PDCI: legge urbanistica, le perplessità di Bruna Zorzini
(ACON) Trieste, 30 gen - COM/AB - Questi i principali contenuti
dell'intervento della consigliera Bruna Zorzini (PDCI) in merito
alla nuova legge urbanistica:
"Verificherò in corso d'opera se si è posto freno alla
cementificazione del territorio che il testo originario
incentivava attraverso la pianificazione sovracomunale e i
meccanismi della compensazione e delle perequazioni urbanistica
ed edilizia.
Se è positivo e importante registrare il recepimento della norma
che salvaguarda le caratteristiche storico-culturali della
collettività locale nei territori dov'è presente la minoranza
slovena, continua a preoccuparmi l'impostazione di base della
proposta che dà ampia libertà di pianificazione ai Comuni,
riservando invece alla Regione la competenza decisionale
esclusiva sulle infrastrutture altamente impattanti (alta
velocità e altro).
Quello che mi preoccupa di più è l'impianto su cui si poggia la
pianificazione territoriale regionale, con le sue equiordinate
finalità strategiche in cui proprio non mi ritrovo (art. 7). Ci
sono autorevoli opinioni - cito il prof. Salzano, preside della
facoltà di urbanistica dell'Università di Venezia, o il professor
Luigi Scano, giurista ed esperto di normativa urbanistica e
territoriale - che temono che la formulazione dell'articolato che
concerne tale materia, così come posta, possa dar adito a motivi
di illegittimità costituzionale.
Questo è un punto dirimente per me, su cui temo di non poter fare
sconti e che fortemente condiziona e condizionerà il mio
atteggiamento nei confronti della legge, se non venisse cambiato.
Non mi piace inoltre il ruolo minore della Provincia, mi si deve
spiegare qualcosa di più su pianificazione sovracomunale, Comuni
capoluogo, città metropolitane, comunità montane, unioni di
comuni, enti di pianificazione intercomunale; non mi ritrovo nel
percorso che non vuol fare passare in Consiglio regionale il
piano territoriale per l'approvazione, come invece fanno altre
Regioni.
Non mi è chiaro ancora se dalla legge verrà assicurata la
concertazione istituzionale, la partecipazione dei soggetti
interessati e delle associazioni costituite per la tutela degli
interessi diffusi insieme ad ampie forme di pubblicità nei
processi di approvazione dei piani paesaggistici.
Mi ha stupito infine la velocità con cui l'iter in Commissione si
è concluso e alla luce di tutte le criticità esposte, condivise
con una parte della maggioranza (prova ne sono gli emendamenti
presentati) sono a chiedere che la materia ritorni in Commissione
in modo da poter compiere quegli importanti approfondimenti -
anche sul fronte della costituzionalità - che forse sono
mancati".