V Comm: illustrato disegno di legge comunitaria
(ACON) Trieste, 26 apr - ET - Il disegno di legge comunitaria,
illustrato dalla Giunta alla V Commissione consiliare, sul quale
hanno già espresso il parere per la parte di competenza le altre
Commissioni permanenti e sono stati sentiti i rappresentanti di
industriali, piccole e medie imprese, artigiani, e cooperative,
consente di adeguare - in 13 articoli - l'ordinamento regionale
al parere motivato della Commissione delle Comunità europee sulla
conservazione degli uccelli selvatici.
L'individuazione delle misure di conservazione delle aree ZPS
(zone di protezione speciale) è demandata alle Regioni, che
devono stabilirle in base ai criteri di cui trattano due degli
articoli della direttiva comunitaria da attuare con il
provvedimento.
Così, dopo un'analisi della situazione in Friuli Venezia Giulia,
sono state considerate le specie presenti in ciascuna ZPS e,
verificate le esigenze di queste, si sono individuati i
principali fattori di minaccia per le conservazioni sia per le
specie che per gli habitat. Il provvedimento contiene norme
generali applicabili a tutte le ZPS e norme specifiche per le
diverse tipologie ambientali: le prime sono elencate nel testo,
le seconde vengono rinviate a successivo regolamento, strumento
più agile in caso di aggiornamenti, compresa la creazione di
nuove ZPS.
L'attuazione di un'altra parte della direttiva europea porta
invece a una completa disciplina delle deroghe ai divieti per la
cattura e l'uccisione degli uccelli, di raccolta, danneggiamento
e distruzione di uova e nidi, nonché alle limitazioni di tempo,
luogo, mezzi e metodi di caccia, stabiliti dalle normative
nazionali e regionali.
Saranno le Province, i Parchi e le Riserve naturali che dovranno
raccogliere le istanze del territorio, istruire le pratiche e
proporre alla Regione l'adozione delle deroghe. L'Amministrazione
regionale dovrà poi verificare la sussistenza delle condizioni
per questi provvedimenti, che avranno carattere di eccezionalità
e una durata massima di 12 mesi, e svolgere i dovuti controlli.
Le deroghe adottate per fini ricreativi previste anche dalla
stessa direttiva non sono applicabili nelle aree destinate alla
protezione della fauna, dove è già vietata la caccia. Per le
attività di cattura e abbattimento delle specie protette, nonché
per le attività che richiedono conoscenze tecniche più
approfondite per il riconoscimento dei nidi e delle uova o delle
tecniche di manipolazione degli stessi, è previsto l'ottenimento
di una specifica abilitazione, previa formazione affidata alle
Province.
Per uniformare le procedure relative al controllo della fauna, il
disegno di legge prevede che quanto stabilito per gli uccelli sia
applicato anche ai mammiferi.
La Giunta ha ricordato che il mancato recepimento di obblighi
comunitari implica anche per le Regioni delle sanzioni, che
consistono in una diminuzione dei contributi europei. La legge
deve essere quindi approvata entro il 30 giugno per non
incorrervi.
È stato chiesto, da parte dell'opposizione, di far precedere
l'esame da audizioni con ulteriori portatori d'interesse, che
sono state fissate per il 3 maggio, mentre l'8 ci sarà il
dibattito e l'approvazione del provvedimento.