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V Comm: approvata legge elettorale e forma governo (4)

16.02.2007
21:06
(ACON) Trieste, 16 feb - MPB - La proposta di legge su riforma elettorale e forma di governo è stata approvata con i voti favorevoli di DS, Margherita, PRC e PDCI, l'astensione dei Cittadini e il voto contrario di FI, LN, UDC, AN e Battellino (IpR).

Relatori per l'Aula saranno i consiglieri Mauro Travanut (DS), Alessandra Guerra (LN), Roberto Molinaro (UDC), Alessandra Battellino (IpR), Antonio Pedicini (FI), Bruno Malattia (Citt) e Luca Ciriani (AN).

Le dichiarazioni di voto hanno registrato il giudizio negativo da parte delle opposizioni e della Battellino, concordi nel criticare il testo uscito dalla Commissione.

Per Alessandra Battellino (IpR) quello che si è concluso è stato un lavoro molto impegnativo, ma il risultato è pessimo, ed evidenzia divergenze grandissime: sulle pari opportunità, sulla forma di governo, sull'equilibrio di poteri tra presidente della Regione e Consiglio regionale.

Voto fortemente contrario, di forma e merito, da Isidoro Gottardo (FI), secondo il quale la maggioranza licenzia una legge-mostro rispetto alla coerenza politica: il centro sinistra scrive solo norme che consentano di stare insieme, senza tener conto di ciò che pensano i cittadini, punta a consensi trasversali su Illy, produce un effetto devastante sul bipolarismo. Temiamo che la legge sia del tutto inutile, e per questo faremo di tutto in AQula per responsabilizzare la maggioranza.

Secondo Roberto Molinaro (UDC) le modifiche introdotte vanno in senso diverso rispetto a ciò che auspicavamo e alle aspettative dei cittadini. Abbiamo peggiorato la forma di governo; sulla riforma elettorale, abbiamo abbassato gli schieramenti e aumentato il premio di maggioranza, abbiamo introdotto il voto disgiunto. La differenza di genere e la questione degli sloveni sono rimaste sullo sfondo. È un provvedimento che non può essere sostenuto.

Il giudizio negativo di Luca Ciriani (AN) è per la mancanza di una norma di impianto bipolare che evitasse la proliferazione di liste piccolissime, per i costi della politica, per i meccanismi introdotti che porteranno ad avere 70 consiglieri, per l'aver perso l'opportunità di riequilibrare i poteri della Giunta e del Consiglio. Lo sforzo del centro sinistra è stato quello di disegnare una legge a propria immagine. Se questo risultato non cambierà non è escluso che chiederemo ai cittadini di pronunciarsi con un referendum.

Delusa Alessandra Guerra (LN) per l'atteggiamento della maggioranza, che dopo aver condiviso la scelta del testo base delle minoranze lo ha modificato a colpi di emendamenti per riportarlo a come l'aveva presentato essa stessa.

Farò una apertura di credito alla mia maggioranza - ha affermato Bruna Zorzini (PDCI) - perché ho lavorato su una proposta che non portava la mia firma e non trattava della minoranza slovena. Voto favorevole aspettandomi che i prossimi passaggi tengano conto di questa mia posizione.

Per Igor Kocijancic (PRC), il testo non va gettato alle ortiche e ha respinto la critica di aver abbassato la guardia sullo sbarramento perché bisogna dire a cosa si fa riferimento.

Legge coerente e importante per Franco Brussa (Margh) che, parlando anche a nome dei DS, ha apprezzato la ricerca di un punto di equilibrio e l'apertura alle opposizioni con la scelta del loro testo e la condivisione sullo sbarramento.

L'astensione dei Cittadini è stata anticipata dal capogruppo Bruno Malattia non convinto da alcuni aspetti della legge.

Il presidente Antonio Martini (Margh) ha infine espresso soddisfazione per il rispetto dei tempi che la Commissione si era data per la conclusione del provvedimento.

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