I Comm: ddl di delega governativa, stato dei lavori
(ACON) Trieste, 15 mag - RC - Audizione chiesta dal presidente
della I Commissione consiliare all'assessore regionale alla
Programmazione e Finanze sul federalismo fiscale, ovvero
sull'elaborazione del disegno di legge di delega del Governo per
l'attuazione dell'articolo 119 della Costituzione.
Un mese fa abbiamo rischiato di perdere circa il 20% delle nostre
entrate - ha reso noto la rappresentante della Giunta - perché il
Governo, attraverso il ministro degli Affari regionali, dopo aver
accolto a parole il testo propostogli dalla Conferenza delle
Regioni, ne ha elaborato uno diverso nel quale si affermava che
le Regioni a Statuto speciale con reddito pro capite superiore
alla media nazionale non partecipavano a nessun riparto
finanziario. Abbiamo vissuto momenti di vera follia, ma alla fine
siamo riusciti a far togliere quell'articolo e a mantenere le
cose come stanno. Il Governo licenzierà il suo testo a fine mese,
primi di giugno - ha aggiunto. Pensava già al 27 aprile, ma
quanto chiesto dalla Conferenza delle Regioni non ha trovato
d'accordo Unione delle Province e Associazione dei Comuni.
Giovedì ci sarà un altro incontro della Conferenza delle Regioni:
non sarà conclusivo, ma comunque si prevede che entro metà giugno
si arriverà al testo finale. Trattandosi di un disegno di legge
di delega, si vigilerà anche sui decreti attuativi, ovvero si
chiederà di essere presenti anche alla predisposizione di questi
ultimi.
Critiche sull'aver celato il pericolo di perdere il 20% delle
entrate e di non aver portato la cosa all'attenzione del
Consiglio regionale, sono state sollevate dalle opposizioni. In
particolare, la Lega ha accusato il presidente della Regione di
non aver reso nota la cosa neppure ai gruppi di maggioranza; FI
ha parlato di dilettanti della politica, in quanto si
accontentano di mantenere con il Governo lo status quo invece di
sedersi a un tavolo per ottenere migliorie; AN ha rimarcato che
non si deve andare ad elemosinare il dovuto. L'UDC ha fatto
presente che la Costituzione tutela l'esistenza delle Regioni a
Statuto speciale e ha chiesto notizie sul maxi credito (circa 2,5
miliardi di euro) che il Friuli Venezia Giulia vanta nei
confronti dello Stato, nonché della ridiscussione delle quote di
compartecipazione per la sanità.
Le battaglie istituzionali a pugno duro ci hanno sempre portato
male. Invece - è stata l'opinione dei DS - si deve partecipare ai
tavoli di lavoro. Inutile pubblicizzare la fine del mondo e fare
le barricate, meglio ragionare portando a casa risultati come
quelli ottenuti grazie alla decisione dello sconto dell'IRAP.
La responsabile delle Finanze ha ribattuto che si tratta di
lavori ancora in corso e che, proprio pensando alla Costituzione,
il pericolo non è stato considerato reale. A partire dal prossimo
anno tutte le quote entreranno nelle casse regionali senza
passare per quelle statali, poi seguirà un ulteriore accordo con
il Governo per riassorbire, pian piano, il maxi credito. Il tema
della sanità è ancora in corso di negoziazione. Aumentano le
spese senza un pari aumento delle entrate e quindi si devono
sottrarre da altri settori le risorse, invece per lo Stato si
tratta di una situazione di normalità che non merita attenzione:
le due diverse posizioni causano l'attuale impasse. Per la
questione pensioni, l'INPS ha fatto muro su quale sia il reale
ammontare della compartecipazione; forse neppure l'Istituto sa
quanto valga esattamente il gettito delle nostre pensioni.
(immagini alle tv)