IpR: de Gioia, lunedì convegno su autonomia Trieste e Friuli
(ACON) Trieste, 02 feb - COM/AB - Il gruppo consiliare
regionale "Intesa per la Regione" organizza per lunedì prossimo,
5 febbraio, alle ore 18.00, nella sala Oceania della Stazione
marittima di Trieste, un convegno sul tema: Quale autonomia per
Trieste e il Friuli?
L'introduzione sarà del consigliere regionale Roberto De Gioia.
Interverranno: Erica Rossi, l'ex presidente della Giunta
regionale del FVG Adriano Biasutti, il consigliere della
Provincia Autonoma di Trento ed ex presidente della Giunta
provinciale Carlo Andreotti e il goriziano Bruno Pinat, ex
presidente dell'ERSA.
Le motivazioni alla base della manifestazione derivano dalla
assoluta necessità di uscire dalla oziosità politica con cui si
affronta la problematica dell'autonomismo. La Regione Autonoma
Friuli Venezia Giulia è nata da un matrimonio combinato e di
convenienza reciproca: la Regione ha saldato Trieste all'Italia,
il Friuli ha consentito un certo tipo di protezione a Trieste.
Le unioni sono utili se servono crescere e se danno frutti, ma a
detta di tutti i frutti prodotti da questa unione sono scarsi.
Oggi le autonomie esistenti sono tali nominalmente, dato che nei
fatti comportano solo alcune deleghe di poteri, comunque
strettamente controllati dagli organi centrali.
Infatti, la proposta del nuovo statuto della Regione FVG, verrà,
anche se in tempi lunghi, discusso, modificato e approvato dal
Parlamento.
Il senso principale dell'autonomia, al di là delle questioni
storiche-culturali e relative tutele, riguarda lo sviluppo e il
potenziamento del sistema economico operante nell'area. Con
questo convegno si ha l'ambizione di iniziare a discutere di
autonomismo sinergico tra il Friuli e l'area giuliana; magari due
autonomie che assumono la logica del distretto industriale, dove
sono operanti, la collaborazione competitiva e la convenzione
collaborativi nel quadro della concorrenza globalizzata..
Il mutato scenario internazionale, più ricco di opportunità, più
stimolante, permette all'area friulana e a quella giuliana,
riconoscendo spazi politico-istituzionali ben distinti, di
trovare una nuova adeguata dimensione. La Regione così come è
configurata, non ha bisogno di contrapposizioni di stampo
campanilistico, come avviene troppo frequentemente, ha bisogno
invece di trovare il modo di esaltare le specificità esistenti,
deve trovare il modo di valorizzare al massimo l'industria marina
e la portualità dell'area costiera, così come l'agricoltura e le
piccole e medie industrie dell'entroterra.
In questo senso, forse c'è bisogno di rendere più consapevole il
Friuli che questa Regione svolge una importante funzione
marittima e che l'industria marina dell'area giuliana, se ben
integrata e interconnessa con l'industria friulana, può dare
buoni frutti per tutti. Le due entità devono guardare a un
progetto di Regione unica e condivisa, ma ognuna deve trovare la
sua dimensione e svolgere il suo ruolo. Bisogna trovare una forma
di autonomia che consenta a entrambi di risolvere problemi che
una gestione centralizzata non ha voluto affrontare perché non ha
saputo comprendere.
Sarà importante apprendere dall'ex presidente della Provincia di
Trento Carlo Andreotti l'esperienza delle Province autonome di
Trento e Bolzano, e sarà interessante conoscere il pensiero
dell'ex presidente del FVG Adriano Biasutti, che conosce molto
bene la Regione e sa che il più importante problema da affrontare
è la questione Friuli e Trieste.