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III Comm: Udine, visita a ospedale S. Maria Misericordia

22.01.2007
18:51
(ACON) Udine, 22 gen - RC - Verifica dello stato dei lavori della costruzione del nuovo ospedale che prenderà il posto dell'attuale S. Maria della Misericordia di Udine e nuova collocazione dei reparti, in particolare della struttura di nefrologia-emodialisi: sono i due argomenti che hanno indotto la presidenza della III Commissione consiliare, e i consiglieri interessati, a ritrovarsi al S. Maria della Misericordia, divenuto polo ospedaliero-universitario dopo la recente fusione dell'Azienda ospedaliera con il Policlinico universitario.

A spiegare i motivi della visita è stato il presidente Nevio Alzetta (DS), che ha chiesto al direttore generale Fabrizio Bresadola, al direttore sanitario Giancarlo Miglio e a quello amministrativo Alessandro Ceconi, di conoscere modi e tempi della nuova struttura nonché le esigenze finanziarie dell'opera, la cui posa della prima pietra risale al 5 ottobre 2002 e il cui termine è atteso entro il 2014, per una spesa complessiva di 367 milioni di euro.

Il professor Bresadola, supportato dal responsabile del progetto, l'ingegnere Luciano Zanelli, ha quindi parlato dell'abbattimento di alcune vecchie palazzine e della creazione dei nuovi padiglioni. In particolare, il I e il II lotto constano di un edificio di 620mila metri quadrati (tre volte l'edificio centrale attuale dell'ospedale) per 63 milioni di euro già spesi, 17 sbloccati di recente dal ministro Livia Turco e che attendono l'accordo di programma Stato/Regione, più altri 58 a disposizione e il cui totale garantisce la portata a termine della palazzina, che avrà 220 posti letto disposti su tre piani, 22 ambulatori e circa 1.300 spogliatoi per il personale. Accanto, sono già state realizzate alcune opere propedeutiche all'intervento, come un fast park per 450 posti auto e un nuovo parcheggio su via Colugna, dove c'è l'elisoccorso, di circa 200 posti, ma è prevista anche una galleria di collegamento dei padiglioni.

La logica della costruzione è di portare tutta la tecnologia nel nuovo fabbricato, con percorsi del personale ottimizzati. Il II lotto è realizzato solo al 33% perché serve un allineamento con la centrale tecnologica (che significa unione di centrale termica, frigorifera, gas-medicale, elettrica e molte altre) e bisogna coordinarsi con la Regione. Questa centrale è fondamentale per tutta la messa in funzione del nuovo nosocomio.

La cosa più importante - hanno ribadito i direttori - è terminare il I e il II lotto, dunque palazzina, centrale tecnologica e laboratori, in tempi brevi; il III lotto (per il quale, però, manca totalmente la copertura finanziaria) prevede strutture meno preminenti. Sarebbe opportuno che il concessionario dei primi due lotti potesse terminare anche le opere accessorie in attesa dell'assegnazione del III lotto, ciò sempre al fine di non dilungare i tempi.

Quanto al reparto di nefrologia-emodialisi sul quale si sono indirizzate ancora una volta le critiche del segretario regionale dell'Associazione nazionale emodilizzati (ANED), Antonio De Vita, già ascoltato a novembre dalla III Commissione e presente all'incontro udinese, l'ingegnere Zanelli ha affermato che sarà tra i primi reparti del nuovo ospedale ad essere attivato, la sua collocazione è funzionale e presenta diversi vantaggi a cominciare dall'accessibilità esterna, avrà finestre ad altezza regolare e non alte come oggi presenta la struttura, ospiterà 28 postazioni. La spesa è di 2,256 milioni di euro, finanziata già da un anno.