AN: Ciriani, trasporto sanitario emodializzati
(ACON) Trieste, 14 mar - COM/AB - Un'interrogazione volta a far
chiarezza sul ruolo ricoperto da talune cooperative sociali in
materia di trasporto e di accompagnamento sanitario degli
emodializzati: è questo lo scopo dell'iniziativa del capogruppo
di Alleanza Nazionale in Consiglio Regionale Luca Ciriani.
Ciriani, richiamandosi a varie delibere e regolamenti della
Giunta, interviene sulla questione dei soggetti nefropatici che,
per più volte alla settimana, devono recarsi in strutture
ospedaliere specializzate per sottoporsi ai consueti cicli di
emodialisi. Fino al 9 aprile 2003, le spese per l'utilizzo di
mezzi di servizio pubblico impiegati dagli emodializzati (i taxi)
erano rimborsate interamente dall'ASS di riferimento, previa
presentazione di idonea documentazione attestante l'impossibilità
fisica degli interessati a muoversi in autobus o in treno; a
partire dal 10 aprile 2003, invece, le Aziende sanitarie possono
attivare un servizio gratuito di trasporto (definito
sibillinamente di accompagnamento) dei nefropatici, ai quali
viene rimborsato solo un quinto del costo del viaggio nel caso in
cui dovessero optare per un mezzo di servizio pubblico (per
l'appunto, taxi) anziché rivolgersi a quello istituito dalle
stesse ASS.
Ciriani, prendendo a esempio la situazione che viene denunciata
da numerosi pazienti dell'Azienda Sanitaria n. 6 del Pordenonese,
ha interrogato il presidente della Regione sulla situazione
venutasi così a creare. Risulta, infatti, che il servizio offerto
dalle ditte esterne non sia assolutamente diverso da quello
fornito dagli ordinari taxi, limitandosi il personale delle
stesse appaltatici a condurre i pazienti sulla soglia delle
strutture sanitarie di riferimento e di riportarli al proprio
domicilio una volta effettuate le cure, senza svolgimento di
alcuna attività che richiami anche lontanamente il concetto di
accompagnamento sanitario.
Inoltre, le attività legate alla mobilità degli emodializzati
sono attualmente erogate impiegando normali vetture a uso
proprio: in questo modo viene, di fatto, elusa la sostanziale
differenza che sussiste tra i concetti di trasporto e di
accompagnamento e si creano delle forme di concorrenza sleale (la
questione del trasporto di terzi a titolo oneroso è già stata a
suo tempo sollevata pure dalla Confartigianato del pordenonese).
L'utilizzo di normali autovetture piuttosto che di mezzi idonei
impone una riflessione anche sulla presenza o meno di adeguata
copertura assicurativa nel malaugurato caso in cui i veicoli in
questione dovessero rimanere coinvolti in sinistri stradali.
Il capogruppo di AN chiede quindi a Illy e ai suoi assessori di
rivedere quanto prima i criteri di rimborso delle spese sostenute
dagli emodializzati che non ritengano di dover usufruire del
servizio di accompagnamento (sarebbe più corretto dire di
trasporto) istituito dalle Aziende sanitarie, riconoscendo loro
l'intero onere affrontato e non già il solo quinto. E ciò perché,
rispetto a un normale servizio taxi, l'attività erogata dalle
ditte appaltatrici non presenta alcun carattere di diversità e di
sostanziale miglioramento a vantaggio dei nefropatici. Ciriani
sollecita pertanto l'immediata modifica del Regolamento di
distribuzione delle risorse sociali.