CR: legge elettorale, dichiarazioni di voto (8)
(ACON) Trieste, 01 mar - RC - Soddisfatta Bruna Zorzini (PDCI)
perché il Consiglio resterà espressione della varietà partitica
regionale e dunque perché non ci si è spinti verso un bipolarismo
esasperato; per la minoranza slovena, invece, si è persa
un'occasione perché non si sono trovate soluzioni per tutte le
rappresentanze ma solo per la Slovenska skupnost (Unione
slovena); per le donne buoni i risultati.
Roberto De Gioia (Aut.Soc) rimane contro l'elezione diretta del
presidente e ai limiti di mandato per i consiglieri in quanto
questi sono rappresentazione dei cittadini. Nonostante la legge
non gli piaccia, la sostiene perché la preferisce al Tatarellum.
Per Luigi Ferone (Part.Pens), la legge modifica un sistema che a
molti cittadini non andava, tra cui il fatto che gli assessori
non fossero eletti; bene pure aver cancellato il listino, aver
dato ai partiti piccoli la possibilità di essere rappresentati in
Consiglio, le scelte per le donne e per la minoranza slovena.
Per Alessandro Metz (Verdi), il centro-sinistra ha retto quando
per una legge del genere si potevano aprire nuovi scenari
politici, cosa che non è accaduta e questo, a prescindere dal
voto finale della legge, non è un risultato da poco.
Legge disastro, per Alessandra Battellino (IpR-MRE) che è contro
il voto disgiunto, contro una legge che non porta avanti le
ragioni delle donne ma solo le illude come se essere una
candidata sia sinonimo di essere eletta, rende speciale ciò che
nelle altre Regioni è ordinario, favorisce chi è già stato
eletto, merita un referendum che la abroghi, è scoordinata, è la
Caporetto di Intesa Democratica e non mantiene i patti del
programma elettorale di Illy.
(segue)