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Giorno del Ricordo: domani Tesini al Quirinale

09.02.2007
14:06
(ACON) Roma, 09 feb - MPB - Il presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini interverrà domani, 10 febbraio, a Roma, al Palazzo del Quirinale, alla cerimonia di celebrazione del "Giorno del Ricordo" istituito con la legge nazionale 92/2004 "per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale" (art. 1). Una solennità civile voluta dal Parlamento, celebrata non solo nella capitale e principalmente in Friuli Venezia Giulia, ma anche in diverse città italiane legate alle vicende dell'esodo che coinvolse praticamente l'intera comunità italiana insediata nelle zone oggi sotto la giurisdizione di Croazia e, in parte, Slovenia.

Una giornata che, richiamando l'attenzione di tutto il Paese per coinvolgerlo e responsabilizzarlo sugli avvenimenti, ha rotto un silenzio durato troppo a lungo. Sono passati 60 anni. L'insegna con la scritta "La Repubblica italiana ricorda" che il presidente Napolitano dà ai congiunti delle vittime significa quella assunzione di responsabilità indispensabile dopo così tanti anni che, pur nella diversità di opinioni che ancora possono in parte sussistere sulle ragioni che hanno portato a tanta aberrazione, mette il riconoscimento dei fatti al riparo dall'inquinamento delle speculazioni politiche.

Una memoria - insiste Tesini - che va sottratta alle rivendicazioni di parte, che non deve tacere o selezionare, per nessun motivo, alcun capitolo della nostra storia nazionale, per quanto doloroso o controverso, senza fare delle miopi e moralmente e intellettualmente odiose operazioni di contrappasso o di compensazione con la Giornata della Memoria che ogni 27 gennaio ricorda la liberazione del lager di Auschwitz e l'orrore della Shoah.

Mantenere il senso delle differenze con quello che è stato il più grande genocidio della storia umana e conoscere, senza banalizzare, i fatti che hanno preceduto la vendetta titina non significa sminuirne la portata o spiegare e giustificare quella violenza e il disegno di liberare il Carso e l'entroterra triestino da una presenza etnica considerata da sempre nemica - afferma ancora Tesini che, richiamandosi ai molti interventi di questi giorni, a tutti i livelli, parla anche della necessità di una purificazione autentica della memoria.

Il Parlamento ha fatto molto, ma ancora altro si può fare - sottolinea infatti Tesini richiamandosi anche alla risposta positiva data dal ministro per le Riforme istituzionali Vannino Chiti all'interrogazione presentata al "Question Time" alla Camera da Violante, Fassino, Maran e altri deputati circa l'istituzione di un tavolo di confronto tra Associazioni degli esuli, Conferenza Stato-Regioni e Governo.

Un sì molto significativo perché sottolinea l'importanza che il Governo attribuisce alla soluzione dei problemi ancora aperti per gli esuli dalmati e istriani - insiste il presidente del Consiglio che nell'agenda romana di questi giorni ha anche un incontro proprio con Chiti e che apprezza la sollecitazione di Violante affinché l'iniziativa sia formalizzata entro il 10 febbraio, Giorno del Ricordo, appunto.

La dignità di quei nostri concittadini è un valore che appartiene a tutti noi e che va ricordato e rispettato nella sua integrità - è la conclusione di Tesini, che conferma l'intenzione di promuovere in questo senso anche una iniziativa propria del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia. Quest'ultimo, per altro, aveva già anticipato all'inizio di marzo 2004 lo spirito e l'attuazione della legge istitutiva del Giorno del Ricordo, quando assieme al presidente della Camera dei Deputati dell'epoca aveva reso omaggio a tutti i luoghi della memoria, comprese le foibe, facendo da battistrada a questo percorso e nello spirito autentico della legge che è il riconoscimento della complessità della vicenda del confine orientale.