Commissione d'inchiesta su Insiel: al via i lavori
(ACON) Trieste, 06 feb - RC - Ventitré gennaio seduta
costitutiva, sei febbraio prima seduta plenaria: la Commissione
consiliare d'inchiesta sulla società informatica regionale Insiel
ha dato ufficialmente il via ai propri lavori, sulla base del
mandato conferitole dalla mozione approvata all'unanimità dal
Consiglio regionale il 23 novembre 2006. Roberto Molinaro (UDC)
quale presidente, affiancato da Paolo Pupulin (DS) e Paolo Santin
(Margh) vicepresidenti, Isidoro Gottardo (FI) segretario,
Alessandra Battellino (IpR), Luca Ciriani (AN), Kristian Franzil
(PRC), Alessandro Metz (Verdi), Carlo Monai (Citt), Paolo
Panontin (Misto), Claudio Violino (LN) e Bruna Zorzini (PDCI),
avrà sei mesi di tempo per portare a termine l'inchiesta sulle
decisioni prese da Insiel durante il periodo 1998-2006.
Guardando proprio alla mozione n. 122, Molinaro ha spiegato il
percorso per fasi lungo il quale la Commissione si potrà muovere:
1) raccolta di materiale da mettere a disposizione dei
consiglieri, anche con il supporto della Giunta regionale e
attraverso audizioni con gli organi societari;
2) elaborare tre schede relativamente a: I) riflessi sul piano
economico-patrimoniale dell'avvenuta acquisizione di Insiel da
parte della Regione; II) natura delle politiche commerciali e di
acquisizione di beni e servizi attuate dalla società stessa; III)
accertamento se siano avvenuti fatti quali l'usurpazione di
titoli di studio, la violazione della concorrenza o del codice
etico, il mancato rispetto dell'obbligo di comunicazione, il
conflitto di interessi, con verifica di eventuali danni alla
società in conseguenza a tali fatti;
3) approvazione, in Commissione plenaria, delle schede e della
sintesi finale di quanto emerso, trasmettendo tutto poi alla
Giunta perché agisca di conseguenza.
Evitiamo di andare a verificare se qualunque organo societario
abbia abusato di titoli di studio, invece concentriamoci - ha
suggerito Monai - su fatti già emersi e andiamo a verificarli, in
tal modo circoscriviamo il raggio dei lavori. Facciamo attenzione
- ha poi aggiunto - alla figura giuridica che intendiamo e che
possiamo andare a ricoprire o finiremo nei termini del codice
penale, restiamo invece dentro i termini della politica.
Definiamo meglio i punti del nostro intervento anche per non
incappare in eccessi; la mozione va calibrata - così Santin, che
ha risottolineato il problema di capire la configurazione del
consigliere regionale rispetto al pubblico ufficiale e al
pubblico servizio.
Insiel è una società totalmente in mano alla Regione, dunque a un
ente pubblico - ha riflettuto Pupulin -, ma è costituita in modo
privato, come ogni altra SpA e non possiamo non tenerne conto.
Inoltre, non si può escludere che in certi casi arriveremo a
considerazioni differenti sul suo operato.
Il nostro compito - ha affermato Gottardo - non è vedere se certi
atti hanno risvolti penali né trasmettere alla Corte dei Conti il
risultato delle nostre verifiche, ma relazionare alla Giunta e,
semmai, sarà questa ad agire per vie giudiziarie. Vorrei sapere a
chi sono state affidate le consulenze - ha quindi chiesto.
Possono essere consulenti che sono anche amministratori di altre
società o che hanno legami si parentela con amministratori di
società concorrenti di Insiel? Possiamo verificare le parcelle di
pagamento? Gottardo si è quindi soffermato sull'importanza del
rispetto del codice etico.
Per Franzil, il mandato è riferito a verificare l'operato della
dirigenza della società nell'ambito del periodo 1998-2006
indicato dalla mozione, e non un operato generico da parte di
chiunque. La visione dovrà, poi, essere complessiva e non si
dovranno valutare separatamente i punti indicati.
Per la Battellino, invece, il punto III) è quello da cui partire
e su cui fare leva, certamente per poi arrivare ad una visione, e
dunque a un giudizio, globale.
L'assessore Gianni Pecol Cominotto ha reso noto che il Consiglio
di Amministrazione di Insiel ha individuato nel presidente della
società, Piero Della Valentina, e nel presidente del collegio
sindacale dell'azienda, Pietro Martini, i referenti diretti a
disposizione della Commissione consiliare d'inchiesta. Ci sono
atti di cui la Giunta regionale è già in possesso - ha aggiunto -
e che può trasmettere alla Commissione. Il percorso delle azioni
suggerito dalla mozione è corretto.
Nel corso della prossima riunione plenaria, la Commissione
stabilirà le audizioni da tenere.
(immagini alle tv)