CR: Finanziaria 2007, relatore minoranza Molinaro (4)
(ACON) Trieste, 19 dic - MPB - Auspica significative
modificazioni al testo, il relatore di minoranza Roberto
Molinaro, capogruppo dell'UDC, che non condivide la definizione
secondo cui la legge finanziaria è espressione del ciclo virtuoso
della politica Illyana ed evidenzia quattro caratterizzazioni
generali del documento contabile.
Innanzitutto la continuità, dal momento che ben poche sono le
novità proposte, concentrate in buona parte nell'ambito dello
sviluppo economico e definite come interventi una tantum. Si è
privilegiata una spalmatura generalizzata delle disponibilità
finanziarie tra i mille rivoli oggi consentiti dal bilancio
regionale che fa emergere la preoccupazione di capitalizzare le
scelte di questa IX legislatura regionale, ma anche l'esaurimento
da parte di Illy e di Intesa Democratica di una capacità
propositiva e progettuale affidata più a campagne di
comunicazione che a scelte legislative e amministrative.
In tale condizione cresce il centralismo della Regione che,
anziché devolvere e assicurare piena attuazione al principio di
sussidiarietà nella sua duplice connotazione istituzionale e
sociale, aumenta gli stanziamenti soggetti a intervento diretto
regionale, e si accentua la prospettiva clientelare recata
dall'utilizzazione dell'intervento puntuale. Quasi la metà degli
stanziamenti è costituita da limiti di impegno che renderanno più
rigido il bilancio regionale in un arco di tempo compreso tra i
10 e i 20 anni e ciò rende evidente la quarta caratterizzazione
della legge finanziaria, ovvero la corta visione di prospettiva
per cui le maggiori compartecipazioni, per 240 milioni di euro,
anziché per abbattere il debito di medio-lungo periodo, vengono
destinate a nuova spesa con la prevista autorizzazione per
ulteriori 290,7 milioni di euro per nuovo indebitamento.
Molinaro, inoltre, con un'analisi approfondita dei vari articoli
e capitoli di spesa, individua ulteriori elementi di censura e di
preoccupazione sulla tenuta nel tempo del bilancio regionale, ma
soprattutto circa la sua adeguatezza a corrispondere alle
esigenze di crescita, sviluppo e coesione sociale della comunità
regionale.
(segue)