Tesini con Consiglio delle Autonomie
(ACON) Udine, 19 mar - MPB - Sulla norma della ineleggibilità
dei presidenti di Provincia e dei sindaci sopra i 3000 abitanti
il presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini riferirà
nei prossimi giorni ai presidenti dei Gruppi consiliari del
vertice con il Consiglio delle Autonomie - rappresentato dal
presidente Vittorio Brancati assieme a Gianfranco Pizzolitto
presidente dell'ANCI e a Marzio Strassoldo presidente della
Provincia di Udine - avuto questo pomeriggio a Udine nella sede
di rappresentanza della Regione a Udine, e questo sarà il primo
passo in vista di un successivo incontro tra Capigruppo e
Consiglio delle autonomie.
Un risultato significativo, per Tesini, "perché il tema - ha
sottolineato - è stato affrontato finalmente parlandoci
direttamente e non attraverso dichiarazioni e articoli di stampa,
in ottemperanza del basilare principio del dialogo
interistituzionale e della leale collaborazione".
La proposta del presidente Tesini di un coinvolgimento dei
capigruppo è stata accolta positivamente dai rappresentanti del
Consiglio delle Autonomie che, con sfumature diverse, avevano
evidenziato che l'introduzione della norma con un emendamento
trasversale in Aula, senza sentire in merito la rappresentanza
degli enti locali, era stato giudicato un atto se non illegittimo
per lo meno inopportuno. La richiesta di essere sentiti - hanno
ribadito i rappresentanti, esprimendo disagio per la mancata
consultazione e sollecitando la modifica o, se possibile,
l'abrogazione della norma - attiene soprattutto a una questione
di sensibilità più che di obbligatorietà, per evitare fratture e
lesioni e cercare invece coesione. Una coesione importante anche
in relazione alla questione del doppio percorso di carriera che
la norma apre e che è stato criticato anche in riferimento alle
indicazioni della Corte Costituzionale orientate a privilegiare
più la incompatibilità della ineleggibilità.
Avere un rapporto fluido ed efficace con gli Enti Locali è
obiettivo prioritario - ha sottolineato Tesini ricordando quanto
in evoluzione, anche nel contesto nazionale, sia la qualità dei
rapporti con il Consiglio delle Autonomie, ed evidenziando che la
materia del contendere non è fra quelle per le quali è previsto
il coinvolgimento delle Autonomie e che il Consiglio regionale ha
esercitato una competenza esclusiva in quanto Consiglio di una
regione a Statuto speciale.
Il passaggio dall'incompatibilità alla ineleggibilità, ritenuta
dalle autonomie un vulnus, non può essere intesa come una lesione
dei diritti di elettorato passivo dei cittadini - ha affermato
Tesini. Tant'è che tutte le Regioni speciali, che sulla materia
hanno competenza primaria, e le Regioni ordinarie che fin qui
hanno legiferato, e che hanno invece competenza concorrente,
hanno previsto la ineleggibilità, sia pure con modalità diverse.
E' per queste ragioni - ha concluso Tesini - che gli esperti del
Comitato giuridico hanno unanimemente concordato che il Consiglio
ha sicuramente esercitato una sua competenza, che lo ha fatto con
ragionevolezza e, secondo alcuni in aggiunta, opportunamente nel
nuovo sistema istituzionale della elezione diretta, che lega
sindaci e presidenti di Provincia direttamente ai cittadini con
ciò rendendo inopportune conclusioni anticipate dei mandati.
(foto in e-mail; immagini alle tv)