Giorno del Ricordo: domani Tesini al Quirinale
(ACON) Roma, 09 feb - MPB - Il presidente del Consiglio
regionale Alessandro Tesini interverrà domani, 10 febbraio, a
Roma, al Palazzo del Quirinale, alla cerimonia di celebrazione
del "Giorno del Ricordo" istituito con la legge nazionale 92/2004
"per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli
italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro
terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e
della più complessa vicenda del confine orientale" (art. 1). Una
solennità civile voluta dal Parlamento, celebrata non solo nella
capitale e principalmente in Friuli Venezia Giulia, ma anche in
diverse città italiane legate alle vicende dell'esodo che
coinvolse praticamente l'intera comunità italiana insediata nelle
zone oggi sotto la giurisdizione di Croazia e, in parte,
Slovenia.
Una giornata che, richiamando l'attenzione di tutto il Paese per
coinvolgerlo e responsabilizzarlo sugli avvenimenti, ha rotto un
silenzio durato troppo a lungo. Sono passati 60 anni. L'insegna
con la scritta "La Repubblica italiana ricorda" che il presidente
Napolitano dà ai congiunti delle vittime significa quella
assunzione di responsabilità indispensabile dopo così tanti anni
che, pur nella diversità di opinioni che ancora possono in parte
sussistere sulle ragioni che hanno portato a tanta aberrazione,
mette il riconoscimento dei fatti al riparo dall'inquinamento
delle speculazioni politiche.
Una memoria - insiste Tesini - che va sottratta alle
rivendicazioni di parte, che non deve tacere o selezionare, per
nessun motivo, alcun capitolo della nostra storia nazionale, per
quanto doloroso o controverso, senza fare delle miopi e
moralmente e intellettualmente odiose operazioni di contrappasso
o di compensazione con la Giornata della Memoria che ogni 27
gennaio ricorda la liberazione del lager di Auschwitz e l'orrore
della Shoah.
Mantenere il senso delle differenze con quello che è stato il più
grande genocidio della storia umana e conoscere, senza
banalizzare, i fatti che hanno preceduto la vendetta titina non
significa sminuirne la portata o spiegare e giustificare quella
violenza e il disegno di liberare il Carso e l'entroterra
triestino da una presenza etnica considerata da sempre nemica -
afferma ancora Tesini che, richiamandosi ai molti interventi di
questi giorni, a tutti i livelli, parla anche della necessità di
una purificazione autentica della memoria.
Il Parlamento ha fatto molto, ma ancora altro si può fare -
sottolinea infatti Tesini richiamandosi anche alla risposta
positiva data dal ministro per le Riforme istituzionali Vannino
Chiti all'interrogazione presentata al "Question Time" alla
Camera da Violante, Fassino, Maran e altri deputati circa
l'istituzione di un tavolo di confronto tra Associazioni degli
esuli, Conferenza Stato-Regioni e Governo.
Un sì molto significativo perché sottolinea l'importanza che il
Governo attribuisce alla soluzione dei problemi ancora aperti per
gli esuli dalmati e istriani - insiste il presidente del
Consiglio che nell'agenda romana di questi giorni ha anche un
incontro proprio con Chiti e che apprezza la sollecitazione di
Violante affinché l'iniziativa sia formalizzata entro il 10
febbraio, Giorno del Ricordo, appunto.
La dignità di quei nostri concittadini è un valore che appartiene
a tutti noi e che va ricordato e rispettato nella sua integrità -
è la conclusione di Tesini, che conferma l'intenzione di
promuovere in questo senso anche una iniziativa propria del
Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia. Quest'ultimo, per
altro, aveva già anticipato all'inizio di marzo 2004 lo spirito e
l'attuazione della legge istitutiva del Giorno del Ricordo,
quando assieme al presidente della Camera dei Deputati dell'epoca
aveva reso omaggio a tutti i luoghi della memoria, comprese le
foibe, facendo da battistrada a questo percorso e nello spirito
autentico della legge che è il riconoscimento della complessità
della vicenda del confine orientale.