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PDCI: Zorzini, su urbanistica astensione politica

01.02.2007
17:46
(ACON) Trieste, 01 feb - COM/AB - In dichiarazione di voto - precisa in una nota la consigliera regionale del PDCI Bruna Zorzini - ho esordito affermando che la riforma urbanistica che esce oggi dall'Aula non sia affatto una buona legge e non possa costituire un vanto per la produzione legislativa del settore. Già in sede di discussione generale avevo avuto modo di considerare il suo articolato non emendabile, ciononostante ho cercato in corso d'opera di ridurre il danno, cosa che mi è riuscita solamente per quel che riguarda la soppressione del concetto di equità fra profilo naturalistico - ambientale e sviluppo sostenibile della competitività del sistema economico regionale.

Questo però non basta per dare un giudizio positivo della legge, perché altri e importanti erano i temi che avevo sollevato. Fra l'altro, il ruolo minore che alla Provincia riserva la legge in materia di urbanistica che, invece, prevede un sistema farraginoso di pianificazione sovracomunale a carico di Comuni capoluogo, città metropolitane e comunità montane, costituendo anche un ente ad hoc e mettendo in serio pericolo l'autonomia organizzativa dei piccoli Comuni, molto spesso abitati anche dalla comunità slovena.

E' una legge che certamente non va nel segno della semplificazione, prevedendo sei livelli di passaggio per la stesura dei Piani urbanistici comunali, prolungando enormemente i tempi di risposta per il territorio. A mio avviso ci sono serie possibilità che tale sistema di pianificazione possa implodere.

Mi dispiace in particolare che siano stati approvati meccanismi della compensazione e delle perequazioni urbanistiche ed edilizie, forieri della cementificazione del territorio, con il voto unanime del centrodestra, respingendo anche emendamenti su cui c'era la mia firma. Estrema contrarietà anche circa la decisione di riservare ai vertici della Regione la competenza decisionale esclusiva sulle infrastrutture altamente impattanti (Alta velocità e altro).

Non mi consola, fra l'altro, che non si è voluto far passare in Consiglio il Piano territoriale regionale per l'approvazione, prevedendo solamente un parere della Commissione competente di cui per altro solo eventualmente si potrà tenere conto.

Per tutte queste ragioni Zorzini avrebbe votato convintamente contro il provvedimento. Vi è stata invece la sua astensione nella consapevolezza della valenza politica che ha il voto su una legge come questa per la tenuta della maggioranza.