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AN: Ritossa su nuova legge urbanistica

29.01.2007
15:30
(ACON) Trieste, 29 gen - COM/AB - In merito alla nuova legge sull'urbanistica che verrà discussa domani (martedì 30 gennaio) dal Consiglio regionale, Adriano Ritossa, relatore di minoranza per Alleanza Nazionale ribadisce quanto segue:

"La legge di riforma dell'urbanistica e della disciplina dell'attività edilizia e del paesaggio è un evento troppo importante per le conseguenze che essa comporta sia sul territorio che sugli enti che devono gestirla per essere liquidata in fretta così come si è voluto fare in Commissione. Per questo motivo AN esprime tutta una serie di preoccupazioni che partono dal presupposto della filosofia di intervento della legge:

1) Si denota una eccessiva schematicità e imprecisione di molti contenuti legislativi; 2) L'eccessivo rinvio generalizzato di molte delle disposizioni normative, seppur di rango legislativo o provvedimenti regolamentari; 3) Confuso intreccio di norme di matrice statale e regolamentare con certezze di conflitto e interminabili contenziosi giuridici in sede applicativa; 4) Vago e tardivo inserimento fra i livelli decisionali della Provincia, quanto l'inserimento di nuovi organismi indefiniti quali associazione intercomunale di pianificazione; 5) L'aver voluto tarpare in Commissione il dibattito rilasciando valutazioni approssimative e imprecise, quando la nostra Regione vanta una produzione legislativa nel campo della pianificazione territoriale quarantennale; 6) Se ci si rende conto che la disposizione legislativa non sempre precisa chi fa e cosa fa, specie per quanto attinente la pianificazione territoriale di livello comunale quanto sovracomunale; 7) Sulla pianificazione sovracomunale manca il necessario approfondimento legislativo, di cosa deve intendersi per pianificazione sovracomunale sotto il profilo metodologico e territoriale. 8) Preoccupa la schematica e imprecisa introduzione nell'ordinamento regionale dell'istituto della perequazione urbanistica e compensazione territoriale che non presentano confini certi permetterà ogni uso ed abuso; 9) Lascia sconcertati poi il fatto che queste normative urbanistiche siano poste a mezz'aria, senza avere preventivamente definito il piano territoriale regionale e con esso le grandi opere, la viabilità, il piano energetico e annessi poli energetici, quello paesaggistico, geologico. Ci si muove cioè senza metodo entro un quadro predeterminato. Ho l'impressione che si vada verso un regime anarchico nel settore urbanistico che nulla ha da spartire con la sussidiarietà, ma anzi sia anticamera di lunghe e defatiganti lotte oggi normative legislative, domani regolamentari ma dove le vite medie dei regolamenti saranno brevi, contraddittorie e caotiche. 10) Ultimo, ma non ultimo, il problema dell'equiordinamento tra i soggetti Regione e Comuni, oppure il regime transitorio e l'obbligo di adeguamento ai nuovi piani, quanto la durata degli stessi. Problematiche non definite e specificate a sufficienza.

Volendo essere cinici, si può invitare a leggere il capoverso 3.4 della rivista giuridica di urbanistica n. 3/2005 avente per titolo "Il FVG fra Piano Urbanistico Regionale Generale vigente, Piano Territoriale Regionale inattuato e prospettive di riforma" . Forse si comprenderà che prima di portare in Aula una legge di questa valenza era meglio effettuare ancora un minimo di riflessione.

Entrando nel merito delle normative legislative va ribadito quanto segue: - la definizione puntuale e contraddittoria quando si parla delle conurbazioni (art. 2); - la non definizione di cosa si intenda per interesse regionale (art. 2); - quale gestione del paesaggio (AGEPA) in relazione agli impegni assunti con lo Stato all'art. 2; - manca il metodo con cui si provvederà alla pianificazione territoriale regionale e la prospettiva di rafforzamento del policentrismo e di integrazione dei diversi sistemi territoriali (art. 7); - risulta del tutto aleatoria la individuazione delle soglie di interesse regionale (art. 10); - incongruenze tra piano operativo comunale e sovracomunale (art. 20); - procedure inerenti la delega di funzione della pianificazione (art. 25); - associazione intercomunale di pianificazione (art. 27), sarà la tomba dell'urbanistica e della sua gestione.

Altri commenti non servono, va solo ribadito che questa legge rischia di essere una legge pessima perché affrettata".