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CR: legge elettorale, fine dibattito, lavori a domani (11)

27.02.2007
17:57
(ACON) Trieste, 27 feb - RC - Questa norma non è una garanzia, ma un'agevolazione, per i rappresentanti della minoranza slovena, di veder eletti in Consiglio regionale i loro rappresentanti. Così il consigliere Mirko Spacapan (Margh), che poi ha ricordato le ragioni per cui il Friuli Venezia Giulia à divenuta una Regione autonoma. E' quindi giusto, per lui, che il provvedimento agevoli la rappresentanza della minoranza, ma - ha rimarcato più volte - non è un favoritismo. Lo stesso meccanismo di agevolazione, a suo dire, dovrebbe essere previsto per la raccolta delle firme di presentazione delle liste.

Discorso in sostegno della minoranza slovena anche per Tamara Blazina (DS), che ha, però, accusato l'Unione slovena e la Margherita di aver fatto un accordo tale per cui si dà sostegno solo a una parte politica dei rappresentanti della minoranza, avendo impedito ogni dialogo allargato. Per il resto, la proposta è interessante quanto a premio di maggioranza, all'eliminazione del listino e al favorire la presenza femminile. Si tratta - ha detto - di una legge che darà garanzia agli elettori di votare i propri candidati e di avere un governo che guiderà la Regione per 5 anni. Personalmente sarebbe stata favorevole a un più marcato bipolarismo e dunque a un diverso sbarramento, ma poiché è componente di una coalizione ampia, va bene quanto deciso ai tavoli di lavoro. Bisogna che i partiti si assumano la responsabilità di attuare la norma, altrimenti per le donne non ci saranno reali possibilità.

Bruno Zvech (DS) ha ricordato che la legge vigente ha consentito ai cittadini l'elezione diretta del presidente, di eleggere con premio di maggioranza la maggioranza che lo sostiene e un programma di attività politica. Tutto ciò grazie al centro-sinistra che ha portato al referendum, mentre per il centro-destra oggi si sarebbe avuta un'altra legge. Anche la nuova proposta ha un punto fermo: l'elezione diretta del presidente. Zvech, invece, non è d'accordo se l'autonomia della Regione si traduce in autoreferenzialità e non tiene conto di quanto accade a livello nazionale. Il premio di maggioranza è giusto perché il presidente e la sua coalizione devono poter adempiere al programma con tranquillità. Il listino significa semplificazione e serenità nella costruzione delle liste, e poteva anche restare. Quanto alla questione di genere, non basta mettere in lista più donne perché più donne siano elette. La rappresentatività è una questione aperta: non esistono i partiti e i partitini, sono tutti uguali, ma la loro rappresentatività non può essere decisa per legge.

Da ultimo, Roberto De Gioia (Aut.Soc) si è detto contro il presidenzialismo perché se i cittadini si trovano un solo nome quale presidente, non possono decidere in autonomia. E' però il listino, già nella scorsa legislatura, ad avere registrato la sua maggiore contrarietà perché si tratta di candidati che non si sottopongono all'esame degli elettori. Mi interessa che non ci sia più il listino - ha detto - e mi darò da fare perché questa legge passi. Voterò secondo coscienza.

Finito il dibattito generale, i lavori riprenderanno domani mattina alle 10.00.

(fine)