UDC: Molinaro, la nuova legge urbanistica espropria i Comuni
(ACON) Trieste, 10 gen - COM/AB - "Con la falsa motivazione
della necessità di innovazione, i singoli Comuni non possono
essere espropriati, di fatto, della parte più significativa delle
competenze relative al proprio sviluppo, come quelle relative
all'espansione edilizia e alla previsione di insediamento di
nuove attività produttive."
Lo afferma il capogruppo UDC in Consiglio regionale Roberto
Molinaro a margine dell'avvio in IV Commissione dell'esame del
disegno di legge della Giunta sulla riforma dell'urbanistica e
sulla disciplina dell'attività edilizia e del paesaggio.
"Il progetto di Illy e della sua maggioranza è subdolo, ma nello
stesso tempo rivoluzionario - precisa il capogruppo centrista -
dal momento che nei singoli Comuni lo strumento del Piano
Strutturale Comunale (PSC), che dovrà essere concordato con la
Regione, non si potranno prevedere nuove zone residenziali di
espansione, industriali, artigianali, commerciali, turistiche, né
l'ampliamento di quelle esistenti, se lo strumento di
pianificazione non sarà predisposto e approvato a livello di
Comuni associali in ambiti di almeno 30.000 abitanti".
"Tale previsione non trova nessuna giustificazione plausibile -
precisa ancora il consigliere UDC - se non nell'intendimento di
obbligare i Comuni a cedere una parte della loro più importante
sovranità, che è quella del governo del territorio, in favore
delle realtà contermini con le quali i rapporti non sono sempre
facili e virtuosi e quindi con un blocco sostanziale di nuovi
insediamenti abitativi o produttivi".
"Tale previsione è doppiamente iniqua - conclude l'esponente UDC
- dato che individua nel territorio regionale Comuni di serie A e
di serie B, dal momento che i Comuni capoluogo di Provincia
potranno approvare i propri Piani Strutturali Comunali a livello
singolo e non intercomunale."