III Comm: Udine, visita a ospedale S. Maria Misericordia
(ACON) Udine, 22 gen - RC - Verifica dello stato dei lavori
della costruzione del nuovo ospedale che prenderà il posto
dell'attuale S. Maria della Misericordia di Udine e nuova
collocazione dei reparti, in particolare della struttura di
nefrologia-emodialisi: sono i due argomenti che hanno indotto la
presidenza della III Commissione consiliare, e i consiglieri
interessati, a ritrovarsi al S. Maria della Misericordia,
divenuto polo ospedaliero-universitario dopo la recente fusione
dell'Azienda ospedaliera con il Policlinico universitario.
A spiegare i motivi della visita è stato il presidente Nevio
Alzetta (DS), che ha chiesto al direttore generale Fabrizio
Bresadola, al direttore sanitario Giancarlo Miglio e a quello
amministrativo Alessandro Ceconi, di conoscere modi e tempi della
nuova struttura nonché le esigenze finanziarie dell'opera, la cui
posa della prima pietra risale al 5 ottobre 2002 e il cui termine
è atteso entro il 2014, per una spesa complessiva di 367 milioni
di euro.
Il professor Bresadola, supportato dal responsabile del progetto,
l'ingegnere Luciano Zanelli, ha quindi parlato dell'abbattimento
di alcune vecchie palazzine e della creazione dei nuovi
padiglioni. In particolare, il I e il II lotto constano di un
edificio di 620mila metri quadrati (tre volte l'edificio centrale
attuale dell'ospedale) per 63 milioni di euro già spesi, 17
sbloccati di recente dal ministro Livia Turco e che attendono
l'accordo di programma Stato/Regione, più altri 58 a disposizione
e il cui totale garantisce la portata a termine della palazzina,
che avrà 220 posti letto disposti su tre piani, 22 ambulatori e
circa 1.300 spogliatoi per il personale. Accanto, sono già state
realizzate alcune opere propedeutiche all'intervento, come un
fast park per 450 posti auto e un nuovo parcheggio su via
Colugna, dove c'è l'elisoccorso, di circa 200 posti, ma è
prevista anche una galleria di collegamento dei padiglioni.
La logica della costruzione è di portare tutta la tecnologia nel
nuovo fabbricato, con percorsi del personale ottimizzati. Il II
lotto è realizzato solo al 33% perché serve un allineamento con
la centrale tecnologica (che significa unione di centrale
termica, frigorifera, gas-medicale, elettrica e molte altre) e
bisogna coordinarsi con la Regione. Questa centrale è
fondamentale per tutta la messa in funzione del nuovo nosocomio.
La cosa più importante - hanno ribadito i direttori - è terminare
il I e il II lotto, dunque palazzina, centrale tecnologica e
laboratori, in tempi brevi; il III lotto (per il quale, però,
manca totalmente la copertura finanziaria) prevede strutture meno
preminenti. Sarebbe opportuno che il concessionario dei primi due
lotti potesse terminare anche le opere accessorie in attesa
dell'assegnazione del III lotto, ciò sempre al fine di non
dilungare i tempi.
Quanto al reparto di nefrologia-emodialisi sul quale si sono
indirizzate ancora una volta le critiche del segretario regionale
dell'Associazione nazionale emodilizzati (ANED), Antonio De Vita,
già ascoltato a novembre dalla III Commissione e presente
all'incontro udinese, l'ingegnere Zanelli ha affermato che sarà
tra i primi reparti del nuovo ospedale ad essere attivato, la sua
collocazione è funzionale e presenta diversi vantaggi a
cominciare dall'accessibilità esterna, avrà finestre ad altezza
regolare e non alte come oggi presenta la struttura, ospiterà 28
postazioni. La spesa è di 2,256 milioni di euro, finanziata già
da un anno.