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UDC: Molinaro, la nuova legge urbanistica espropria i Comuni

10.01.2007
15:55
(ACON) Trieste, 10 gen - COM/AB - "Con la falsa motivazione della necessità di innovazione, i singoli Comuni non possono essere espropriati, di fatto, della parte più significativa delle competenze relative al proprio sviluppo, come quelle relative all'espansione edilizia e alla previsione di insediamento di nuove attività produttive."

Lo afferma il capogruppo UDC in Consiglio regionale Roberto Molinaro a margine dell'avvio in IV Commissione dell'esame del disegno di legge della Giunta sulla riforma dell'urbanistica e sulla disciplina dell'attività edilizia e del paesaggio.

"Il progetto di Illy e della sua maggioranza è subdolo, ma nello stesso tempo rivoluzionario - precisa il capogruppo centrista - dal momento che nei singoli Comuni lo strumento del Piano Strutturale Comunale (PSC), che dovrà essere concordato con la Regione, non si potranno prevedere nuove zone residenziali di espansione, industriali, artigianali, commerciali, turistiche, né l'ampliamento di quelle esistenti, se lo strumento di pianificazione non sarà predisposto e approvato a livello di Comuni associali in ambiti di almeno 30.000 abitanti".

"Tale previsione non trova nessuna giustificazione plausibile - precisa ancora il consigliere UDC - se non nell'intendimento di obbligare i Comuni a cedere una parte della loro più importante sovranità, che è quella del governo del territorio, in favore delle realtà contermini con le quali i rapporti non sono sempre facili e virtuosi e quindi con un blocco sostanziale di nuovi insediamenti abitativi o produttivi".

"Tale previsione è doppiamente iniqua - conclude l'esponente UDC - dato che individua nel territorio regionale Comuni di serie A e di serie B, dal momento che i Comuni capoluogo di Provincia potranno approvare i propri Piani Strutturali Comunali a livello singolo e non intercomunale."