AN: Ritossa su nuova legge urbanistica
(ACON) Trieste, 29 gen - COM/AB - In merito alla nuova legge
sull'urbanistica che verrà discussa domani (martedì 30 gennaio)
dal Consiglio regionale, Adriano Ritossa, relatore di minoranza
per Alleanza Nazionale ribadisce quanto segue:
"La legge di riforma dell'urbanistica e della disciplina
dell'attività edilizia e del paesaggio è un evento troppo
importante per le conseguenze che essa comporta sia sul
territorio che sugli enti che devono gestirla per essere
liquidata in fretta così come si è voluto fare in Commissione.
Per questo motivo AN esprime tutta una serie di preoccupazioni
che partono dal presupposto della filosofia di intervento della
legge:
1) Si denota una eccessiva schematicità e imprecisione di molti
contenuti legislativi;
2) L'eccessivo rinvio generalizzato di molte delle disposizioni
normative, seppur di rango legislativo o provvedimenti
regolamentari;
3) Confuso intreccio di norme di matrice statale e regolamentare
con certezze di conflitto e interminabili contenziosi giuridici
in sede applicativa;
4) Vago e tardivo inserimento fra i livelli decisionali della
Provincia, quanto l'inserimento di nuovi organismi indefiniti
quali associazione intercomunale di pianificazione;
5) L'aver voluto tarpare in Commissione il dibattito rilasciando
valutazioni approssimative e imprecise, quando la nostra Regione
vanta una produzione legislativa nel campo della pianificazione
territoriale quarantennale;
6) Se ci si rende conto che la disposizione legislativa non
sempre precisa chi fa e cosa fa, specie per quanto attinente la
pianificazione territoriale di livello comunale quanto
sovracomunale;
7) Sulla pianificazione sovracomunale manca il necessario
approfondimento legislativo, di cosa deve intendersi per
pianificazione sovracomunale sotto il profilo metodologico e
territoriale.
8) Preoccupa la schematica e imprecisa introduzione
nell'ordinamento regionale dell'istituto della perequazione
urbanistica e compensazione territoriale che non presentano
confini certi permetterà ogni uso ed abuso;
9) Lascia sconcertati poi il fatto che queste normative
urbanistiche siano poste a mezz'aria, senza avere preventivamente
definito il piano territoriale regionale e con esso le grandi
opere, la viabilità, il piano energetico e annessi poli
energetici, quello paesaggistico, geologico. Ci si muove cioè
senza metodo entro un quadro predeterminato. Ho l'impressione che
si vada verso un regime anarchico nel settore urbanistico che
nulla ha da spartire con la sussidiarietà, ma anzi sia anticamera
di lunghe e defatiganti lotte oggi normative legislative, domani
regolamentari ma dove le vite medie dei regolamenti saranno
brevi, contraddittorie e caotiche.
10) Ultimo, ma non ultimo, il problema dell'equiordinamento tra i
soggetti Regione e Comuni, oppure il regime transitorio e
l'obbligo di adeguamento ai nuovi piani, quanto la durata degli
stessi. Problematiche non definite e specificate a sufficienza.
Volendo essere cinici, si può invitare a leggere il capoverso 3.4
della rivista giuridica di urbanistica n. 3/2005 avente per
titolo "Il FVG fra Piano Urbanistico Regionale Generale vigente,
Piano Territoriale Regionale inattuato e prospettive di riforma"
.
Forse si comprenderà che prima di portare in Aula una legge di
questa valenza era meglio effettuare ancora un minimo di
riflessione.
Entrando nel merito delle normative legislative va ribadito
quanto segue:
- la definizione puntuale e contraddittoria quando si parla delle
conurbazioni (art. 2);
- la non definizione di cosa si intenda per interesse regionale
(art. 2);
- quale gestione del paesaggio (AGEPA) in relazione agli impegni
assunti con lo Stato all'art. 2;
- manca il metodo con cui si provvederà alla pianificazione
territoriale regionale e la prospettiva di rafforzamento del
policentrismo e di integrazione dei diversi sistemi territoriali
(art. 7);
- risulta del tutto aleatoria la individuazione delle soglie di
interesse regionale (art. 10);
- incongruenze tra piano operativo comunale e sovracomunale (art.
20);
- procedure inerenti la delega di funzione della pianificazione
(art. 25);
- associazione intercomunale di pianificazione (art. 27), sarà la
tomba dell'urbanistica e della sua gestione.
Altri commenti non servono, va solo ribadito che questa legge
rischia di essere una legge pessima perché affrettata".