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V Comm: elettorale, chiuso dibattito, lavori a domani (3)

15.02.2007
17:39
(ACON) Trieste, 15 feb - AB - Tamara Blazina (DS) ha registrato un clima positivo, frutto anche del lavoro svolto in questi mesi che ha prodotto una buona base di partenza. Una delle conquiste della nuova proposta è l'abolizione del listino, nell'ottica della trasparenza e del rispetto dell'elettorato. Sulla rappresentanza di genere ha detto che era contraria alle quote rosa, ma ora le appoggerà in quanto al momento è la miglior soluzione per risolvere il problema. No, infine, al censimento della minoranza slovena, perché i diritti vanno garantiti a prescindere dai numeri.

Alessandra Battellino (IpR) ha detto di ritenere risolvibile la questione rappresentanza delle donne con un riequilibrio più corretto tra i generi e ha precisato che sbaglia chi l'accusa di pontificare sull'argomento perché lei ha sempre cercato il confronto in ogni sede, dove però non sempre era presente la Guerra. Il punto non è chi rappresenta di più, ma come si lavora e cosa si porta avanti. Sugli altri punti, ha detto no a voto disgiunto, listino, elezione diretta del presidente, sì ai consiglieri in Giunta e, se dovesse consigliare i cittadini, direbbe sì a un sistema proporzionale.

La volontà comune, così Mauro Travanut (DS), è di portare a compimento - se possibile - una legge di tutti o almeno di buona parte del Consiglio regionale. La base di partenza è buona essendo il frutto di un lavoro comune sviluppato in quasi un anno: per migliorarla sarà bene che la maggioranza si immagini anche all'opposizione e viceversa.

Travanut ha chiesto di sospendere i lavori della Commissione dopo l'ultimo intervento di Gottardo per dare modo a tutti di sviluppare ulteriori ragionamenti fino a domani mattina e ha confermato che la conclusione del provvedimento avverrà comunque domani, magari con seduta a oltranza, proposte che poi la Commissione ha accolto.

Isidoro Gottardo (FI) ha sottolineato come lo sbarramento di coalizione proposto al 15% vada incontro alla richiesta di bipolarismo dei cittadini. Esentare dalla raccolta firme chi siede in Consiglio regionale negli ultimi 12 mesi di legislatura o chi aveva eletto almeno un rappresentante significa liberare un potenziale serbatoio di firme a favore di chi ha questo onere. Ha confermato il no al voto disgiunto e rispetto al premio di maggioranza, chi ha ottenuto più del 50% dei voti è giusto che continui ad avere il 60% dei consiglieri, ma chi ha ottenuto un risultato inferiore si dovrà accontentare del 55% dei consiglieri e sarà quindi costretto a dialogare di più con le opposizioni. Rispetto alle pari opportunità, i problemi si possono risolvere col buon senso.

Il presidente della Commissione Antonio Martini (Margh) ha concluso auspicando che la rappresentanza parlamentare, come quella consiliare, riacquisti il suo ruolo vero, importante, di collante con la società civile, unico modo per arginare i fenomeni di intemperanza e di terrorismo che in questi giorni hanno occupato le cronache.

(fine)