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II Comm: illustrato disegno di legge montagna

09.05.2007
16:35
(ACON) Trieste, 09 mag - ET - Sono lo sviluppo e la valorizzazione della montagna gli obiettivi che si prefigge la Giunta con il nuovo disegno di legge illustrato alla II Commissione consiliare dall'assessore competente. La norma, composta da 25 articoli, nasce dal presupposto che i sistemi montani hanno caratteristiche differenti tra loro e necessitano, per crescere, di progetti di sviluppo diversificati, costruiti dai soggetti pubblici in collaborazione con gli attori locali.

A tal fine la Regione, le Comunità montane e le altre Autonomie locali cooperano, in collaborazione con le parti sociali riunite in una cabina di regia, per stabilire obiettivi condivisi, integrando le azioni delle istituzioni e dei soggetti locali. Il compito di individuare le potenzialità e di trasformarle in progetti viene assegnata alle Comunità montane e il risultato di questo coordinamento è il Piano di azione locale (PAL). Le singole Comunità diventano quindi responsabili dell'elaborazione, della attuazione e del controllo dei singoli Piani, devono vigilare sull'attuazione di questi e possono intervenire, obbligando i partecipanti ad adempiere agli obblighi.

La Regione mantiene gli impegni di finanziamento assunti per la sua parte con la sottoscrizione dei PAL attraverso il Fondo montagna, un raccoglitore di risorse disperse nel bilancio dal quale verranno trasferiti alle Comunità montane i mezzi in base anche a criteri predeterminati e comunque in proporzione al grado di realizzabilità degli interventi programmati nei Piani. Ai finanziamenti concorrono anche il Fondo ASTER, i fondi settoriali, le risorse private e i fondi comunitari.

Sono previste anche delle valutazioni di efficacia periodiche in base alle quali ciascuna Comunità montana potrà trasmettere alla Regione nuove proposte di PAL solo se avrà realizzato una quota pari al 60%, di quello in corso.

L'appartenenza ad una Comunità montana diventa poi esclusiva. I 95 Comuni della regione il cui territorio è stato classificato interamente o parzialmente montano non potranno più far parte contemporaneamente di una Comunità montana e di un'associazione intercomunale che abbia costituito un Ambito per lo sviluppo territoriale (ASTER) e dovranno decidere a quale entità appartenere. Lo stesso vale anche per le 12 Amministrazioni locali appartenenti alla zona del Carso triestino e goriziano. Il loro pronunciamento darà il via al procedimento per la ricostituzione della Comunità montana, subordinata alla istituzione del parco naturale regionale.

La Commissione ha stabilito di sentire il prossimo 16 maggio, in merito a questo disegno di legge, l'UNCEM, le quattro Comunità montane, l'ANCI e le Province di Gorizia e Trieste che hanno assorbito le competenze della Comunità montana del Carso.

La II Commissione ha anche espresso un parere favorevole all'unanimità, sulla parte di competenza, al testo unificato riguardante le norme in materia di semplificazione, riassetto e qualità della regolazione, disciplina dello sportello unico per le attività produttive, oltre che le norme in materia di pubblicazione delle leggi e dei regolamenti regionali, proposto dal Comitato ristretto istituito presso la V Commissione.