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UDC: Molinaro e Fasan su famiglie e non autosufficienza

26.01.2007
12:03
(ACON) Trieste, 26 gen - COM/MPB - "Serve più innovazione per costituire un welfare di comunità per tutti i cittadini, ma soprattutto bisogna prevedere misure contributive nettamente superiori sia per l'assegno di autonomia, sia per l'aiuto familiare se si vuole riconoscere e sostenere l'impareggiabile ruolo di cura delle famiglie".

Commentano così i consiglieri regionali dell'UDC, Roberto Molinaro e Gina Fasan, l'avvenuto esame da parte della III Commissione consiliare del regolamento per il fondo dell' autonomia possibile.

"Non basta dire che ci sono molti più soldi disponibili rispetto a quelli dell'anno precedente - precisano i consiglieri UDC - ma bisogna vedere come si spendono dal momento che non va disatteso l'obiettivo di garantire lo sviluppo del sistema dei servizi alla persona soprattutto nel territorio. In questa prospettiva il ruolo delle famiglie è insostituibile e, quindi, va sostenuto adeguatamente".

"Per l'assegno per l'autonomia, che di fatto sostituisce l'assegno già previsto dall'articolo 32 della LR 10/1998, non si possono prevedere contributi annuali massimi ridotti - sottolineano Molinaro e Fasan - passando dagli 8800 euro dell'assegno di cura ai 6200 dell'assegno per l'autonomia. La riduzione non trova giustificazione, dato che i costi da affrontare da parte delle famiglie sono aumentati e non diminuiti".

"Particolare attenzione va riservata anche all'intervento per l'aiuto familiare, ovvero quello a favore delle famiglie che si avvalgono di badanti regolari per l'assistenza a casa di persone non autosufficienti - sottolineano infine i consiglieri dell'UDC Molinaro e Fasan - dato che l'intervento a oggi ha avuto scarso successo, ci sono solo 300 interventi in tutto il territorio regionale, perché, a fronte di una procedura burocratica complicata, la misura del contributo è troppo limitata. Con soli 200 euro mensili, che coprono la mera spesa per i contributi da versare all'Inps, non si concorre al sostegno dell'assistenza familiare né si evita il ricovero in case di riposo, ben più oneroso sia per le famiglie che per le istituzioni pubbliche. Bisogna, quindi, che la contribuzione mensile cresca significativamente ".