficienti e da poco più di un anno, attraverso
una specifica convenzione con l'ambito socio assistenziale, un
padiglione della struttura ospita il centro diurno, attivo da
lunedì al sabato, dalla 7.30 alle 19.30, dove trovano ospitalità
15 assistiti non autosufficienti.
La situazione dopo gli arresti si sta lentamente normalizzando.
Il servizio assistenziale e infermieristico in particolare è
sempre stato garantito, anche grazie al supporto dell'ASS n. 5,
di altre strutture residenziali per anziani e dalla cooperativa
che ha in affidamento in servizio. Il fatto che non ci siano
richieste da parte degli ospiti di essere trasferiti ad altra
struttura e che ci sia una lunga lista di attesa (circa 20
persone) sono ulteriori prove che il servizio è considerato buono
dall'utenza e dai loro familiari. Il sindaco di Latisana ha più
volte dichiarato che non ha mai ricevuto lamentele, mentre
numerose sono state le affermazioni di apprezzamento del
servizio. Neanche al distretto sanitario sono mai giunte
segnalazioni, ne verbali, ne scritte.
Infine, confermo in questa sede le azioni che intende
intraprendere questa Amministrazione regionale per migliorare il
servizio delle residenze per anziani:
avvio di un ciclo di corsi per la formazione del personale e
degli amministratori delle ASP, che accompagni il processo di
aziendalizzazione delle ex Ipab e della loro integrazione nella
rete dei servizi socio sanitari, come previsto dalla LR 19/2003;
avvio di un nuovo sistema di valutazione multidimensionale del
bisogno attraverso la scheda Val.Garf;
conferma dei tempi e dei modi per la nuova classificazione delle
strutture per anziani avviato con la DGR 2089 del 8/9/2006 e
successiva determinazione del fabbisogno di nuovi posti letto;
avvio, in via sperimentale, di un nuovo sistema di contribuzione
diversificato a seconda dei livelli di intensità e complessità
assistenziale".