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CR: ddl foreste, i relatori di minoranza (2)

28.03.2007
11:41
(ACON) Trieste, 28 mar - RC - Il Consiglio regionale ha ripreso l'esame del disegno di legge sulle foreste con gli interventi dei relatori di minoranza.

Giorgio Venier Romano (UDC) ha criticato le complessità della pianificazione e della gestione previste, con eccessi vincolistici e ripartizione di competenze, fra i vari enti territoriali, stabilite da recenti leggi regionali non condivise. Tutto ciò a fronte, però, di un apprezzamento generale del provvedimento, che potrà essere migliorato con gli adeguati emendamenti. Infine, il consigliere auspica una snella attuazione degli articoli 94 e 95 attraverso i Regolamenti previsti inerenti foresta, flora e fauna.

Anche Roberto Asquini (FI) ha anticipato la presentazione di emendamenti migliorativi perché il testo - ha detto - non può essere considerato soddisfacente nonostante una maggiore semplificazione e le disposizioni per aumentare l'attrazione turistica regionale. Crede che oltre ad un maggiore consolidamento delle modifiche già approvate, debba essere introdotta una maggiore devoluzione verso le Province e una sburocratizzazione più accentuata soprattutto in materia sanzionatoria.

Per Claudio Violino (LN), il testo è sì "unico", ma non aggiunge novità sostanziali alla situazione normativa esistente e anche per lui è lampante un centralismo eccessivo: per il settore forestale manca del tutto la volontà di attuare un decentramento delle funzioni a favore delle Comunità montane e delle Province. Per quanto riguarda il sistema sanzionatorio delineato, è particolarmente vessatorio dal momento che ricalca i meccanismi della legge forestale del 1923, sconfessando di fatto l'impostazione del regolamento forestale del 2003 evidentemente ritenuto troppo permissivo. Gli eccessivi vincoli e l'attività di polizia esasperata non possono che soffocare il proprietario forestale, mortificare le imprese e condannare il bosco non più curato all'abbandono.

(segue)