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IpR: de Gioia, lunedì convegno su autonomia Trieste e Friuli

02.02.2007
15:02
(ACON) Trieste, 02 feb - COM/AB - Il gruppo consiliare regionale "Intesa per la Regione" organizza per lunedì prossimo, 5 febbraio, alle ore 18.00, nella sala Oceania della Stazione marittima di Trieste, un convegno sul tema: Quale autonomia per Trieste e il Friuli?

L'introduzione sarà del consigliere regionale Roberto De Gioia. Interverranno: Erica Rossi, l'ex presidente della Giunta regionale del FVG Adriano Biasutti, il consigliere della Provincia Autonoma di Trento ed ex presidente della Giunta provinciale Carlo Andreotti e il goriziano Bruno Pinat, ex presidente dell'ERSA.

Le motivazioni alla base della manifestazione derivano dalla assoluta necessità di uscire dalla oziosità politica con cui si affronta la problematica dell'autonomismo. La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia è nata da un matrimonio combinato e di convenienza reciproca: la Regione ha saldato Trieste all'Italia, il Friuli ha consentito un certo tipo di protezione a Trieste.

Le unioni sono utili se servono crescere e se danno frutti, ma a detta di tutti i frutti prodotti da questa unione sono scarsi. Oggi le autonomie esistenti sono tali nominalmente, dato che nei fatti comportano solo alcune deleghe di poteri, comunque strettamente controllati dagli organi centrali. Infatti, la proposta del nuovo statuto della Regione FVG, verrà, anche se in tempi lunghi, discusso, modificato e approvato dal Parlamento.

Il senso principale dell'autonomia, al di là delle questioni storiche-culturali e relative tutele, riguarda lo sviluppo e il potenziamento del sistema economico operante nell'area. Con questo convegno si ha l'ambizione di iniziare a discutere di autonomismo sinergico tra il Friuli e l'area giuliana; magari due autonomie che assumono la logica del distretto industriale, dove sono operanti, la collaborazione competitiva e la convenzione collaborativi nel quadro della concorrenza globalizzata..

Il mutato scenario internazionale, più ricco di opportunità, più stimolante, permette all'area friulana e a quella giuliana, riconoscendo spazi politico-istituzionali ben distinti, di trovare una nuova adeguata dimensione. La Regione così come è configurata, non ha bisogno di contrapposizioni di stampo campanilistico, come avviene troppo frequentemente, ha bisogno invece di trovare il modo di esaltare le specificità esistenti, deve trovare il modo di valorizzare al massimo l'industria marina e la portualità dell'area costiera, così come l'agricoltura e le piccole e medie industrie dell'entroterra.

In questo senso, forse c'è bisogno di rendere più consapevole il Friuli che questa Regione svolge una importante funzione marittima e che l'industria marina dell'area giuliana, se ben integrata e interconnessa con l'industria friulana, può dare buoni frutti per tutti. Le due entità devono guardare a un progetto di Regione unica e condivisa, ma ognuna deve trovare la sua dimensione e svolgere il suo ruolo. Bisogna trovare una forma di autonomia che consenta a entrambi di risolvere problemi che una gestione centralizzata non ha voluto affrontare perché non ha saputo comprendere.

Sarà importante apprendere dall'ex presidente della Provincia di Trento Carlo Andreotti l'esperienza delle Province autonome di Trento e Bolzano, e sarà interessante conoscere il pensiero dell'ex presidente del FVG Adriano Biasutti, che conosce molto bene la Regione e sa che il più importante problema da affrontare è la questione Friuli e Trieste.