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CR: Finanziaria 2007, relatore minoranza Ciriani (5)

19.12.2006
12:15
(ACON) Trieste, 19 dic - MPB - Pesantemente negativo il giudizio complessivo sulla manovra anche da parte del capogruppo di Alleanza Nazionale Luca Ciriani, relatore di minoranza per il suo gruppo, che ha annunciato emendamenti su argomenti quali Carta famiglia, reddito cittadinanza, organismi culturali riconosciuti di interesse regionale, nuovi criteri ISEE per l'assegnazione degli assegni di studio, spese sociali immigrazione, spese sicurezza, aumento costi comunicazione e per sondaggi e consulenze, Mercurio SpA, riduzione degli organi consultivi e dei comitati regionali.

Ciriani ha insistito particolarmente sull'aspetto dell'indebitamento che - ha sottolineato - corre al ritmo del 30% annuo e gli oneri finanziari sono destinati a rappresentare un fattore centrale e non comprimibile; le spese correnti sono destinate ad aumentare di 35 milioni di euro, così come le spese per rimborso di mutui o prestiti (più 22 milioni di euro con una previsione di più 56 per il 2008 e di più 85 per il 2009) mentre le spese per investimenti, di conseguenza, si riducono addirittura di 144 milioni di euro, pari quasi al 20%. Debiti crescenti e autorizzazioni al debito mimetizzati sotto forma di leasing, come nel caso dell'edilizia ospedaliera, mentre la spesa sociosanitaria rappresenta quasi il 60% di quella complessiva nonostante l'istituzione del centro servizi condivisi - ha detto ancora il consigliere ricordando le richieste avanzate affinché le maggiori entrate venissero utilizzate per interventi strutturali specie per ridurre debito e pressione fiscale.

La proliferazione degli emendamenti puntuali ha stravolto la norma originale con autorizzazioni di spesa e limiti di impegno per decine di milioni di euro, mentre si è aggiunta una numerosa serie di norme di natura non finanziaria che fanno del provvedimento una finanziaria e al tempo stesso una legge omnibus - sottolinea ancora Ciriani che evidenzia pure l'operazione di svuotamento politico e finanziario delle Province di cui, all'improvviso, sì è scoperta l'inutilità, dopo che era stata chiesta la creazione di una quinta in montagna, allo scopo di cancellare un fastidioso interlocutore deciso a dare battaglia sia sul campo della difesa dell'identità culturale che su quello della devoluzione a fronte di una Regione mai così centralista.

(segue)