UDC: Molinaro su legge elettorale e forma di governo
(ACON) Trieste, 28 mar - COM/MPB - Con la nuova legge
statutaria regionale si compie un ulteriore passo verso il
completamento dell'ordinamento del "sistema Friuli Venezia
Giulia", con la disciplina della forma di governo e la nuova
legge elettorale regionale.
Una constatazione positiva da parte dell'UDC che, tuttavia,
attraverso una nota del capogruppo in Consiglio regionale,
Roberto Molinaro, non può tacere la non condivisione di alcune
delle nuove previsioni normative.
L'assetto presidenziale della forma di governo - scrive Molinaro
- non è stato adeguatamente mitigato: esiste ancora una
sproporzione tra i poteri del presidente, in particolare nella
formazione della Giunta regionale, rispetto a quelli del
Consiglio regionale, organo rappresentativo della universalità
degli elettori del Friuli Venezia Giulia.
Parimenti le disposizioni relative alla nuova legge elettorale
regionale, che sostituiscono positivamente il Tatarellum, non
corrispondono alle aspettative del centro-destra, che auspicava
sì un maggior peso del voto dell'elettore, ma soprattutto una
coerenza negli effetti dello stesso.
Il mantenimento del voto disgiunto, ad esempio, voluto in
particolare dal presidente della Regione, va nel senso opposto ed
è elemento di grave contraddizione politica.
Infatti non trova giustificazione il voto oggi possibile per un
candidato presidente e, contemporaneamente, per una forza
politica appartenente a coalizione avversa rispetto a quella che
sostiene il presidente.
Si è voluta - conclude Molinaro - una norma su misura
dell'attuale situazione politico-istituzionale rispetto alla
affermazione chiara di una linea politica fondata sulle forze
politiche e non sulla singola persona. Questo è sbagliato e
inaccettabile.