PDCI: Zorzini, su urbanistica astensione politica
(ACON) Trieste, 01 feb - COM/AB - In dichiarazione di voto -
precisa in una nota la consigliera regionale del PDCI Bruna
Zorzini - ho esordito affermando che la riforma urbanistica che
esce oggi dall'Aula non sia affatto una buona legge e non possa
costituire un vanto per la produzione legislativa del settore.
Già in sede di discussione generale avevo avuto modo di
considerare il suo articolato non emendabile, ciononostante ho
cercato in corso d'opera di ridurre il danno, cosa che mi è
riuscita solamente per quel che riguarda la soppressione del
concetto di equità fra profilo naturalistico - ambientale e
sviluppo sostenibile della competitività del sistema economico
regionale.
Questo però non basta per dare un giudizio positivo della legge,
perché altri e importanti erano i temi che avevo sollevato. Fra
l'altro, il ruolo minore che alla Provincia riserva la legge in
materia di urbanistica che, invece, prevede un sistema
farraginoso di pianificazione sovracomunale a carico di Comuni
capoluogo, città metropolitane e comunità montane, costituendo
anche un ente ad hoc e mettendo in serio pericolo l'autonomia
organizzativa dei piccoli Comuni, molto spesso abitati anche
dalla comunità slovena.
E' una legge che certamente non va nel segno della
semplificazione, prevedendo sei livelli di passaggio per la
stesura dei Piani urbanistici comunali, prolungando enormemente i
tempi di risposta per il territorio. A mio avviso ci sono serie
possibilità che tale sistema di
pianificazione possa implodere.
Mi dispiace in particolare che siano stati approvati meccanismi
della compensazione e delle perequazioni urbanistiche ed
edilizie, forieri della cementificazione del territorio, con il
voto unanime del centrodestra, respingendo anche emendamenti su
cui c'era la mia firma. Estrema contrarietà anche circa la
decisione di riservare ai vertici della Regione la competenza
decisionale esclusiva sulle infrastrutture altamente impattanti
(Alta velocità e altro).
Non mi consola, fra l'altro, che non si è voluto far passare in
Consiglio il Piano territoriale regionale per l'approvazione,
prevedendo solamente un parere della Commissione competente di
cui per altro solo eventualmente si potrà tenere conto.
Per tutte queste ragioni Zorzini avrebbe votato convintamente
contro il provvedimento. Vi è stata invece la sua astensione
nella consapevolezza della valenza politica che ha il voto su una
legge come questa per la tenuta della maggioranza.