I Comm: contabilità regionale, concluso dibattito generale
(ACON) Trieste, 18 mag - DT - Si è chiusa in I Commissione la
discussione generale sul disegno di legge della Giunta che
riforma la contabilità e la programmazione finanziaria. In attesa
dell'esame dell'articolato, è stata confermata per lunedì a Udine
la convocazione del tavolo politico.
In apertura dei lavori della Commissione è intervenuta FI.
"Questo provvedimento delega l'intero bilancio alla Giunta:
l'assessore di fatto gestirà a suo piacimento la programmazione
finanziaria, e questa non è trasparenza e nemmeno partecipazione.
Ne saranno esclusi tutti, ha proseguito FI, compresi gli enti
locali e in particolare il Consiglio delle Autonomie locali. Non
c'è democrazia quando si va a cancellare la partecipazione, a noi
interessa servire la collettività e non intendiamo sottometterci
al depauperamento del ruolo del Consiglio da parte dell'Esecutivo
a un anno dalle elezioni".
"Nessuno è qui per svendere il proprio ruolo, ogni consigliere è
geloso dell'attività e delle prerogative del Consiglio - hanno
ribattuto i Cittadini. Con questa legge il bilancio sarà più
chiaro e trasparente, è un percorso condivisibile che accelera
una migliore fruibilità anche da parte dei non addetti ai lavori.
Si ritiene però che il documento di programmazione
economico-finanziaria vada votato dal Consiglio (e non con un
semplice ordine del giorno) in modo che la Giunta si senta
vincolata nella definizione del bilancio. E che le leggi di
settore precisino meglio le modalità del percorso procedurale, i
tempo cioè che dovrà prendersi l'Aula per approvare la norma. Non
vorremmo che per far tutto bene poi si arrivi all'esercizio
provvisorio".
E' intervenuta poi IpR che ha giudicato negativamente la mancanza
"di un coordinamento con il territorio e di un concorso dei
soggetti pubblici e privati in una materia così importante", e
forti critiche sono state espresse anche per un bilancio "in cui
non si fa riferimento alle politiche di genere: non ci sono, o
non sono visibilmente chiari, i fondi messi a disposizione per le
Pari opportunità". Non convince neanche il Dpefr, "generico, e
senza precisazione dei contenuti: parlare di macroagreggati non
vuole dire nulla".
E' stato quindi l'assessore competente a replicare e a chiudere
il dibattito. "Perché riformare la normativa di programmazione
finanziaria? Perché, anche se il meccanismo già funziona,
vogliamo innovarci: non è brutto o sbagliato il passato, ma
pensiamo a un qualcosa che snellisca le procedure e che migliori
la trasparenza. Con questo strumento sarà più facile comprendere
il bilancio. Ho troppo rispetto per il Consiglio per pensare che
il suo stesso potere si estrinsechi nel decidere poste di 10 mila
euro: con questa legge, anzi, si rafforza e si esalta il potere
di indirizzo dell'Aula. Basti pensare al Dpefr, o al diritto
programmatorio dei consiglieri nella scomposizione delle unità di
bilancio".
Proprio in merito al Dpefr, l'assessore ha aggiunto che "il
documento va considerato come il primo momento utile per iniziare
il dibattito sul bilancio, un indirizzo, insomma, sulle scelte
strategiche da adottare in regione a cui dare seguito nella
Finanziaria. Affronteremo meglio, ha proseguito, anche il
regolamento delle leggi di settore: non vogliamo appesantire i
lavori del Consiglio. Certo è che con queste leggi e con la
suddivisione dei fondi globali, il Consiglio potrà meglio
programmare la copertura finanziaria dell'attività legislativa".
In merito poi al bilancio di genere, è stato risposto che la
Giunta stata facendo un programma di formazione negli enti locali
e nella stessa Regione proprio su questo, ma non potrà essere
adottato per il 2008".
"L'esecutivo, ha concluso l'assessore, non modificherà l'impianto
della legge, ci abbiamo lavorato parecchio, ma è anche vero che
il confronto di questi giorni è servito. Siamo disponibili a fare
qualche correzione, non a stravolgere".