Verdi: Metz, contrarietà alla legge urbanistica
(ACON) Trieste, 30 gen - COM/AB - Numerose le contrarietà
espresse dal consigliere regionale dei Verdi Alessandro Metz alla
legge di riforma urbanistica, pianificazione territoriale e
disciplina dell'attività edilizia.
Fin dal primo articolo, che definisce le finalità della legge, si
evidenzia il compito di regolazione e governo del territorio
senza considerare nessun criterio di sussidiarietà, né di
partecipazione, né di sostenibilità nel governo del territorio e
dell'ambiente; vengono a mancare le garanzia della salvaguardia e
del mantenimento dei beni comuni e l'uguaglianza di diritto
all'uso delle risorse anche per le generazioni future.
Vengono messe sullo stesso piano la conservazione e la
valorizzazione del territorio e le condizioni per la crescita
economica della nostra regione, di fatto sono equiordinate la
tutela ambientale e eventuali nuovi insediamenti produttivi,
magari ad alto impatto sull'ambiente, in una strutturazione di
Piani strategici, operativi e di attuazione che, oltre a creare
una nuova proliferazione di enti, sminuisce il ruolo delle
Province e delle organizzazioni interprovinciali già esistenti,
creando di fatto confuso il compito di controllo e con il rischio
di ricatto continuo nei confronti dei Comuni.
Inoltre, una legge che dà per scontati alcuni meccanismi
legislativi introducendoli senza valutazione reale degli effetti
possibili, come la perequazione, ossia la compensazione dei
diritti edificatori ai proprietari degli immobili, e che trascura
di articolare tutte le norme transitorie volte a regolamentare le
fasi di passaggio.
Ho presentato 23 emendamenti - conclude Metz - per modificare e
migliorare questa legge, ma continuo a non riconoscermi nella
filosofia di base: il territorio e l'ambiente, sono valori, per
quanto mi riguarda e per la forza politica che rappresento,
materia non negoziabile né mediabile.
Per questo motivo ritengo che il mio voto non potrà che essere
contrario.