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V Comm: parere su due programmi comunitari

15.05.2007
15:20
(ACON) Trieste, 15 mag - ET - Dopo l'approvazione in via preliminare da parte della Giunta, la V Commissione consiliare ha espresso a maggioranza parere favorevole sulle proposte di Programma operativo regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale 2007-2013 e di Programma di cooperazione transfrontaliera Italia Slovenia per lo stesso periodo e relativo rapporto ambientale e l'assessore competente ne ha illustrato le linee guida.

La Comunità europea spinge verso un raccordo tra i piani strategici europei, statali e regionali, ponendo un forte accento su diversi obiettivi: rendere più attraenti gli stati partecipanti, le regioni e le città migliorando l'accessibilità, garantendo una qualità e un livello adeguato di servizi, tutelando l'ambiente oltre a promuovere innovazione, imprenditoria e sviluppo della conoscenza.

L'azione regionale si integra con il Fondo e punta su competitività e occupazione (Obiettivo 2 confluito nell'Obiettivo 3) e su sviluppo sostenibile. Nel periodo 2007-2013 si andranno a sostenere azioni che avranno un impatto sull'intero sistema regionale integrato e si esplicheranno in cinque assi: innovazione, ricerca, trasferimento tecnologico e imprenditorialità, con l'obiettivo di rafforzare la competitività delle imprese; sostenibilità ambientale, con il miglioramento dell'impiego delle risorse energetiche; accessibilità del sistema regionale; sviluppo territoriale, per favorire la coesione interna e la crescita territoriale equilibrata. La novità è che questo punto comprende anche le aree urbane svantaggiate, oltre alle zone in difficoltà e montane già inserite nei programmi precedenti. Il quinto asse è invece l'assistenza tecnica ai beneficiari da individuare tramite bandi.

La disponibilità finanziaria complessiva è di 303 milioni di euro per il prossimi sette anni (74 ml la quota comunitaria, quasi 160 quella statale e quasi 70 la regionale), il territorio compreso è quello dell'intera regione e le valutazioni non si baseranno più solo sulla collocazione territoriale, ma sul merito del progetto. L'azione è rivolta anche verso piccole e medie imprese e l'eventuale intervento sarà frutto di una valutazione strategica.

Su invito del presidente della V Commissione, l'assessore ha fornito anche una valutazione delle esperienze passate dove, nonostante l'inesperienza che ha caratterizzato il periodo 1994 - 1999, la spesa finale è stata di media del 112%, grazie all'aumento di risorse inizialmente stanziate dalla Regione. Va segnalato, nello stesso periodo, la spesa del 133% per l'Obiettivo 5b per le aree montane e lo sviluppo rurale, che ha portato a creare o stabilizzare ben 2800 posti di lavoro. Nell'attuale periodo, invece, è decisamente migliorata la qualità dei progetti presentati.

Per quanto riguarda il Programma di cooperazione transfrontaliera Italia Slovenia 2007-2013 e il relativo rapporto ambientale, l'assessore ha segnalato che riprende le linee guida europee, dove però l'obiettivo non è più solo l'incentivazione dell'attività, ma soprattutto della cooperazione territoriale.

La novità è l'ampliamento della popolazione interessata, che passa a 5.500.000 abitanti. Difatti, oltre a Slovenia, Friuli Venezia Giulia e parte del Veneto, possono concorrere ai progetti transfrontalieri anche le province di Ferrara e Ravenna. La dotazione è di 136 ml di euro e la nostra Regione ha la responsabilità della sua gestione e del negoziato per la stesura dei programmi tra i soggetti interessati.

I progetti sono suddivisi in tre tipologie: strategici, standard e piccoli. I primi dovranno contribuire al raggiungimento delle strategie europee, avere un autentico carattere transfrontaliero (stabilito in base a parametri precisi di collaborazione), essere dettagliati (l'accesso ai fondi sarà dato in base a valutazioni molto stringenti, da svolgere dopo una selezione a evidenza pubblica), garantire continuità della cooperazione anche al termine del periodo di finanziamento e dovranno essere guidati da partner con competenze istituzionali necessarie. Valore minimo di questi progetti, un milione di euro. Quelli standard, come quelli piccoli, dovranno avere beneficiari sia italiani che sloveni che collaborano in almeno due momenti dei progetti: sviluppo, attuazione, personale e finanziamento. Il valore dei progetti piccoli dovrà andare da un minimo di 15 a un massimo di 50 mila euro. L'obiettivo è migliorare la cooperazione e l'integrazione sociale tra i cittadini dell'area transfrontaliera.

Al termine dell'illustrazione AN ha chiesto delucidazioni sul mancato censimento in Slovenia dei siti produttivi pericolosi, mentre la Margherita ha sollecitato l'inclusione nel Programma Italia-Slovenia di uno specifico asse sulla collaborazione sanitaria.