I Comm: ddl programmazione finanziaria, dibattito (3)
(ACON) Trieste, 16 mag - DT - Per AN, il ddl sulla
programmazione finanziaria rivoluziona l'assetto regionale. E
rivoluziona pure l'organigramma con la redistribuzione dei
compiti e delle competenze delle diverse direzioni visto che
viene a mancare la corrispondenza tra finanziamenti e uffici
erogatori, le direzioni appunto. E per l'ennesima volta, annota
AN, saremo costretti a sollecitare la Corte dei conti su
eventuali, conseguenti sprechi. Ma con questo ddl si intende
soprattutto svuotare il Consiglio di ogni prerogativa affidando
qualsiasi capacità gestionale alla Giunta. Si va verso
l'oligopolio di uno o due persone, verso un Consiglio che
ratifica assai poche disposizioni. Eppure, persino nella nuova
legge statutaria non si è messo in dubbio il ruolo fondamentale
del Consiglio nella predisposizione del bilancio. Perché ora non
si prevede un minimo di controllo da parte dell'Aula nei
confronti della Giunta?
A seguire, l'intervento di FI.
Il disegno di legge vuol mettere le mani sulla contabilità
regionale. L'obiettivo dell'Esecutivo sarebbe quello di
nascondere, di occultare, ma solo un inesperto può pensare di
fissare delle regole, specie su questa materia, non condivise:
non sempre si è in maggioranza. Per questo è un'operazione tanto
scorretta quanto ingenua. E poi questa legge, senza una modifica
al Regolamento interno, non serve a nulla, non è attuabile. Per
questo vi è la necessità di aprire un tavolo politico (in
calendario, anche se in attesa di conferma, per lunedì). La norma
non può essere liquidata senza un esame attento, ampio e
condiviso. E anche la pretesa, conclude FI, di approvare il ddl
entro la sessione di maggio non ha senso: c'è spazio per
rispettare i tempi tecnici, almeno fino ad ottobre.
(segue)