III Comm: ipotesi riorganizzazione assetto ASS (1)
(ACON) Trieste, 17 apr - ET - L'ipotesi di riorganizzazione
dell'assetto istituzionale del Servizio sanitario regionale è
stata oggetto di una lunga audizione dell'assessore competente
davanti alla III Commissione consiliare.
Si ritiene di dover dotare il sistema sanitario di uno strumento
che consenta di migliorare la gestione basata su una manutenzione
continua, sulla circolazione dei professionisti e
sull'ottimizzazione amministrativa e gestionale. Il volano
potrebbe essere rappresentato dall'allargamento dei confini
distrettuali che porterebbe a un miglioramento complessivo,
aumentando la possibilità di collaborazione tra gli ospedali. La
revisione delle modalità di partecipazione degli Enti locali alla
creazione delle strategie di governo sanitario sarebbe un altro
passo sulla via di un generale progresso.
L'illustrazione in dettaglio dell'ipotesi di revisione è partita
dalla rilevazione dell'assetto attuale, con particolare
riferimento sulla situazione delle sei aziende sanitarie. Il
sistema ha complessivamente mantenuto efficacia e efficienza
negli ultimi dodici anni, pur esprimendo delle criticità:
eccessivo numero di attori che complicano l'azione di governo del
sistema, dimensioni piccole di ospedali e distretti che rendono
difficili i processi organizzativi oltre a non consentire
economie di scala e di specializzazione, necessità di aumentare
l'efficienza complessiva per liberare risorse da destinare al
territorio.
L'ipotesi presentata dall'assessore prevede alla fine di un
percorso la riduzione del numero delle aziende sanitarie,
presumibilmente a tre: una composta da tutti i comuni delle
province di Trieste e Gorizia, la seconda da tutti quelli della
provincia di Udine, la terza da tutti i comuni della provincia di
Pordenone. Allineando l'assetto istituzionale e organizzativo del
sistema sanitario alla pianificazione prodotta negli ultimi
quattro anni si garantirebbe così la diffusa tutela della salute,
l'equità, la sicurezza e la qualità delle cure e, non da ultima,
l'ottimizzazione nell'utilizzo delle risorse. Questo processo, di
fatto, è già stato avviato con l'introduzione delle Aree vaste,
ma con la riduzione del numero delle aziende ospedaliere a tre
questa logica si estenderebbe anche alle attività extra
ospedaliere, migliorando così la capacità di governo del sistema,
riducendo la spesa e mantenendo un buon grado di vicinanza con il
territorio, senza intaccare gli obbiettivi di efficienza.
La soluzione porterebbe a un'assistenza di qualità perché si
raggiungerebbero numeri tali da consentire effettive economie,
favorendo una redistribuzione delle risorse sul territorio, una
migliore gestione della mobilità interna o dell'impiego dei
professionisti, garantendo maggiore libertà di scelta agli
utenti. Un effetto finanziario positivo si avrebbe immediatamente
grazie alla riduzione delle direzioni, mentre nel medio periodo
l'unificazione delle sedi e delle strutture organizzative
potrebbe portare a un ulteriore risparmio.
In questo processo di razionalizzazione la Giunta intenderebbe
monitorare costantemente la situazione, rafforzare i distretti,
intensificare il dialogo con gli Enti locali, gestire al meglio
le fasi di fusione e la mobilità del personale, adeguare i
livelli di deleghe gestionali, garantire la specializzazione
funzionale dei ruoli amministrativi, favorire la diffusione di
sistemi manageriali più evoluti e salvaguardare la rappresentanza
dei dipendenti.
Il percorso si attuerebbe in due fasi. La prima consisterebbe nel
recepimento normativo degli organismi previsti per le Aree vaste,
con la realizzazione di una gestione unica di alcune funzioni
direzionali, la definizione del percorso per arrivare alla
seconda fase, il coordinamento della programmazione delle Aree
vaste e la nascita di un coordinamento degli ospedali di rete.
Nella seconda parte la aziende sanitarie sarebbero tre e la rete
ospedaliera completamente revisionata.
Contestualmente andrebbero riviste anche alcune disposizioni
normative, tra esse le leggi regionali 13/95 e 23/04.
(segue)
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