CR: Finanziaria 2007, relatore minoranza Ciriani (5)
(ACON) Trieste, 19 dic - MPB - Pesantemente negativo il
giudizio complessivo sulla manovra anche da parte del capogruppo
di Alleanza Nazionale Luca Ciriani, relatore di minoranza per il
suo gruppo, che ha annunciato emendamenti su argomenti quali
Carta famiglia, reddito cittadinanza, organismi culturali
riconosciuti di interesse regionale, nuovi criteri ISEE per
l'assegnazione degli assegni di studio, spese sociali
immigrazione, spese sicurezza, aumento costi comunicazione e per
sondaggi e consulenze, Mercurio SpA, riduzione degli organi
consultivi e dei comitati regionali.
Ciriani ha insistito particolarmente sull'aspetto
dell'indebitamento che - ha sottolineato - corre al ritmo del 30%
annuo e gli oneri finanziari sono destinati a rappresentare un
fattore centrale e non comprimibile; le spese correnti sono
destinate ad aumentare di 35 milioni di euro, così come le spese
per rimborso di mutui o prestiti (più 22 milioni di euro con una
previsione di più 56 per il 2008 e di più 85 per il 2009) mentre
le spese per investimenti, di conseguenza, si riducono
addirittura di 144 milioni di euro, pari quasi al 20%. Debiti
crescenti e autorizzazioni al debito mimetizzati sotto forma di
leasing, come nel caso dell'edilizia ospedaliera, mentre la spesa
sociosanitaria rappresenta quasi il 60% di quella complessiva
nonostante l'istituzione del centro servizi condivisi - ha detto
ancora il consigliere ricordando le richieste avanzate affinché
le maggiori entrate venissero utilizzate per interventi
strutturali specie per ridurre debito e pressione fiscale.
La proliferazione degli emendamenti puntuali ha stravolto la
norma originale con autorizzazioni di spesa e limiti di impegno
per decine di milioni di euro, mentre si è aggiunta una numerosa
serie di norme di natura non finanziaria che fanno del
provvedimento una finanziaria e al tempo stesso una legge omnibus
- sottolinea ancora Ciriani che evidenzia pure l'operazione di
svuotamento politico e finanziario delle Province di cui,
all'improvviso, sì è scoperta l'inutilità, dopo che era stata
chiesta la creazione di una quinta in montagna, allo scopo di
cancellare un fastidioso interlocutore deciso a dare battaglia
sia sul campo della difesa dell'identità culturale che su quello
della devoluzione a fronte di una Regione mai così centralista.
(segue)