UDC: assegni di studio, rivedere i limiti di reddito
(ACON) Trieste, 06 mar - COM/AB - "Con i nuovi criteri
stabiliti per gli assegni di studio, che escludono il 30% delle
famiglie finanziate lo scorso anno, si penalizzano i genitori che
hanno scelto per i propri figli le scuole cattoliche e si
trasforma l'intervento regionale da sostegno della crescita
formativa e civile delle giovani generazioni, a intervento
semplicemente assistenziale".
Lo sostengono i consiglieri regionali dell'UDC Roberto Molinaro,
Maurizio Salvador, Gina Fasan e Giorgio Venier Romano, che hanno
presentato un'interpellanza al presidente della Regione.
"La libertà di scelta educativa da parte delle famiglie è un
diritto costituzionalmente garantito - premettono i consiglieri
regionali. La Regione in passato ha già avviato concrete azioni
di sostegno a questa libertà, particolarmente con la legge 14 del
1991 che prevede erogazioni di assegni di studio in favore degli
alunni residenti e iscritti a scuole dell'obbligo e secondarie
non statali, parificate o paritarie, istituite senza fini di
lucro".
Con la legge Finanziaria del 2007, sottolineano Molinaro,
Salvador, Fasan e Venier Romano, sono state introdotte modifiche
alla legge 14 con nuove modalità di valutazione delle condizioni
di reddito mediante l'ISE per la fissazione del limite massimo di
ammissibilità e l'indicatore ISEE per l'individuazione delle
fasce di contribuzione. Inoltre è stato fissato uno stanziamento
complessivo di 2 milioni 300 mila euro, inferiore di 600 mila
euro rispetto al fabbisogno stimato sulle richieste pervenute
nell'anno scolastico 2005/2006.
"Le nuove modalità di riferimento per la situazione economica -
osservano i consiglieri dell'UDC - comportano una esclusione di
beneficiari stimabile nel 30% degli aventi diritto all'assegno
nell'anno precedente per la considerazione negli indicatori
economici anche del patrimonio immobiliare. Tale situazione,
oltre a danneggiare significativamente il cento medio certamente
non ricco, cambia la natura dell'intervento regionale, da
intervento a favore della crescita formativa e civile delle
giovani generazioni, a intervento assistenziale".
I consiglieri dell'UDC ritengono perciò inaccettabili queste
nuove decisioni regionali che "di fatto - sottolineano - vanno a
penalizzare le famiglie che hanno scelto per i propri figli le
scuole cattoliche, patrimonio importante e irrinunciabile in
questo tempo di forte crisi dei valori".
Molinaro, Salvador, Fasan e Venier Romano interpellano il
presidente della Regione per sapere "se non ritenga di
intervenire quanto prima per una ulteriore modifica dei limiti
della situazione economica con una sua elevazione ad almeno 65
mila euro, al fine di evitare la forzosa esclusione anche di
famiglie negli anni già beneficiarie dell'intervento, senza alcun
significativo mutamento dei redditi familiari e se non ritenga di
intervenire con un adeguamento degli stanziamenti previsti in
sede di approvazione della legge regionale di assestamento del
bilancio regionale per il 2007".