III Comm: Beltrame su ticket, interventi dei consiglieri (2)
(ACON) Trieste, 16 gen - MPB - Bisogna capire se ritenete che i
ticket servono oppure no, e se sì, se servono a correggere una
distorta domanda sanitaria o a fare cassa - ha detto Luca Ciriani
(AN) sottolineando di aspettarsi dalla Regione, a Statuto
speciale, il ricorso alla Corte Costituzionale poiché lo Stato
non può imporre i modi con cui raggiungere gli obiettivi di
risanamento. Questo ticket incoraggia inoltre a ricorrere alle
strutture private.
Per Sergio Lupieri (Margh), che ha sottolineato i contenziosi che
si possono creare tra cittadino paziente e operatore sanitario,
anche alla normativa del 1992 vanno posti correttivi e vanno
riviste le indicazioni per la definizione dell'urgenza o meno.
D'accordo anche sulla revisione della compartecipazione della
spesa, ha invitato ad abolire se possibile il ticket da 10 euro.
Massimo Blasoni (FI) ha voluto capire se i 10 euro di ticket si
debbano mantenere anche andando alla rimodulazione, o se si
possano seguire strade diverse, preoccupato del rischio di un
maggior costo anche se in linea con una maggiore equità, mentre
Pio De Angelis (PRC) ha definito la scelta del governo nazionale
tra le più odiose nell'ambito di una finanziaria, sia perché il
pronto soccorso porterà incassi risibili, sia perché gli altri
ticket colpiscono categorie più deboli e perché rischiano di
vanificare attività di screening dei medici, chiedendosi
anch'egli se come Regione autonoma si sia costretti a seguire
queste imposizioni, posto che il nostro bilancio per la sanità è
svincolato dal finanziamento nazionale.
Aspetto quest'ultimo toccato anche da Paolo Ciani (AN) che,
inoltre, sulla questione della inappropriatezza ritiene ci sia
ancora molta strada da fare, perché nessuna delibera può
sostituirsi al giudizio del medico. Gina Fasan (UDC) ha invece
sollecitato una verifica anche di quanto stanno facendo le altre
Regioni a Statuto speciale.
Per Alessandra Guerra (LN) siamo usciti dal sistema sanitario
nazionale non solo per caricarci di qualcosa che il Governo
voleva scaricare, ma per cominciare a esercitare l'autonomia di
carattere legislativo e decisionale fino in fondo, e arrivare poi
a gestire in proprio anche la trattativa sui farmaci. Sembra di
fare un passo indietro, stiamo perdendo la partita
dell'autonomia e la possibilità di far vedere che federalismo non
è solo assistenza ma capacità di far quadrare i conti.
La partita dei ticket ci interessa da tempo - ha affermato Nevio
Alzetta (DS) ritenendo opportuno il pronunciamento della Giunta
sui pronto soccorso, mentre è cosa diversa il ticket sulle
prestazioni specialistiche e ambulatoriali. Come diverso è
pensare al ruolo delle esenzioni e ai redditi minimi - ha
insistito il presidente della Commissione.
Pietro Colussi (Citt) si è detto deluso dal fatto che si parli di
ticket quando si parla di governo della domanda, perdendo di
vista la complessità della situazione: l'appropriatezza è il vero
tema e in questo senso appare ancora più importante il ruolo dei
medici di medicina generale.
Maria Cristina Carloni (DS), infine, si è detta d'accordo sul
piano politico sul fatto che i ticket sono uno strumento perché
tutti si assumano la responsabilità della appropriatezza di una
prestazione, da chiedere e da dare.
(fine)