Comm. Insiel: discussione su effetti acquisizione (2)
(ACON) Trieste, 03 mag - ET - La Commissione d'inchiesta ha
quindi discusso dei riflessi sul piano economico e patrimoniale
derivati dall'acquisizione da parte della Regione di Insiel Spa.
Approfittando della presenza del rappresentante della Giunta, i
consiglieri hanno posto diverse domande su modi, risultati
dell'acquisizione e obiettivi.
Partendo dall'assunto che la Regione ha risparmiato diversi
milioni di euro da quando è diventata azionista unica di Insiel,
la Commissione si è interrogata sulle finalità di questa
operazione, comunque giudicata come un successo. La domanda era
se lo scopo era solo di mantenere l'azienda come unica fornitrice
di servizi, oppure se c'era una strategia più ampia dietro la
manovra di acquisizione.
L'assessore ha spiegato che le intenzioni non erano tanto di
salvare i posti di lavoro o un'azienda, quanto di modificare la
natura dell'accordo tra Regione e Insiel, mantenendo il rapporto
esclusivo giudicato come valore. La modalità più soddisfacente
per definire l'accordo tra la SpA informatica e la proprietà era
la modalità in house. Per poterla attuare, però, Insiel doveva
essere al 100% di proprietà regionale e bisognava che la
preponderanza del fatturato derivasse da questo rapporto.
L'acquisizione di Insiel al valore patrimoniale è poi stata resa
possibile da due fattori: la volontà di Telecom di dismettere le
attività non legate alla telefonia e il contratto in scadenza
improrogabile al 31 dicembre 2005.
Si voleva inoltre portare al valore di mercato i servizi erogati
e avere uno strumento che regolasse il rapporto in modo più
flessibile in visione di sviluppi messi in progetto dalla
Regione, come ad esempio la Carta Servizi, tutto questo senza
rinunciare alla gestione unica delle prestazioni informatiche,
visto che nelle regioni dove sono fornite da diverse aziende
l'esperienza non è delle migliori.
Il rapporto in house, dunque, aveva la flessibilità necessaria
agli scopi dell'Amministrazione regionale e al 2008 i costi
saranno definitivamente allineati a quelli medi di mercato. Da
una gara a evidenza pubblica per affidare questi servizi ad
aziende esterne la Regione non avrebbe tratto condizioni
migliori.
Il Distretto informatico con Insiel in un ruolo portante era uno
degli obiettivi posti con l'acquisizione e rimarrà ancora tale,
secondo la Giunta, ma è stato ritardato per effetto delle urgenze
poste dal decreto Bersani. Il Distretto deve essere un luogo dove
le aziende si incontrano con Insiel e creano sinergie.
Sulla condizione dei lavoratori precari, l'assessore ha
specificato che la loro stabilizzazione sta subendo
un'accelerazione per presentare uno stato occupazionale reale
alle aziende che intendono partecipare alla gara ad evidenza
pubblica per l'acquisto del 49% del pacchetto azionario.
Con l'ingresso del partner privato non dovrebbe cambiare la
sostanza del rapporto tra Insiel e la Regione, come anche i
vantaggi economici e la qualità dei servizi. Per quanto riguarda
invece la partecipazione dei dipendenti alla gara per l'acquisto
del pacchetto azionario messo a disposizione della Regione,
l'assessore ha specificato che potranno concorrere solo
stipulando un accordo con le aziende che intendono parteciparvi,
come anche le imprese regionali che operano nello stesso ambito.
Viste le loro dimensioni, potranno entrare a far parte delle
eventuali cordate con aziende maggiori.
La Commissione tornerà a riunirsi il prossimo 8 maggio.
(fine)