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Corecom: stretti controlli alle trasmissioni dopo Catania

09.02.2007
12:31
(ACON) Trieste, 09 feb - COM/RC - Il presidente dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Corrado Calabrò, ha richiamato tutti i Comitati regionali per le comunicazioni (Corecom) alla necessità di una più stretta vigilanza sulle trasmissioni radiofoniche e televisive locali che trattando di temi sportivi, in particolare calcistici. Ciò come conseguenza ai fatti delinquenziali di Catania e alla morte dell'ispettore di polizia Filippo Raciti. Radio e televisioni, secondo il presidente dell'Autorità, devono evitare ogni tipo di interventi che, per animosità di toni, risultino antitetici o discordanti rispetto alla finalità di diffondere i valori di una competizione sportiva leale e rispettosa dell'avversario. In realtà, non si tratta -come spiega Franco Del Campo, presidente del Corecom FVG - di nuove normative, ma di rispettare principi già espressi dall'Autorità, che si richiama, tra l'altro, a criteri di correttezza del linguaggio e del comportamento, e alla necessità di evitare rappresentazioni di violenza fisica e verbale. Il Corecom FVG, nei suoi monitoraggi - continua la nota di Del Campo - ha sempre rivolto particolare attenzione alla tutela dei minori, specie quando si parla di sport, che ha un'influenza importante sui giovani, che dovrebbero essere educati più con l'esempio che con le prediche alla tanto citata cultura sportiva. Eventuali trasmissioni radiotelevisive che contengano incitamenti all'odio comunque motivato e che possano nuocere allo sviluppo fisico, psichico o morale dei minori, incorrono nelle sanzioni previste dal Testo unico della radiotelevisione e possono portare, come ha precisato il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, all'esclusione dalle provvidenze economiche stabilite dalla legge per il settore.

Va comunque sottolineato - spiega ancora il presidente del Corecom FVG - che in questi anni di monitoraggio a livello regionale, non sono stati rilevati episodi di violazione alle norme esistenti. Il mondo della comunicazione e dell'informazione locale, a differenza di quello nazionale, si è sempre dimostrato particolarmente attento e rispettoso delle norme e della buona educazione comunicativa, forse perché nella nostra regione la pratica sportiva è diffusa in tutte le discipline e a tutti i livelli, e chi fa sport in prima persona, adeguandosi alla fatica e rispettando arbitri e regole, difficilmente si abbandona alla violenza fisica e verbale.