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VI Comm: Franzil incontra Lega argentina per diritti uomo

27.03.2007
10:28
(ACON) Udine, 27 mar - MPB - Il presidente della VI Commissione Kristian Franzil ha incontrato a Udine, nella sede di rappresentanza della Regione, una delegazione della Lega argentina per i diritti dell'uomo, di cui fanno parte Nora Podestà, responsabile esteri della Lega, e Fabio Beuzer dell'associazione argentina Vientos del Sur. Un incontro che, come ha sottolineato Franzil, si inserisce nel quadro delle competenze - pace e cooperazione internazionale - della Commissione, con l'obiettivo di una conoscenza più approfondita della realtà argentina, anche in considerazione dei molti progetti che il Friuli Venezia Giulia ha in atto con l'America Latina e dell'attività e delle iniziative di collaborazione di molte associazioni locali con i Paesi di quell'area.

Podestà e Beuzer hanno ricostruito la situazione che sta oggi vivendo l'Argentina, dopo la fine della dittatura, sotto il profilo della governabilità, dell'economia e dell'occupazione, dell'esercizio della giustizia e hanno parlato del fenomeno delle desaparicions che dopo il golpe di stato del 1976 ha infangato l'Argentina, con cifre drammatiche che parlano di 30 mila desaparecidos, tra cui anche alcuni originari del Friuli Venezia Giulia, migliaia di persone assassinate, un milione e mezzo di esiliati.

L'impegno della Lega argentina per i diritti dell'Uomo - hanno sottolineato - guarda a diritti come quelli della vita, della libertà, del lavoro, della salute che per tanta parte della popolazione, a causa di una impostazione economica neoliberista, non sono ancora realtà piena, mentre si è fatta sentire la repressione nei confronti di migliaia di lavoratori che hanno dato vita a scioperi e manifestazioni.

Ma l'obiettivo principale della Lega è che per i crimini commessi durante la dittatura siano individuati i colpevoli e che vengano condannati. Un'azione difficile perché circa 3.500 militari implicati - hanno raccontato - attualmente occupano posti nelle forze armate e solo per 300 è in corso un processo, mentre solo 2 sono stati condannati in modo definitivo. Dopo l'abrogazione delle leggi sull'impunità sono stati riaperti 111 processi, ma le lungaggini burocratiche, la mancanza di sedi dove celebrare i processi, la permanenza di alcuni giudici che hanno collaborato con la dittatura e la mancata nomina di nuovi, la frammentazione dei procedimenti anziché il loro accorpamento tende a dilatare a dismisura i tempi con il rischio di perdere anche i testimoni dei fatti di quel genocidio.

Continuare con i processi, proteggere i testimoni e riformare le forze armate è importante, come importante è l'attenzione delle istituzioni europee e ben vengano processi come quelli celebrati in Italia, Spagna e Francia - hanno insistito i rappresentanti della lega spiegando anche il loro impegno a raccogliere fondi - anche attraverso iniziative e manifestazioni come quella che il 30 marzo si terrà nella Chiesa parrocchiale di Zugliano - per sostenere i processi, come già fa l'Associazione Argentina Vientos del Sur pagando le spese.

(foto in e-mail)