III Comm: sì a regolamento autosufficienza e assistenza
(ACON) Trieste, 25 gen - AB - La III Commissione del Consiglio
regionale, presieduta da Nevio Alzetta (DS), ha espresso parere
favorevole al regolamento di attuazione del fondo per l'autonomia
possibile e per l'assistenza a lungo termine, presentato
dall'assessore Ezio Beltrame. Voti favorevoli di Intesa
Democratica, contrari di FI e AN, astenuto l'UDC.
Vi è la necessità di integrare la risposta sanitaria e
sociosanitaria con un ulteriore tassello che abbia una componente
di flessibilità e un particolare riguardo alla famiglia e ai
bisogni specifici, ha detto Beltrame. Per questo motivo il fondo
si rivolge a persone che, per la loro condizione di non
autosufficienza, non possono provvedere alla cura della propria
persona e mantenere una normale vita di relazione senza il
determinante aiuto di altri.
In sede di prima applicazione, il fondo verrà utilizzato a
sostegno delle situazioni di non autosufficienza trattate a
domicilio e di progetti sperimentali nel settore della salute
mentale. La soglia per l'ottenimento dell'assegno di autonomia è
stata fissata a un ISEE (l'indicatore della situazione economica)
del nucleo familiare della persona di 35.000 euro. Una soglia
inferiore, ha spiegato Beltrame, avrebbe comportato l'esclusione
dal beneficio della stragrande maggioranza delle famiglie della
regione. Il contributo per l'aiuto familiare (badanti), da
erogarsi con la stessa soglia ISEE, sarà di 120 euro mensili per
un lavoro settimanale svolto tra le 25 e le 39 ore e di 200 euro
per 40 o più ore settimanali.
Massimo Blasoni (FI) ha contestato l'impostazione del
provvedimento, che sposta il centro degli interventi
dall'individuo e la sua famiglia allo Stato, all'assistente
sociale, al Comune. Troppo basso poi il contributo per le
badanti, non riuscirà a coprire gli oneri fiscali e
previdenziali, così il sommerso rimarrà tale e quale.
Grandi spot con dietro il nulla, ha affermato Adriano Ritossa
(AN). Quando i cittadini vanno in un Comune a chiedere un
servizio si sentono rispondere che i soldi sono finiti. I
contributi per le badanti sono di 2600 euro all'anno, è su questa
cifra che si dovrebbe ragionare.
Roberto Molinaro (UDC) ha chiesto una sperimentalità più
accentuata e ha espresso perplessità sull'assegno per l'autonomia
e su un contributo per le badanti ancora non appetibile.
La rivoluzione alla quale dà avvio il regolamento, per Sergio
Lupieri (Margh) è un bene, perché non è statalista ma mette
l'individuo e la famiglia al centro di un percorso che sarà
comunque verificabile, modificabile. E' una prima risposta
adeguata ai problemi complessi del territorio, il resto è
strumentalità e demagogia.
Dobbiamo preoccuparci, così Piero Colussi (Citt), di accompagnare
questo cambiamento culturale immaginando anche elementi di
formazione per la gestione dei nuovi strumenti. I contributo per
le badanti, affiancato all'intervento del Governo, potrà dare
l'impulso necessario alla regolarizzazione che fino a oggi non
c'è stata.
Pubblica amministrazione non come apparato, ma come servizio al
cittadino. E' così che va interpretato, per Carlo Monai (Citt) lo
spirito del regolamento. Monai ha anche auspicato minor rigidità
nell'applicazione del dato ISEE, difficilmente conciliabile sennò
con la cumulabilità di più sostegni economici.
Pio De Angelis (PRC), infine, vede nel regolamento il punto di
partenza per una nuova organizzazione del sistema assistenziale,
non più basata sulla mera erogazione di un assegno, ma tesa a
recuperare l'autonomia possibile attraverso una maggiore
attenzione per la persona e i suoi bisogni.
(immagini alle tv)