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Verdi: Metz, contrarietà alla legge urbanistica

30.01.2007
18:09
(ACON) Trieste, 30 gen - COM/AB - Numerose le contrarietà espresse dal consigliere regionale dei Verdi Alessandro Metz alla legge di riforma urbanistica, pianificazione territoriale e disciplina dell'attività edilizia.

Fin dal primo articolo, che definisce le finalità della legge, si evidenzia il compito di regolazione e governo del territorio senza considerare nessun criterio di sussidiarietà, né di partecipazione, né di sostenibilità nel governo del territorio e dell'ambiente; vengono a mancare le garanzia della salvaguardia e del mantenimento dei beni comuni e l'uguaglianza di diritto all'uso delle risorse anche per le generazioni future.

Vengono messe sullo stesso piano la conservazione e la valorizzazione del territorio e le condizioni per la crescita economica della nostra regione, di fatto sono equiordinate la tutela ambientale e eventuali nuovi insediamenti produttivi, magari ad alto impatto sull'ambiente, in una strutturazione di Piani strategici, operativi e di attuazione che, oltre a creare una nuova proliferazione di enti, sminuisce il ruolo delle Province e delle organizzazioni interprovinciali già esistenti, creando di fatto confuso il compito di controllo e con il rischio di ricatto continuo nei confronti dei Comuni.

Inoltre, una legge che dà per scontati alcuni meccanismi legislativi introducendoli senza valutazione reale degli effetti possibili, come la perequazione, ossia la compensazione dei diritti edificatori ai proprietari degli immobili, e che trascura di articolare tutte le norme transitorie volte a regolamentare le fasi di passaggio.

Ho presentato 23 emendamenti - conclude Metz - per modificare e migliorare questa legge, ma continuo a non riconoscermi nella filosofia di base: il territorio e l'ambiente, sono valori, per quanto mi riguarda e per la forza politica che rappresento, materia non negoziabile né mediabile.

Per questo motivo ritengo che il mio voto non potrà che essere contrario.