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Comm. Insiel: discussione su effetti acquisizione (2)

03.05.2007
15:35
(ACON) Trieste, 03 mag - ET - La Commissione d'inchiesta ha quindi discusso dei riflessi sul piano economico e patrimoniale derivati dall'acquisizione da parte della Regione di Insiel Spa. Approfittando della presenza del rappresentante della Giunta, i consiglieri hanno posto diverse domande su modi, risultati dell'acquisizione e obiettivi.

Partendo dall'assunto che la Regione ha risparmiato diversi milioni di euro da quando è diventata azionista unica di Insiel, la Commissione si è interrogata sulle finalità di questa operazione, comunque giudicata come un successo. La domanda era se lo scopo era solo di mantenere l'azienda come unica fornitrice di servizi, oppure se c'era una strategia più ampia dietro la manovra di acquisizione.

L'assessore ha spiegato che le intenzioni non erano tanto di salvare i posti di lavoro o un'azienda, quanto di modificare la natura dell'accordo tra Regione e Insiel, mantenendo il rapporto esclusivo giudicato come valore. La modalità più soddisfacente per definire l'accordo tra la SpA informatica e la proprietà era la modalità in house. Per poterla attuare, però, Insiel doveva essere al 100% di proprietà regionale e bisognava che la preponderanza del fatturato derivasse da questo rapporto. L'acquisizione di Insiel al valore patrimoniale è poi stata resa possibile da due fattori: la volontà di Telecom di dismettere le attività non legate alla telefonia e il contratto in scadenza improrogabile al 31 dicembre 2005.

Si voleva inoltre portare al valore di mercato i servizi erogati e avere uno strumento che regolasse il rapporto in modo più flessibile in visione di sviluppi messi in progetto dalla Regione, come ad esempio la Carta Servizi, tutto questo senza rinunciare alla gestione unica delle prestazioni informatiche, visto che nelle regioni dove sono fornite da diverse aziende l'esperienza non è delle migliori.

Il rapporto in house, dunque, aveva la flessibilità necessaria agli scopi dell'Amministrazione regionale e al 2008 i costi saranno definitivamente allineati a quelli medi di mercato. Da una gara a evidenza pubblica per affidare questi servizi ad aziende esterne la Regione non avrebbe tratto condizioni migliori.

Il Distretto informatico con Insiel in un ruolo portante era uno degli obiettivi posti con l'acquisizione e rimarrà ancora tale, secondo la Giunta, ma è stato ritardato per effetto delle urgenze poste dal decreto Bersani. Il Distretto deve essere un luogo dove le aziende si incontrano con Insiel e creano sinergie.

Sulla condizione dei lavoratori precari, l'assessore ha specificato che la loro stabilizzazione sta subendo un'accelerazione per presentare uno stato occupazionale reale alle aziende che intendono partecipare alla gara ad evidenza pubblica per l'acquisto del 49% del pacchetto azionario.

Con l'ingresso del partner privato non dovrebbe cambiare la sostanza del rapporto tra Insiel e la Regione, come anche i vantaggi economici e la qualità dei servizi. Per quanto riguarda invece la partecipazione dei dipendenti alla gara per l'acquisto del pacchetto azionario messo a disposizione della Regione, l'assessore ha specificato che potranno concorrere solo stipulando un accordo con le aziende che intendono parteciparvi, come anche le imprese regionali che operano nello stesso ambito. Viste le loro dimensioni, potranno entrare a far parte delle eventuali cordate con aziende maggiori.

La Commissione tornerà a riunirsi il prossimo 8 maggio.

(fine)