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Corecom: "Presunto colpevole", intervento Del Campo (2)

26.03.2007
15:02
(ACON) Scodovacca di Cervignano, 26 mar - MPB - Di etica della comunicazione e regole dimenticate ha parlato Franco Del Campo, presidente del Corecom, che partendo dalla cronaca di questi giorni ha lanciato gli spunti per cercare una prospettiva più ampia, per una cornice di riferimento comune.

Presunto colpevole è il rovesciamento preoccupante e paradossale rispetto a un cardine del diritto e della nostra civiltà che si fonda, invece sul principio di innocenza, ha detto Del Campo citando esempi sia di mostri preconfezionati che di mostri perfetti degli ultimi mesi (dalla strage di Erba a Unabomber) e parlando di corto circuito mediatico, di brama di scoop dei giornalisti, ma anche di responsabilità dei magistrati che si occupano delle inchieste, nel fornire informazioni. Perché - ha detto - anche chi ha la responsabilità delicatissima di svolgere le indagini sembra condizionato dalla fretta di arrivare alle conclusioni, di indicare un colpevole al grande pubblico in tempo per la chiusura dei giornali o dell'ultimo telegiornale. La fretta di arrivare a risultati clamorosi, attraverso facili scorciatoie, porta quasi sempre - nella vita, nello sport, nella giustizia - a risultati dopati che creano inevitabilmente dei mostri.

Non sono mancati riferimenti alla politica, diventata artefice e complice soprattutto a livello nazionale di un sistema che contamina informazione e spettacolo e quindi mescola pubblico e privato, e al ruolo dei media, non innocenti, anzi, colpevoli a priori anche se lo sviluppo tecnologico ne ha dilatato la funzione rendendo più complesso il rapporto tra realtà e notizie. Come ristabilire allora responsabilità e ruolo dei mass media nell'acquisizione e nella verifica di notizie? E come evitare che si instauri un ingranaggio mediatico giudiziario che schiaccia i presunti colpevoli?

Per Del Campo tre categorie di cittadini vanno tenute come punto di riferimento: fra esse il comune cittadino prima ancora del personaggio pubblico della politica e dello spettacolo deve essere al centro dell'attenzione. Il Garante della privacy ha dettato da tempo le regole a cui tutti i giornalisti sono tenuti, ma il punto di equilibrio, anche per Del Campo, va ricercato non in una legge ma nell'etica professionale del giornalista.

Nella mattinata, coordinati dalla vicepresidente del Corecom Ilaria Celledoni, si sono succeduti gli interventi di Lorenzo Del Boca, presidente nazionale dell'Ordine dei giornalisti, Raffaele Morvay, presidente dei GIP al Tribunale di Trieste e di Leopoldo Coen, docente di diritto amministrativo all'Università di Udine. Le conclusioni sono state tratte da Piero Villotta, presidente dell'Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia.

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