II Comm: illustrata legge su agriturismo
(ACON) Trieste, 09 mag - DT - Modifiche alla legge regionale
sugli agriturismo, una realtà di successo e in continua
espansione: ce ne sono ben 450 in Friuli Venezia Giulia. Sono
state illustrate alla II Commissione consiliare dall'assessore
alle Risorse agricole e contenute in un disegno di legge che in
pratica ricalibra e integra quanto già descritto e stabilito da
una normativa regionale datata 11 anni fa.
Regione, associazioni di categoria ed Ersa (l'Agenzia regionale
per lo sviluppo rurale) puntano in particolare a una rettifica
sostanziale, e cioé al ritocco all'ingiù della percentuale dei
prodotti destinati alla vendita che devono essere
obbligatoriamente di origine aziendale (o acquistati da altri
imprenditori agricoli, purché della regione, o dai Consorzi di
tutela dei marchi Dop, Igp, Do e Igt sempre del Friuli Venezia
Giulia), percentuale che passerebbe dall'attuale 85 all'80%.
Una correzione figlia del gran numero di contestazioni (il 70%,
infatti, delle sanzioni è legato proprio allo sforamento di tale
percentuale) rilevate dall'Ersa, l'ente preposto ai controlli.
Viene quindi ampliata la gamma dei prodotti necessari alla
preparazione degli alimenti e alla somministrazione di pasti e
bevande, con la precisazione che l'acqua minerale va considerata
a sé (esclusa, quindi, da ogni computo in percentuale).
Novità assoluta, l'elencazione delle attività che rientrano
nell'agriturismo (ad esempio, le fattorie didattiche,
l'organizzazione di escursioni e attività ricreative, sportive,
culturali e venatorie, la vendita dei prodotti, il noleggio di
biciclette e mezzi nautici, tutti servizi inesistenti 11 anni fa)
e la riorganizzazione delle degustazioni organizzate nelle
aziende agricole aderenti - o anche no - alle Strade del vino.
In più, tra le altre correzioni proposte, l'impossibilità di dare
in gestione l'azienda a terzi, la definizione delle piscine -
fino a una superficie di 100 metri quadrati - come strutture a
uso privato (e quindi con deroga alla costruzione di strutture
accessorie quali spogliatoi, impianti tecnologici aggiuntivi e
alla presenza di un assistente bagnanti - cioè il vecchio bagnino
- abilitato), l'obbligo del mantenimento dell'attività
agrituristica per 5 anni nel caso di incentivi relativi
all'acquisto di arredi e attrezzature, per 10 anni invece in caso
di interventi strutturali.
E, ancora, vengono individuati alcuni territori svantaggiati in
quanto ad agevolazioni sulle percentuali obbligatorie di prodotti
aziendali; in tal modo viene ristabilito un trattamento
paritetico per i territori carsici della provincia di Gorizia
equiparandoli a quelli della provincia di Trieste.
Prendendo spunto poi dalla normativa nazionale, tra i motivi di
revoca dell'autorizzazione comunale all'esercizio dell'attività
viene citato il mancato mantenimento nel tempo del rapporto di
connessione e complementarietà tra la stessa attività
agrituristica e quella agricola dell'azienda in questione.
Capitolo sanzioni: chi sarà sprovvisto dell'autorizzazione
comunale, oltre a chiudere dovrà pure pagare una multa tra i 1000
e i 5000 euro. Ancora una precisazione: quanto vale per
l'imprenditore agricolo vale anche per chi si dedica
all'ittiturismo.
Infine, la Commissione ha deciso di effettuare delle audizioni
prima dell'esame del disegno di legge e le ha messe in calendario
mercoledì 16 maggio, a partire dalle 10.00.