VI Comm: Franzil incontra Lega argentina per diritti uomo
(ACON) Udine, 27 mar - MPB - Il presidente della VI Commissione
Kristian Franzil ha incontrato a Udine, nella sede di
rappresentanza della Regione, una delegazione della Lega
argentina per i diritti dell'uomo, di cui fanno parte Nora
Podestà, responsabile esteri della Lega, e Fabio Beuzer
dell'associazione argentina Vientos del Sur. Un incontro che,
come ha sottolineato Franzil, si inserisce nel quadro delle
competenze - pace e cooperazione internazionale - della
Commissione, con l'obiettivo di una conoscenza più approfondita
della realtà argentina, anche in considerazione dei molti
progetti che il Friuli Venezia Giulia ha in atto con l'America
Latina e dell'attività e delle iniziative di collaborazione di
molte associazioni locali con i Paesi di quell'area.
Podestà e Beuzer hanno ricostruito la situazione che sta oggi
vivendo l'Argentina, dopo la fine della dittatura, sotto il
profilo della governabilità, dell'economia e dell'occupazione,
dell'esercizio della giustizia e hanno parlato del fenomeno delle
desaparicions che dopo il golpe di stato del 1976 ha infangato
l'Argentina, con cifre drammatiche che parlano di 30 mila
desaparecidos, tra cui anche alcuni originari del Friuli Venezia
Giulia, migliaia di persone assassinate, un milione e mezzo di
esiliati.
L'impegno della Lega argentina per i diritti dell'Uomo - hanno
sottolineato - guarda a diritti come quelli della vita, della
libertà, del lavoro, della salute che per tanta parte della
popolazione, a causa di una impostazione economica neoliberista,
non sono ancora realtà piena, mentre si è fatta sentire la
repressione nei confronti di migliaia di lavoratori che hanno
dato vita a scioperi e manifestazioni.
Ma l'obiettivo principale della Lega è che per i crimini commessi
durante la dittatura siano individuati i colpevoli e che vengano
condannati. Un'azione difficile perché circa 3.500 militari
implicati - hanno raccontato - attualmente occupano posti nelle
forze armate e solo per 300 è in corso un processo, mentre solo 2
sono stati condannati in modo definitivo. Dopo l'abrogazione
delle leggi sull'impunità sono stati riaperti 111 processi, ma le
lungaggini burocratiche, la mancanza di sedi dove celebrare i
processi, la permanenza di alcuni giudici che hanno collaborato
con la dittatura e la mancata nomina di nuovi, la frammentazione
dei procedimenti anziché il loro accorpamento tende a dilatare a
dismisura i tempi con il rischio di perdere anche i testimoni dei
fatti di quel genocidio.
Continuare con i processi, proteggere i testimoni e riformare le
forze armate è importante, come importante è l'attenzione delle
istituzioni europee e ben vengano processi come quelli celebrati
in Italia, Spagna e Francia - hanno insistito i rappresentanti
della lega spiegando anche il loro impegno a raccogliere fondi -
anche attraverso iniziative e manifestazioni come quella che il
30 marzo si terrà nella Chiesa parrocchiale di Zugliano - per
sostenere i processi, come già fa l'Associazione Argentina
Vientos del Sur pagando le spese.
(foto in e-mail)