V Comm: nuova legge elettorale, illustrate 4 proposte
(ACON) Trieste, 08 feb - RC - I quattro provvedimenti sulla
determinazione della forma di governo e del sistema elettorale
sono giunti all'attenzione della V Commissione consiliare,
presidente Antonio Martini (Margh). Si tratta del testo
depositato dai quattro gruppi del centro-destra FI, AN, LN e UDC
con i Socialisti autonomisti (n. 226) e dei tre progetti
rispettivamente dei capigruppo di DS, Margherita e PRC con Verdi
e Pensionati (n. 227), di quello di Mirko Spacapan della
Margherita (n. 228) e di quello a firma Alessandra Battellino di
IpR-MRE (n. 229). Ad essi, sono abbinati uno stralcio sulla
disciplina dei rapporti tra gli organi della Regione quanto a
nomine e designazione di competenza, una petizione sulla
trasparenza nella pubblica amministrazione e il divieto di
cumulo, due petizioni sulla garanzia alle minoranze linguistiche,
una proposta di legge di FI, primo firmatario Antonio Pedicini,
sull'accesso agli atti da parte dei consiglieri regionali.
Il capogruppo di FI, Isidoro Gottardo, ha ricordato che si parte
da un disegno-base comune, che è quello uscito dal tavolo
politico iniziato mesi fa e che poi si è arenato su alcuni punti
chiave. Otto mesi di lavoro - aveva poi rimarcato il capogruppo
dei DS, Mauro Travanut - hanno fatto sì che 25 articoli su 34
siano uguali, ed è questo che più ci fa piacere. Poi è chiaro
che, su alcune cose, la visione sia rimasta differente.
Ma visioni differenti permangono, al momento, anche all'interno
della stessa Intesa Democratica. Una è stata evidenziata da
Spacapan parlando della previsione, mancante nella proposta n.
227, dell'applicazione della norma europea per l'elezione del
rappresentante della minoranza slovena attraverso
l'apparentamento di lista, con un articolo ad hoc sui gruppi di
liste presentati da partiti o gruppi espressivi della minoranza
linguistica slovena. Altra differenza, invece, l'ha rimarcata la
Battellino rafforzando la presenza femminile negli organi di
rappresentanza della Regione, con la garanzia di pari opportunità
attraverso obblighi di quote di presenza, ma anche di tempo
dedicato ad argomenti proposti dalle donne. Altre differenze,
poi, si ritrovano nei limiti per ricoprire la carica di
presidente della Regione, nei casi di suo decadimento e nelle
regole per la sua candidatura così come per quella del presidente
del Consiglio.
Per Gottardo e Travanut, invece, le principiali differenze che
caratterizzano le loro proposte di legge attengono il
presidenzialismo, la compatibilità tra la carica di consigliere
regionale e di assessore regionale pur con delle aperture a
soggetti esterni, l'elezione di un portavoce dei consiglieri
delle opposizioni, come garantire la rappresentanza di genere, i
casi dei gruppi di liste presentati dai partiti della minoranza
linguistica slovena collegati con altri gruppi di liste, le
modalità di presentazione delle liste circoscrizionali e
dell'espressione di voto, ma soprattutto l'attribuzione dei seggi
ai gruppi di liste, il premio di maggioranza e la garanzia per le
minoranze politiche.
Il centro-sinistra - aveva ragionato ancora Gottardo - ha
depositato tre progetti, ma esiste anche quello del Gruppo
Cittadini per il Presidente che non ha depositato ma che si sa
essere differente da quello di Travanut e altri, oltre alla
posizione che avrebbe dovuto rendere nota il presidente Illy, il
quale, però, continua a restare chiuso nel suo silenzio. Vogliamo
una legge che possa essere condivisa anche dalle prossime
legislature e non siamo qui per fare ostruzionismo - aveva
chiosato.
Travanut, invece, aveva rigettato che senza il centro-destra non
si sarebbe arrivati a discutere di legge elettorale. Se, poi,
come appartenente ad un partito numericamente forte poteva essere
per un'alta percentuale di sbarramento, così però non poteva
affermare pensando alla tradizione della sinistra e alle diverse
forze che la rappresentano; il problema del bipolarismo viene
risolto con uno sbarramento portato dal 3,2% al 4%. Lo
sbarramento delle singole liste è uno degli argomenti che la
sinistra deve ancora limare. La Commissione ha, infine, accolto
la sua proposta di scegliere il 226 come testo base su cui
proseguire ogni discussione.
(immagini alle tv)