UDC: Molinaro e Fasan su famiglie e non autosufficienza
(ACON) Trieste, 26 gen - COM/MPB - "Serve più innovazione per
costituire un welfare di comunità per tutti i cittadini, ma
soprattutto bisogna prevedere misure contributive nettamente
superiori sia per l'assegno di autonomia, sia per l'aiuto
familiare se si vuole riconoscere e sostenere l'impareggiabile
ruolo di cura delle famiglie".
Commentano così i consiglieri regionali dell'UDC, Roberto
Molinaro e Gina Fasan, l'avvenuto esame da parte della III
Commissione consiliare del regolamento per il fondo dell'
autonomia possibile.
"Non basta dire che ci sono molti più soldi disponibili rispetto
a quelli dell'anno precedente - precisano i consiglieri UDC - ma
bisogna vedere come si spendono dal momento che non va disatteso
l'obiettivo di garantire lo sviluppo del sistema dei servizi alla
persona soprattutto nel territorio. In questa prospettiva il
ruolo delle famiglie è insostituibile e, quindi, va sostenuto
adeguatamente".
"Per l'assegno per l'autonomia, che di fatto sostituisce
l'assegno già previsto dall'articolo 32 della LR 10/1998, non si
possono prevedere contributi annuali massimi ridotti -
sottolineano Molinaro e Fasan - passando dagli 8800 euro
dell'assegno di cura ai 6200 dell'assegno per l'autonomia. La
riduzione non trova giustificazione, dato che i costi da
affrontare da parte delle famiglie sono aumentati e non
diminuiti".
"Particolare attenzione va riservata anche all'intervento per
l'aiuto familiare, ovvero quello a favore delle famiglie che si
avvalgono di badanti regolari per l'assistenza a casa di persone
non autosufficienti - sottolineano infine i consiglieri dell'UDC
Molinaro e Fasan - dato che l'intervento a oggi ha avuto scarso
successo, ci sono solo 300 interventi in tutto il territorio
regionale, perché, a fronte di una procedura burocratica
complicata, la misura del contributo è troppo limitata. Con soli
200 euro mensili, che coprono la mera spesa per i contributi da
versare all'Inps, non si concorre al sostegno dell'assistenza
familiare né si evita il ricovero in case di riposo, ben più
oneroso sia per le famiglie che per le istituzioni pubbliche.
Bisogna, quindi, che la contribuzione mensile cresca
significativamente ".