Udine: Comitato permanente CALRE (3)
(ACON) Udine, 29 gen - RC - In apertura di lavori, il sindaco
della Città ospitante, Sergio Cecotti, aveva rammentato
l'incrocio tra latini, germanici e slavi che dal medioevo
caratterizza Udine e dunque la vocazione naturale al contatto tra
i popoli europei. Il Friuli Venezia Giulia deve riscrivere il suo
Statuto di autonomia - aveva aggiunto - e dunque ridefinire i
poteri legislativi del Consiglio regionale che dovranno ottenere
livelli di autonomia sempre più alti.
A seguire, era stato il sottosegretario al Commercio
internazionale, Milos Budin, a ripercorrere la storia della
regione, parlando di aree conflittuali, contese tra progetti
nazionali diversi tra loro e confini che venivano riposizionati
spesso. Ma oggi sono aree che hanno superato questa fase
difficile e che possono dimostrare che la costruzione di una
unitarietà istituzionale sul piano europeo è possibile ed è anche
l'unico modo per garantire al nostro continente un futuro
prospero e di pace. Noi rimaniamo vicini alle altre aree del
Sud-Est europeo che stanno ancora affrontando i problemi che qui
abbiamo risolto - aveva concluso Budin - e sentiamo la
responsabilità di essere loro di sostegno. Non sarebbe possibile
alcuno sviluppo senza il ruolo delle Regioni e questa esperienza
di collegamento tra Assemblee legislative europee non può che
portare positivi frutti.
Infine, è stato l'assessore regionale Franco Iacop a portare il
saluto della Regione e del presidente Riccardo Illy, e a parlare
di regionalismo quale base su cui si deve fondare l'UE e il suo
allargamento, così come le sue potenzialità. Iacop ha quindi
sottolineato l'importanza della necessità di una forte
valorizzazione delle dimensioni territoriali, le quali non devono
essere viste come localismo, momento di divisione o interessi
locali contro quelli generali, ma pura esaltazione di
peculiarità. L'assessore ha quindi apprezzato il lavoro di
coordinamento delle azioni che la CALRE effettua e ha ribadito
l'importanza delle Regioni e delle realtà territoriali in questa
fase di costituzione dell'Europa e dell'Euroregione. Chiediamo
alla Slovenia - ha terminato - uno sforzo in chiave regionale
anche della propria entità statale, ciò nell'ottica della
responsabilità delle Regioni che vivono la dimensione della
frontiera come l'opportunità di costruire una nuova realtà e
avere una nuova crescita nello spazio europeo.
(fine)