FI: Camber, politica regionale dei trasporti negativa
(ACON) Trieste, 07 mar - COM/RC - Attacca la politica dei
trasporti adottata dalla Giunta regionale, il consigliere di FI
Piero Camber, che in un comunicato parla del dépliant che
l'assessore Lodovico Sonego ha distribuito nelle stazioni
ferroviarie e in cui non manca una sua foto, opuscolo che -
scrive Camber - è stato senza dubbio pagato dalla Regione e in
cui si esalta il servizio di trasposto pubblico con bus e si
denigra il trasposto ferroviario.
Su questa premessa - continua Camber - l'assessore annuncia che
sta partendo una gara che dovrà unificare i due servizi. Il primo
ed unico risparmio si dovrebbe ricavare dai costi sul personale.
Peccato che ben tre sono i contratti di riferimento
(autoferrotranvieri, ferrovieri e marittimi) e l'unico modo per
farli conciliare sarà quello di portarli tutti ad un livello più
elevato. Dov'è il risparmio? - è la domanda del consigliere, che
incalza: un unico gestore, ma chi? Oggi a Pordenone e Gorizia le
aziende sono interamente pubbliche, a Udine il 60% è in mano ai
privati, a Trieste il 40%. Chi gestirà dunque?
Il trasporto su gomma - rileva Camber - è a livelli di eccellenza
proprio perché le aziende vivono sul territorio che presenta
problematiche completamente differenti. A Trieste è tutto
trasporto urbano locale, nelle altre tre aziende l'80% è
extraurbano. Perché si vuole disfare ciò che funziona? E forse la
replica della medesima filosofia che vuole eliminare tutte le
aziende sanitarie per crearne una unica? La medesima che ha già
tolto al controllo del Consiglio regionale - agli eletti dal
popolo! - tutte le società partecipate dalla Regione, che
nascondono così i loro business nel seno di "mamma" Friulia?
Queste sono scelte - conclude il forzista - che non trovano la
condivisione né dei cittadini, né dei dipendenti, né dei
sindacati. Stanno creando un mostro di centralizzazione con il
solo fine di concentrare il potere in una unica mano. Tanto si
parla di devolution, ma alla fine tutto passa per le mani del
faraone, pardon di Riccardo Illy.