V Comm: elettorale, chiuso dibattito, lavori a domani (3)
(ACON) Trieste, 15 feb - AB - Tamara Blazina (DS) ha registrato
un clima positivo, frutto anche del lavoro svolto in questi mesi
che ha prodotto una buona base di partenza. Una delle conquiste
della nuova proposta è l'abolizione del listino, nell'ottica
della trasparenza e del rispetto dell'elettorato. Sulla
rappresentanza di genere ha detto che era contraria alle quote
rosa, ma ora le appoggerà in quanto al momento è la miglior
soluzione per risolvere il problema. No, infine, al censimento
della minoranza slovena, perché i diritti vanno garantiti a
prescindere dai numeri.
Alessandra Battellino (IpR) ha detto di ritenere risolvibile la
questione rappresentanza delle donne con un riequilibrio più
corretto tra i generi e ha precisato che sbaglia chi l'accusa di
pontificare sull'argomento perché lei ha sempre cercato il
confronto in ogni sede, dove però non sempre era presente la
Guerra. Il punto non è chi rappresenta di più, ma come si lavora
e cosa si porta avanti. Sugli altri punti, ha detto no a voto
disgiunto, listino, elezione diretta del presidente, sì ai
consiglieri in Giunta e, se dovesse consigliare i cittadini,
direbbe sì a un sistema proporzionale.
La volontà comune, così Mauro Travanut (DS), è di portare a
compimento - se possibile - una legge di tutti o almeno di buona
parte del Consiglio regionale. La base di partenza è buona
essendo il frutto di un lavoro comune sviluppato in quasi un
anno: per migliorarla sarà bene che la maggioranza si immagini
anche all'opposizione e viceversa.
Travanut ha chiesto di sospendere i lavori della Commissione dopo
l'ultimo intervento di Gottardo per dare modo a tutti di
sviluppare ulteriori ragionamenti fino a domani mattina e ha
confermato che la conclusione del provvedimento avverrà comunque
domani, magari con seduta a oltranza, proposte che poi la
Commissione ha accolto.
Isidoro Gottardo (FI) ha sottolineato come lo sbarramento di
coalizione proposto al 15% vada incontro alla richiesta di
bipolarismo dei cittadini. Esentare dalla raccolta firme chi
siede in Consiglio regionale negli ultimi 12 mesi di legislatura
o chi aveva eletto almeno un rappresentante significa liberare un
potenziale serbatoio di firme a favore di chi ha questo onere. Ha
confermato il no al voto disgiunto e rispetto al premio di
maggioranza, chi ha ottenuto più del 50% dei voti è giusto che
continui ad avere il 60% dei consiglieri, ma chi ha ottenuto un
risultato inferiore si dovrà accontentare del 55% dei consiglieri
e sarà quindi costretto a dialogare di più con le opposizioni.
Rispetto alle pari opportunità, i problemi si possono risolvere
col buon senso.
Il presidente della Commissione Antonio Martini (Margh) ha
concluso auspicando che la rappresentanza parlamentare, come
quella consiliare, riacquisti il suo ruolo vero, importante, di
collante con la società civile, unico modo per arginare i
fenomeni di intemperanza e di terrorismo che in questi giorni
hanno occupato le cronache.
(fine)