News


PDCI: legge urbanistica, le perplessità di Bruna Zorzini

30.01.2007
18:42
(ACON) Trieste, 30 gen - COM/AB - Questi i principali contenuti dell'intervento della consigliera Bruna Zorzini (PDCI) in merito alla nuova legge urbanistica:

"Verificherò in corso d'opera se si è posto freno alla cementificazione del territorio che il testo originario incentivava attraverso la pianificazione sovracomunale e i meccanismi della compensazione e delle perequazioni urbanistica ed edilizia.

Se è positivo e importante registrare il recepimento della norma che salvaguarda le caratteristiche storico-culturali della collettività locale nei territori dov'è presente la minoranza slovena, continua a preoccuparmi l'impostazione di base della proposta che dà ampia libertà di pianificazione ai Comuni, riservando invece alla Regione la competenza decisionale esclusiva sulle infrastrutture altamente impattanti (alta velocità e altro).

Quello che mi preoccupa di più è l'impianto su cui si poggia la pianificazione territoriale regionale, con le sue equiordinate finalità strategiche in cui proprio non mi ritrovo (art. 7). Ci sono autorevoli opinioni - cito il prof. Salzano, preside della facoltà di urbanistica dell'Università di Venezia, o il professor Luigi Scano, giurista ed esperto di normativa urbanistica e territoriale - che temono che la formulazione dell'articolato che concerne tale materia, così come posta, possa dar adito a motivi di illegittimità costituzionale.

Questo è un punto dirimente per me, su cui temo di non poter fare sconti e che fortemente condiziona e condizionerà il mio atteggiamento nei confronti della legge, se non venisse cambiato.

Non mi piace inoltre il ruolo minore della Provincia, mi si deve spiegare qualcosa di più su pianificazione sovracomunale, Comuni capoluogo, città metropolitane, comunità montane, unioni di comuni, enti di pianificazione intercomunale; non mi ritrovo nel percorso che non vuol fare passare in Consiglio regionale il piano territoriale per l'approvazione, come invece fanno altre Regioni.

Non mi è chiaro ancora se dalla legge verrà assicurata la concertazione istituzionale, la partecipazione dei soggetti interessati e delle associazioni costituite per la tutela degli interessi diffusi insieme ad ampie forme di pubblicità nei processi di approvazione dei piani paesaggistici.

Mi ha stupito infine la velocità con cui l'iter in Commissione si è concluso e alla luce di tutte le criticità esposte, condivise con una parte della maggioranza (prova ne sono gli emendamenti presentati) sono a chiedere che la materia ritorni in Commissione in modo da poter compiere quegli importanti approfondimenti - anche sul fronte della costituzionalità - che forse sono mancati".