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Opposizioni chiedono stop a legge urbanistica

22.01.2007
18:38
(ACON) Trieste, 22 gen - COM/AB - "Stop alla legge urbanistica regionale perché è necessaria una nuova intesa con il Consiglio delle Autonomie prima che la stessa possa essere esaminata in Aula". Lo chiedono al presidente del Consiglio regionale con una lettera i quattro relatori di minoranza del progetto di legge, i consiglieri Follegot (LN), Galasso (FI), Molinaro (UDC) e Ritossa (AN) in occasione dell'inserimento del progetto di legge all'ordine del giorno in Aula.

"La materia oggetto del progetto di legge urbanistica è di competenza dei Comuni - precisano i consiglieri di centro destra - e pertanto la maggioranza deve rispettare le regole contenute nelle leggi che essa stessa ha voluto. Lo scorso 19 ottobre, il Consiglio delle Autonomie, massimo organo rappresentativo di Province e Comuni, aveva già esaminato il progetto e deliberato l'intesa ponendo però delle condizioni - precisano ulteriormente i consiglieri Follegot, Galasso, Molinaro e Ritossa - ma nel progetto approvato in Commissione ci sono alcuni nuovi contenuti fortemente penalizzanti per i Comuni che in precedenza mai erano stati sottoposti a Comuni e Province".

"Tra questi contenuti - spiegano gli esponenti di centro destra - l'istituzione delle associazioni intercomunali di pianificazione, nuovo soggetto pubblico che va ad affiancarsi alla miriade di quelli esistenti; l'elaborazione a carico del Comune del rapporto annuale sullo stato del territorio; un vincolo alla composizione delle commissioni edilizie con l'inserimento di un componente rappresentante delle associazioni dei disabili nonché misure per favorire bioedilizia e bioarchitettura, con lo sconto obbligatorio del 10% degli oneri della legge Bucalossi e la modificazione del procedimento autorizzativo per l'installazione di infrastrutture per la telefonia mobile".

"Prima ancora che il Consiglio regionale possa esprimersi definitivamente nel progetto che riteniamo di parte e di impatto negativo per l'intero sistema regionale - concludono Follegot, Galasso, Molinaro e Ritossa - è necessario che le proposte siano legittime per la procedura e adeguatamente considerate per gli effetti che sia andranno a produrre."