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Udine: Comitato permanente CALRE (3)

29.01.2007
13:47
(ACON) Udine, 29 gen - RC - In apertura di lavori, il sindaco della Città ospitante, Sergio Cecotti, aveva rammentato l'incrocio tra latini, germanici e slavi che dal medioevo caratterizza Udine e dunque la vocazione naturale al contatto tra i popoli europei. Il Friuli Venezia Giulia deve riscrivere il suo Statuto di autonomia - aveva aggiunto - e dunque ridefinire i poteri legislativi del Consiglio regionale che dovranno ottenere livelli di autonomia sempre più alti.

A seguire, era stato il sottosegretario al Commercio internazionale, Milos Budin, a ripercorrere la storia della regione, parlando di aree conflittuali, contese tra progetti nazionali diversi tra loro e confini che venivano riposizionati spesso. Ma oggi sono aree che hanno superato questa fase difficile e che possono dimostrare che la costruzione di una unitarietà istituzionale sul piano europeo è possibile ed è anche l'unico modo per garantire al nostro continente un futuro prospero e di pace. Noi rimaniamo vicini alle altre aree del Sud-Est europeo che stanno ancora affrontando i problemi che qui abbiamo risolto - aveva concluso Budin - e sentiamo la responsabilità di essere loro di sostegno. Non sarebbe possibile alcuno sviluppo senza il ruolo delle Regioni e questa esperienza di collegamento tra Assemblee legislative europee non può che portare positivi frutti.

Infine, è stato l'assessore regionale Franco Iacop a portare il saluto della Regione e del presidente Riccardo Illy, e a parlare di regionalismo quale base su cui si deve fondare l'UE e il suo allargamento, così come le sue potenzialità. Iacop ha quindi sottolineato l'importanza della necessità di una forte valorizzazione delle dimensioni territoriali, le quali non devono essere viste come localismo, momento di divisione o interessi locali contro quelli generali, ma pura esaltazione di peculiarità. L'assessore ha quindi apprezzato il lavoro di coordinamento delle azioni che la CALRE effettua e ha ribadito l'importanza delle Regioni e delle realtà territoriali in questa fase di costituzione dell'Europa e dell'Euroregione. Chiediamo alla Slovenia - ha terminato - uno sforzo in chiave regionale anche della propria entità statale, ciò nell'ottica della responsabilità delle Regioni che vivono la dimensione della frontiera come l'opportunità di costruire una nuova realtà e avere una nuova crescita nello spazio europeo.

(fine)