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III Comm: progetto Centro a Bassa Soglia a Monfalcone

13.12.2006
12:11
(ACON) Trieste, 13 dic - RC - Audizione della III Commissione consiliare - presidente Nevio Alzetta (DS) - con l'associazione socio-culturale senza scopi di lucro Nuova Entrata Libera in merito al progetto Centro a Bassa Soglia (CBS) di Monfalcone.

Si tratta di un progetto integrato - hanno spiegato i presenti - che si rivolge a chi vive in grave marginalità sociale, o ha problemi di dipendenza da sostanze, o per qualche motivo non accedono ai servizi pubblici, o sono ex detenuti o extracomunitari. Nasce dalla collaborazione tra i servizi sociali del Comune di Monfalcone, il Servizio tossicodipendenze (Ser.T) dell'Azienda sanitaria n. 2 e l'associazione Nuova Entrata Libera, e si caratterizza quale centro di pronta accoglienza diurna, di facile accesso e non vincolato necessariamente ad un programma terapeutico o ad invii da parte di altri servizi.

Ciò che il Centro a Bassa Soglia offre - hanno proseguito i responsabili dell'associazione - è la possibilità di soddisfare i bisogni primari quali avere un pasto, fare una doccia o un bucato; garantisce un punto d'ascolto con personale qualificato; un luogo alternativo alla strada; materiale informativo utile a trovare un lavoro.

I dati parlano di 351 giorni di apertura da gennaio 2005 a giugno 2006, 108 gli utenti con una media di presenze giornaliere di circa 25 persone e un totale di 6.004 pasti, 446 siringhe e 742 profilattici offerti. Per lo più si tratta di uomini (88% contro il 12% delle donne), dall'età media di 35 anni (se per gli italiani la fascia va dai 26 ai 40 anni, per gli stranieri si scende dai 18 ai 30), 36 senza reddito e 54 dal reddito occasionale, 35 senza fissa dimora e 31 ospitati da amici.

Guardando ai fondi di cui il CBS dispone, si registrano, per il 2006, 29.540,00 euro derivanti dalla legge nazionale sui Piani di zona, 40.700,00 dal Comune di Monfalcone e 6.000,00 da quello di Staranzano, per un totale di 76.240,00 euro che permettono un'apertura del Centro di appena un'ora e mezza ed escludono ogni possibilità di lavoro di prevenzione e riabilitazione. Desiderio degli operatori sarebbe poter lavorare anche in strada e tenere aperto almeno 3 ore al giorno, ma ciò implica risorse per 126.524,00 euro all'anno.

(immagini alle tv)