V Comm: approvata legge elettorale e forma governo (4)
(ACON) Trieste, 16 feb - MPB - La proposta di legge su riforma
elettorale e forma di governo è stata approvata con i voti
favorevoli di DS, Margherita, PRC e PDCI, l'astensione dei
Cittadini e il voto contrario di FI, LN, UDC, AN e Battellino
(IpR).
Relatori per l'Aula saranno i consiglieri Mauro Travanut (DS),
Alessandra Guerra (LN), Roberto Molinaro (UDC), Alessandra
Battellino (IpR), Antonio Pedicini (FI), Bruno Malattia (Citt) e
Luca Ciriani (AN).
Le dichiarazioni di voto hanno registrato il giudizio negativo da
parte delle opposizioni e della Battellino, concordi nel
criticare il testo uscito dalla Commissione.
Per Alessandra Battellino (IpR) quello che si è concluso è stato
un lavoro molto impegnativo, ma il risultato è pessimo, ed
evidenzia divergenze grandissime: sulle pari opportunità, sulla
forma di governo, sull'equilibrio di poteri tra presidente della
Regione e Consiglio regionale.
Voto fortemente contrario, di forma e merito, da Isidoro Gottardo
(FI), secondo il quale la maggioranza licenzia una legge-mostro
rispetto alla coerenza politica: il centro sinistra scrive solo
norme che consentano di stare insieme, senza tener conto di ciò
che pensano i cittadini, punta a consensi trasversali su Illy,
produce un effetto devastante sul bipolarismo. Temiamo che la
legge sia del tutto inutile, e per questo faremo di tutto in
AQula per responsabilizzare la maggioranza.
Secondo Roberto Molinaro (UDC) le modifiche introdotte vanno in
senso diverso rispetto a ciò che auspicavamo e alle aspettative
dei cittadini. Abbiamo peggiorato la forma di governo; sulla
riforma elettorale, abbiamo abbassato gli schieramenti e
aumentato il premio di maggioranza, abbiamo introdotto il voto
disgiunto. La differenza di genere e la questione degli sloveni
sono rimaste sullo sfondo. È un provvedimento che non può essere
sostenuto.
Il giudizio negativo di Luca Ciriani (AN) è per la mancanza di
una norma di impianto bipolare che evitasse la proliferazione di
liste piccolissime, per i costi della politica, per i meccanismi
introdotti che porteranno ad avere 70 consiglieri, per l'aver
perso l'opportunità di riequilibrare i poteri della Giunta e del
Consiglio. Lo sforzo del centro sinistra è stato quello di
disegnare una legge a propria immagine. Se questo risultato non
cambierà non è escluso che chiederemo ai cittadini di
pronunciarsi con un referendum.
Delusa Alessandra Guerra (LN) per l'atteggiamento della
maggioranza, che dopo aver condiviso la scelta del testo base
delle minoranze lo ha modificato a colpi di emendamenti per
riportarlo a come l'aveva presentato essa stessa.
Farò una apertura di credito alla mia maggioranza - ha affermato
Bruna Zorzini (PDCI) - perché ho lavorato su una proposta che non
portava la mia firma e non trattava della minoranza slovena. Voto
favorevole aspettandomi che i prossimi passaggi tengano conto di
questa mia posizione.
Per Igor Kocijancic (PRC), il testo non va gettato alle ortiche e
ha respinto la critica di aver abbassato la guardia sullo
sbarramento perché bisogna dire a cosa si fa riferimento.
Legge coerente e importante per Franco Brussa (Margh) che,
parlando anche a nome dei DS, ha apprezzato la ricerca di un
punto di equilibrio e l'apertura alle opposizioni con la scelta
del loro testo e la condivisione sullo sbarramento.
L'astensione dei Cittadini è stata anticipata dal capogruppo
Bruno Malattia non convinto da alcuni aspetti della legge.
Il presidente Antonio Martini (Margh) ha infine espresso
soddisfazione per il rispetto dei tempi che la Commissione si era
data per la conclusione del provvedimento.
(fine)