CR: Finanziaria 2007, dibattito generale (11)
(ACON) Trieste, 19 dic - AB - Una Finanziaria equa, ha
affermato Antonio Martini (Margh), che ha però ricordato che ci
sono alcuni problemi aperti legati al completamento della
ricostruzione, ora che il flusso di interventi statali è finito.
Ha chiesto attenzione per chiudere la vicenda del trasferimento
dei beni demaniali e ha soprattutto lamentato i ritardi che si
registrano sul versante della viabilità, di tutta la viabilità
regionale, che penalizzano la montagna come il porto di Trieste.
E la questione Friuli non è una fesseria di qualche vecchio
assessore, è un problema serio di cui questa maggioranza deve
farsi carico assieme al Consiglio regionale, che deve poter dire
la sua con autorevolezza.
Sanità e sociale nell'intervento di Sergio Lupieri (Margh), che
ha evidenziato gli investimenti per l'aumento dei posti negli
asili nido pubblici e privati, l'attenzione al settore della non
autosufficienza e dei servizi domiciliari, il potenziamento
dell'attività distrettuale e di prevenzione, l'abbattimento
graduale delle liste di attesa dove i primi dati sono confortanti
e ci spingono a proseguire sulla strada intrapresa. Per gli
ospedali continua la graduale diminuzione dei ricoveri
inappropriati a beneficio di altre attività indispensabili.
Critiche puntuali da parte di Daniele Galasso (FI), che ha
lamentato l'assenza di riforme strutturali, la carenza di
interventi per le infrastrutture, la sproporzione degli
interventi per la montagna che lasciano solo le briciole al
turismo marino, che non potrà resistere ancora per molto. Le
risorse per i piccoli Comuni (a eccezione di quelli montani)
diminuiscono, mentre aumentano quelle per le grandi città. Il
dato che si ricava da questa Finanziaria è che gli obiettivi
clientelari vengono raggiunti tutti, quelli sociali rimangono un
miraggio.
Per Franco Brussa (Margh) non bisogna abbassare la guardia su
obiettivi quali razionalizzazione, lotta agli sprechi, riduzione
di alcune spese e in questo ha rivendicato un ruolo per il
Consiglio regionale e le sue Commissioni. Ha respinto le accuse
delle opposizioni di aver stravolto la Finanziaria, che invece
rimane attenta a salute, sociale, sviluppo. La politica della
casa è stato uno dei fiori all'occhiello di questa Regione, ma
oggi è cambiato lo scenario, con una crescita di famiglie povere
monoreddito che non possono permettersi l'acquisto di un
immobile. Sarebbe allora meglio spostare l'attenzione
sull'edilizia sovvenzionata e sulle ATER. Brussa ha infine
chiesto di assegnare alla provincia di Gorizia la Direzione
regionale per le politiche europee, perché è la storia che ha
fatto maturare una certa cultura a queste terre.
(segue)