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V Comm: nuova legge elettorale, illustrate 4 proposte

07.02.2007
18:12
(ACON) Trieste, 08 feb - RC - I quattro provvedimenti sulla determinazione della forma di governo e del sistema elettorale sono giunti all'attenzione della V Commissione consiliare, presidente Antonio Martini (Margh). Si tratta del testo depositato dai quattro gruppi del centro-destra FI, AN, LN e UDC con i Socialisti autonomisti (n. 226) e dei tre progetti rispettivamente dei capigruppo di DS, Margherita e PRC con Verdi e Pensionati (n. 227), di quello di Mirko Spacapan della Margherita (n. 228) e di quello a firma Alessandra Battellino di IpR-MRE (n. 229). Ad essi, sono abbinati uno stralcio sulla disciplina dei rapporti tra gli organi della Regione quanto a nomine e designazione di competenza, una petizione sulla trasparenza nella pubblica amministrazione e il divieto di cumulo, due petizioni sulla garanzia alle minoranze linguistiche, una proposta di legge di FI, primo firmatario Antonio Pedicini, sull'accesso agli atti da parte dei consiglieri regionali.

Il capogruppo di FI, Isidoro Gottardo, ha ricordato che si parte da un disegno-base comune, che è quello uscito dal tavolo politico iniziato mesi fa e che poi si è arenato su alcuni punti chiave. Otto mesi di lavoro - aveva poi rimarcato il capogruppo dei DS, Mauro Travanut - hanno fatto sì che 25 articoli su 34 siano uguali, ed è questo che più ci fa piacere. Poi è chiaro che, su alcune cose, la visione sia rimasta differente.

Ma visioni differenti permangono, al momento, anche all'interno della stessa Intesa Democratica. Una è stata evidenziata da Spacapan parlando della previsione, mancante nella proposta n. 227, dell'applicazione della norma europea per l'elezione del rappresentante della minoranza slovena attraverso l'apparentamento di lista, con un articolo ad hoc sui gruppi di liste presentati da partiti o gruppi espressivi della minoranza linguistica slovena. Altra differenza, invece, l'ha rimarcata la Battellino rafforzando la presenza femminile negli organi di rappresentanza della Regione, con la garanzia di pari opportunità attraverso obblighi di quote di presenza, ma anche di tempo dedicato ad argomenti proposti dalle donne. Altre differenze, poi, si ritrovano nei limiti per ricoprire la carica di presidente della Regione, nei casi di suo decadimento e nelle regole per la sua candidatura così come per quella del presidente del Consiglio.

Per Gottardo e Travanut, invece, le principiali differenze che caratterizzano le loro proposte di legge attengono il presidenzialismo, la compatibilità tra la carica di consigliere regionale e di assessore regionale pur con delle aperture a soggetti esterni, l'elezione di un portavoce dei consiglieri delle opposizioni, come garantire la rappresentanza di genere, i casi dei gruppi di liste presentati dai partiti della minoranza linguistica slovena collegati con altri gruppi di liste, le modalità di presentazione delle liste circoscrizionali e dell'espressione di voto, ma soprattutto l'attribuzione dei seggi ai gruppi di liste, il premio di maggioranza e la garanzia per le minoranze politiche.

Il centro-sinistra - aveva ragionato ancora Gottardo - ha depositato tre progetti, ma esiste anche quello del Gruppo Cittadini per il Presidente che non ha depositato ma che si sa essere differente da quello di Travanut e altri, oltre alla posizione che avrebbe dovuto rendere nota il presidente Illy, il quale, però, continua a restare chiuso nel suo silenzio. Vogliamo una legge che possa essere condivisa anche dalle prossime legislature e non siamo qui per fare ostruzionismo - aveva chiosato.

Travanut, invece, aveva rigettato che senza il centro-destra non si sarebbe arrivati a discutere di legge elettorale. Se, poi, come appartenente ad un partito numericamente forte poteva essere per un'alta percentuale di sbarramento, così però non poteva affermare pensando alla tradizione della sinistra e alle diverse forze che la rappresentano; il problema del bipolarismo viene risolto con uno sbarramento portato dal 3,2% al 4%. Lo sbarramento delle singole liste è uno degli argomenti che la sinistra deve ancora limare. La Commissione ha, infine, accolto la sua proposta di scegliere il 226 come testo base su cui proseguire ogni discussione.

(immagini alle tv)