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I Comm: ddl programmazione finanziaria, dibattito (3)

16.05.2007
17:52
(ACON) Trieste, 16 mag - DT - Per AN, il ddl sulla programmazione finanziaria rivoluziona l'assetto regionale. E rivoluziona pure l'organigramma con la redistribuzione dei compiti e delle competenze delle diverse direzioni visto che viene a mancare la corrispondenza tra finanziamenti e uffici erogatori, le direzioni appunto. E per l'ennesima volta, annota AN, saremo costretti a sollecitare la Corte dei conti su eventuali, conseguenti sprechi. Ma con questo ddl si intende soprattutto svuotare il Consiglio di ogni prerogativa affidando qualsiasi capacità gestionale alla Giunta. Si va verso l'oligopolio di uno o due persone, verso un Consiglio che ratifica assai poche disposizioni. Eppure, persino nella nuova legge statutaria non si è messo in dubbio il ruolo fondamentale del Consiglio nella predisposizione del bilancio. Perché ora non si prevede un minimo di controllo da parte dell'Aula nei confronti della Giunta?

A seguire, l'intervento di FI.

Il disegno di legge vuol mettere le mani sulla contabilità regionale. L'obiettivo dell'Esecutivo sarebbe quello di nascondere, di occultare, ma solo un inesperto può pensare di fissare delle regole, specie su questa materia, non condivise: non sempre si è in maggioranza. Per questo è un'operazione tanto scorretta quanto ingenua. E poi questa legge, senza una modifica al Regolamento interno, non serve a nulla, non è attuabile. Per questo vi è la necessità di aprire un tavolo politico (in calendario, anche se in attesa di conferma, per lunedì). La norma non può essere liquidata senza un esame attento, ampio e condiviso. E anche la pretesa, conclude FI, di approvare il ddl entro la sessione di maggio non ha senso: c'è spazio per rispettare i tempi tecnici, almeno fino ad ottobre.

(segue)