Corecom: "Presunto colpevole", intervento Del Campo (2)
(ACON) Scodovacca di Cervignano, 26 mar - MPB - Di etica della
comunicazione e regole dimenticate ha parlato Franco Del Campo,
presidente del Corecom, che partendo dalla cronaca di questi
giorni ha lanciato gli spunti per cercare una prospettiva più
ampia, per una cornice di riferimento comune.
Presunto colpevole è il rovesciamento preoccupante e paradossale
rispetto a un cardine del diritto e della nostra civiltà che si
fonda, invece sul principio di innocenza, ha detto Del Campo
citando esempi sia di mostri preconfezionati che di mostri
perfetti degli ultimi mesi (dalla strage di Erba a Unabomber) e
parlando di corto circuito mediatico, di brama di scoop dei
giornalisti, ma anche di responsabilità dei magistrati che si
occupano delle inchieste, nel fornire informazioni. Perché - ha
detto - anche chi ha la responsabilità delicatissima di svolgere
le indagini sembra condizionato dalla fretta di arrivare alle
conclusioni, di indicare un colpevole al grande pubblico in tempo
per la chiusura dei giornali o dell'ultimo telegiornale. La
fretta di arrivare a risultati clamorosi, attraverso facili
scorciatoie, porta quasi sempre - nella vita, nello sport, nella
giustizia - a risultati dopati che creano inevitabilmente dei
mostri.
Non sono mancati riferimenti alla politica, diventata artefice e
complice soprattutto a livello nazionale di un sistema che
contamina informazione e spettacolo e quindi mescola pubblico e
privato, e al ruolo dei media, non innocenti, anzi, colpevoli a
priori anche se lo sviluppo tecnologico ne ha dilatato la
funzione rendendo più complesso il rapporto tra realtà e notizie.
Come ristabilire allora responsabilità e ruolo dei mass media
nell'acquisizione e nella verifica di notizie? E come evitare che
si instauri un ingranaggio mediatico giudiziario che schiaccia i
presunti colpevoli?
Per Del Campo tre categorie di cittadini vanno tenute come punto
di riferimento: fra esse il comune cittadino prima ancora del
personaggio pubblico della politica e dello spettacolo deve
essere al centro dell'attenzione. Il Garante della privacy ha
dettato da tempo le regole a cui tutti i giornalisti sono tenuti,
ma il punto di equilibrio, anche per Del Campo, va ricercato non
in una legge ma nell'etica professionale del giornalista.
Nella mattinata, coordinati dalla vicepresidente del Corecom
Ilaria Celledoni, si sono succeduti gli interventi di Lorenzo Del
Boca, presidente nazionale dell'Ordine dei giornalisti, Raffaele
Morvay, presidente dei GIP al Tribunale di Trieste e di Leopoldo
Coen, docente di diritto amministrativo all'Università di Udine.
Le conclusioni sono state tratte da Piero Villotta, presidente
dell'Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia.
(fine)