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V Comm: illustrato disegno di legge comunitaria

26.04.2007
15:43
(ACON) Trieste, 26 apr - ET - Il disegno di legge comunitaria, illustrato dalla Giunta alla V Commissione consiliare, sul quale hanno già espresso il parere per la parte di competenza le altre Commissioni permanenti e sono stati sentiti i rappresentanti di industriali, piccole e medie imprese, artigiani, e cooperative, consente di adeguare - in 13 articoli - l'ordinamento regionale al parere motivato della Commissione delle Comunità europee sulla conservazione degli uccelli selvatici.

L'individuazione delle misure di conservazione delle aree ZPS (zone di protezione speciale) è demandata alle Regioni, che devono stabilirle in base ai criteri di cui trattano due degli articoli della direttiva comunitaria da attuare con il provvedimento.

Così, dopo un'analisi della situazione in Friuli Venezia Giulia, sono state considerate le specie presenti in ciascuna ZPS e, verificate le esigenze di queste, si sono individuati i principali fattori di minaccia per le conservazioni sia per le specie che per gli habitat. Il provvedimento contiene norme generali applicabili a tutte le ZPS e norme specifiche per le diverse tipologie ambientali: le prime sono elencate nel testo, le seconde vengono rinviate a successivo regolamento, strumento più agile in caso di aggiornamenti, compresa la creazione di nuove ZPS.

L'attuazione di un'altra parte della direttiva europea porta invece a una completa disciplina delle deroghe ai divieti per la cattura e l'uccisione degli uccelli, di raccolta, danneggiamento e distruzione di uova e nidi, nonché alle limitazioni di tempo, luogo, mezzi e metodi di caccia, stabiliti dalle normative nazionali e regionali.

Saranno le Province, i Parchi e le Riserve naturali che dovranno raccogliere le istanze del territorio, istruire le pratiche e proporre alla Regione l'adozione delle deroghe. L'Amministrazione regionale dovrà poi verificare la sussistenza delle condizioni per questi provvedimenti, che avranno carattere di eccezionalità e una durata massima di 12 mesi, e svolgere i dovuti controlli.

Le deroghe adottate per fini ricreativi previste anche dalla stessa direttiva non sono applicabili nelle aree destinate alla protezione della fauna, dove è già vietata la caccia. Per le attività di cattura e abbattimento delle specie protette, nonché per le attività che richiedono conoscenze tecniche più approfondite per il riconoscimento dei nidi e delle uova o delle tecniche di manipolazione degli stessi, è previsto l'ottenimento di una specifica abilitazione, previa formazione affidata alle Province.

Per uniformare le procedure relative al controllo della fauna, il disegno di legge prevede che quanto stabilito per gli uccelli sia applicato anche ai mammiferi. La Giunta ha ricordato che il mancato recepimento di obblighi comunitari implica anche per le Regioni delle sanzioni, che consistono in una diminuzione dei contributi europei. La legge deve essere quindi approvata entro il 30 giugno per non incorrervi.

È stato chiesto, da parte dell'opposizione, di far precedere l'esame da audizioni con ulteriori portatori d'interesse, che sono state fissate per il 3 maggio, mentre l'8 ci sarà il dibattito e l'approvazione del provvedimento.