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III Comm: sì a regolamento autosufficienza e assistenza

25.01.2007
14:27
(ACON) Trieste, 25 gen - AB - La III Commissione del Consiglio regionale, presieduta da Nevio Alzetta (DS), ha espresso parere favorevole al regolamento di attuazione del fondo per l'autonomia possibile e per l'assistenza a lungo termine, presentato dall'assessore Ezio Beltrame. Voti favorevoli di Intesa Democratica, contrari di FI e AN, astenuto l'UDC.

Vi è la necessità di integrare la risposta sanitaria e sociosanitaria con un ulteriore tassello che abbia una componente di flessibilità e un particolare riguardo alla famiglia e ai bisogni specifici, ha detto Beltrame. Per questo motivo il fondo si rivolge a persone che, per la loro condizione di non autosufficienza, non possono provvedere alla cura della propria persona e mantenere una normale vita di relazione senza il determinante aiuto di altri.

In sede di prima applicazione, il fondo verrà utilizzato a sostegno delle situazioni di non autosufficienza trattate a domicilio e di progetti sperimentali nel settore della salute mentale. La soglia per l'ottenimento dell'assegno di autonomia è stata fissata a un ISEE (l'indicatore della situazione economica) del nucleo familiare della persona di 35.000 euro. Una soglia inferiore, ha spiegato Beltrame, avrebbe comportato l'esclusione dal beneficio della stragrande maggioranza delle famiglie della regione. Il contributo per l'aiuto familiare (badanti), da erogarsi con la stessa soglia ISEE, sarà di 120 euro mensili per un lavoro settimanale svolto tra le 25 e le 39 ore e di 200 euro per 40 o più ore settimanali.

Massimo Blasoni (FI) ha contestato l'impostazione del provvedimento, che sposta il centro degli interventi dall'individuo e la sua famiglia allo Stato, all'assistente sociale, al Comune. Troppo basso poi il contributo per le badanti, non riuscirà a coprire gli oneri fiscali e previdenziali, così il sommerso rimarrà tale e quale.

Grandi spot con dietro il nulla, ha affermato Adriano Ritossa (AN). Quando i cittadini vanno in un Comune a chiedere un servizio si sentono rispondere che i soldi sono finiti. I contributi per le badanti sono di 2600 euro all'anno, è su questa cifra che si dovrebbe ragionare.

Roberto Molinaro (UDC) ha chiesto una sperimentalità più accentuata e ha espresso perplessità sull'assegno per l'autonomia e su un contributo per le badanti ancora non appetibile.

La rivoluzione alla quale dà avvio il regolamento, per Sergio Lupieri (Margh) è un bene, perché non è statalista ma mette l'individuo e la famiglia al centro di un percorso che sarà comunque verificabile, modificabile. E' una prima risposta adeguata ai problemi complessi del territorio, il resto è strumentalità e demagogia.

Dobbiamo preoccuparci, così Piero Colussi (Citt), di accompagnare questo cambiamento culturale immaginando anche elementi di formazione per la gestione dei nuovi strumenti. I contributo per le badanti, affiancato all'intervento del Governo, potrà dare l'impulso necessario alla regolarizzazione che fino a oggi non c'è stata.

Pubblica amministrazione non come apparato, ma come servizio al cittadino. E' così che va interpretato, per Carlo Monai (Citt) lo spirito del regolamento. Monai ha anche auspicato minor rigidità nell'applicazione del dato ISEE, difficilmente conciliabile sennò con la cumulabilità di più sostegni economici.

Pio De Angelis (PRC), infine, vede nel regolamento il punto di partenza per una nuova organizzazione del sistema assistenziale, non più basata sulla mera erogazione di un assegno, ma tesa a recuperare l'autonomia possibile attraverso una maggiore attenzione per la persona e i suoi bisogni.

(immagini alle tv)