Corecom: Tesini a convegno su comunicazione concorrente
(ACON) Udine, 27 nov - MPB - Quali spazi per le Regioni da che
la riforma del Titolo V della Costituzione - che ha introdotto
nuove frontiere giuridiche nel rapporto tra Stato e Regioni -
permette a esse di esercitare una legislazione concorrente in
materia di comunicazione?
All'interrogativo ha cercato di rispondere l'incontro (Udine,
Palazzo Florio) promosso dal Corecom del Friuli Venezia Giulia
che sul tema ha avviato un'ampia ricerca con la collaborazione
dell'ISGRe e del dipartimento di Scienze giuridiche dell'ateneo
udinese e che - come ha sottolineato il presidente del Comitato
regionale per le comunicazioni Franco Del Campo - in materia
costituisce una sorta di modello per il suo essere organo di
vigilanza, di garanzia, ma anche di consulenza nei confronti
della Regione per tutto ciò che riguarda la complessa materia
della comunicazione.
Un appuntamento specialistico, di taglio prettamente giuridico
che sarà molto utile - ha detto il presidente del Consiglio
regionale Alessandro Tesini, concludendo i lavori - sia in vista
dell'incontro con la Conferenza dei Corecom, sia in relazione
alle responsabilità che si dovranno assumere le Regioni dopo gli
esiti del referendum: le audizioni parlamentari che già si sono
svolte e quelle che specificatamente a fine settimana
riguarderanno le Regioni a statuto speciale dovranno delineare il
percorso.
Avvertiamo la totale inadeguatezza delle attribuzioni di
competenze sulla base delle tradizionali materie e che il terreno
della materia concorrente è insidioso e difficile - ha detto
ancora Tesini sottolineando che un intervento della Regione nella
materia delle comunicazioni non è a costo zero sia che si tratti
di emittenza pubblica, regolata da contratto di servizi, sia che
si tratti di altri mezzi di comunicazione.
Intervenire e legiferare a questo riguardo per la Regione
significa prevedere nuove attribuzioni di risorse e nuove fonti
di spesa - ha affermato Tesini facendo anche riferimento
all'aspetto collegato all'emittenza pubblica e alla Rete Tre e
annunciando alcuni importanti momenti di verifica in merito in
sede di Conferenze dei Corecom, dei Consigli e delle Giunte
regionali.
Quanto alla responsabilità degli enti pubblici, a partire dalla
Regione, sulla comunicazione istituzionale, assistiamo a lacune e
ritardi vistosi legati anche a una materia difficile in sé: non è
facile comunicare bene la produzione legislativa, né la si può
banalizzare - ha commentato Tesini stigmatizzando però anche uno
sperpero di risorse non giustificato né giustificabile.
E' però un terreno sul quale ci stiamo misurando, con qualche
risultato - dalla Web Tv ai siti -: ma il problema è come
utilizzare i media, ha concluso il presidente del Consiglio,
poiché la comunicazione istituzionale non può essere confusa con
una sorta di newsletter allargata. Occorre arrivare all'opinione
pubblica trasmettendo correttamente, e senza confusioni con la
comunicazione politica, il senso del lavoro delle istituzioni. E
ciò merita un approfondimento specifico.
(foto in e-mail; immagini alle tv)