II Comm: illustrato disegno di legge montagna
(ACON) Trieste, 09 mag - ET - Sono lo sviluppo e la
valorizzazione della montagna gli obiettivi che si prefigge la
Giunta con il nuovo disegno di legge illustrato alla II
Commissione consiliare dall'assessore competente. La norma,
composta da 25 articoli, nasce dal presupposto che i sistemi
montani hanno caratteristiche differenti tra loro e necessitano,
per crescere, di progetti di sviluppo diversificati, costruiti
dai soggetti pubblici in collaborazione con gli attori locali.
A tal fine la Regione, le Comunità montane e le altre Autonomie
locali cooperano, in collaborazione con le parti sociali riunite
in una cabina di regia, per stabilire obiettivi condivisi,
integrando le azioni delle istituzioni e dei soggetti locali. Il
compito di individuare le potenzialità e di trasformarle in
progetti viene assegnata alle Comunità montane e il risultato di
questo coordinamento è il Piano di azione locale (PAL). Le
singole Comunità diventano quindi responsabili dell'elaborazione,
della attuazione e del controllo dei singoli Piani, devono
vigilare sull'attuazione di questi e possono intervenire,
obbligando i partecipanti ad adempiere agli obblighi.
La Regione mantiene gli impegni di finanziamento assunti per la
sua parte con la sottoscrizione dei PAL attraverso il Fondo
montagna, un raccoglitore di risorse disperse nel bilancio dal
quale verranno trasferiti alle Comunità montane i mezzi in base
anche a criteri predeterminati e comunque in proporzione al grado
di realizzabilità degli interventi programmati nei Piani. Ai
finanziamenti concorrono anche il Fondo ASTER, i fondi
settoriali, le risorse private e i fondi comunitari.
Sono previste anche delle valutazioni di efficacia periodiche in
base alle quali ciascuna Comunità montana potrà trasmettere alla
Regione nuove proposte di PAL solo se avrà realizzato una quota
pari al 60%, di quello in corso.
L'appartenenza ad una Comunità montana diventa poi esclusiva. I
95 Comuni della regione il cui territorio è stato classificato
interamente o parzialmente montano non potranno più far parte
contemporaneamente di una Comunità montana e di un'associazione
intercomunale che abbia costituito un Ambito per lo sviluppo
territoriale (ASTER) e dovranno decidere a quale entità
appartenere. Lo stesso vale anche per le 12 Amministrazioni
locali appartenenti alla zona del Carso triestino e goriziano. Il
loro pronunciamento darà il via al procedimento per la
ricostituzione della Comunità montana, subordinata alla
istituzione del parco naturale regionale.
La Commissione ha stabilito di sentire il prossimo 16 maggio, in
merito a questo disegno di legge, l'UNCEM, le quattro Comunità
montane, l'ANCI e le Province di Gorizia e Trieste che hanno
assorbito le competenze della Comunità montana del Carso.
La II Commissione ha anche espresso un parere favorevole
all'unanimità, sulla parte di competenza, al testo unificato
riguardante le norme in materia di semplificazione, riassetto e
qualità della regolazione, disciplina dello sportello unico per
le attività produttive, oltre che le norme in materia di
pubblicazione delle leggi e dei regolamenti regionali, proposto
dal Comitato ristretto istituito presso la V Commissione.