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Tesini: presepi in Consiglio per la nostra identità

20.12.2006
12:42
(ACON) Trieste, 20 dic - RC - Mentre continuano le polemiche sulla negata esposizione dei più classici simboli della religione cattolica - è di oggi la notizia di una natività inizialmente esposta nel Consiglio regionale della Toscana e poi fatta togliere per non urtare la sensibilità di alcuni - il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Alessandro Tesini, forte dell'identità e delle tradizioni della sua terra, fa sapere che nel Palazzo di piazza Oberdan, a Trieste, è esposto non uno ma un'intera rassegna di presepi negli spazi che con regolarità ospitano le numerose iniziative culturali di cui la Presidenza del Consiglio si fa sostenitrice in quanto espressioni peculiari e pregiate delle diverse espressioni artistiche regionali.

Dodici le opere che sono state allestite dall'associazione fra le Pro Loco del Friuli Venezia Giulia, titolare da tre anni di "Giro presepi", una rassegna che vede impegnate tutte e quattro le province secondo una serie di itinerari che intendono attirare soprattutto il turista religioso, ma che non mancano di coinvolgere le scuole e i migliori artisti della regione.

La giuria che premierà i lavori di 22 scuole elementari ha girato tutto il territorio e non ha mai registrato tensioni, da parte di genitori o insegnanti, per quanto riguarda questa iniziativa.

"E il dialogo, l'accettazione dell'altro, il pluralismo all'interno di una realtà legata alle sue forti tradizioni e priva di estremismi sono i punti forti su cui si basa anche l'esposizione in Consiglio regionale", ha sostenuto il presidente Tesini. "Con questo gesto - ha sottolineato - accogliamo e facciamo nostro il volere dei cittadini, di cui questa sede è la massima rappresentazione istituzionale. Senza nessuna forzatura, nessuna imposizione ad altri, le cui tradizioni e culture rispettiamo e con le quali ci mettiamo in relazione e dialogo, senza reticenze e inibizioni. E questa sensibilità è fuori da ogni sensazionalismo, ma nella piena coscienza che globalizzazione e multiculturalismo si giustificano con la valorizzazione delle tradizioni, con le quali sono pienamente compatibili".

(foto in e-mail)