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I Comm: contabilità regionale, concluso dibattito generale

18.05.2007
13:32
(ACON) Trieste, 18 mag - DT - Si è chiusa in I Commissione la discussione generale sul disegno di legge della Giunta che riforma la contabilità e la programmazione finanziaria. In attesa dell'esame dell'articolato, è stata confermata per lunedì a Udine la convocazione del tavolo politico.

In apertura dei lavori della Commissione è intervenuta FI. "Questo provvedimento delega l'intero bilancio alla Giunta: l'assessore di fatto gestirà a suo piacimento la programmazione finanziaria, e questa non è trasparenza e nemmeno partecipazione. Ne saranno esclusi tutti, ha proseguito FI, compresi gli enti locali e in particolare il Consiglio delle Autonomie locali. Non c'è democrazia quando si va a cancellare la partecipazione, a noi interessa servire la collettività e non intendiamo sottometterci al depauperamento del ruolo del Consiglio da parte dell'Esecutivo a un anno dalle elezioni".

"Nessuno è qui per svendere il proprio ruolo, ogni consigliere è geloso dell'attività e delle prerogative del Consiglio - hanno ribattuto i Cittadini. Con questa legge il bilancio sarà più chiaro e trasparente, è un percorso condivisibile che accelera una migliore fruibilità anche da parte dei non addetti ai lavori. Si ritiene però che il documento di programmazione economico-finanziaria vada votato dal Consiglio (e non con un semplice ordine del giorno) in modo che la Giunta si senta vincolata nella definizione del bilancio. E che le leggi di settore precisino meglio le modalità del percorso procedurale, i tempo cioè che dovrà prendersi l'Aula per approvare la norma. Non vorremmo che per far tutto bene poi si arrivi all'esercizio provvisorio".

E' intervenuta poi IpR che ha giudicato negativamente la mancanza "di un coordinamento con il territorio e di un concorso dei soggetti pubblici e privati in una materia così importante", e forti critiche sono state espresse anche per un bilancio "in cui non si fa riferimento alle politiche di genere: non ci sono, o non sono visibilmente chiari, i fondi messi a disposizione per le Pari opportunità". Non convince neanche il Dpefr, "generico, e senza precisazione dei contenuti: parlare di macroagreggati non vuole dire nulla".

E' stato quindi l'assessore competente a replicare e a chiudere il dibattito. "Perché riformare la normativa di programmazione finanziaria? Perché, anche se il meccanismo già funziona, vogliamo innovarci: non è brutto o sbagliato il passato, ma pensiamo a un qualcosa che snellisca le procedure e che migliori la trasparenza. Con questo strumento sarà più facile comprendere il bilancio. Ho troppo rispetto per il Consiglio per pensare che il suo stesso potere si estrinsechi nel decidere poste di 10 mila euro: con questa legge, anzi, si rafforza e si esalta il potere di indirizzo dell'Aula. Basti pensare al Dpefr, o al diritto programmatorio dei consiglieri nella scomposizione delle unità di bilancio".

Proprio in merito al Dpefr, l'assessore ha aggiunto che "il documento va considerato come il primo momento utile per iniziare il dibattito sul bilancio, un indirizzo, insomma, sulle scelte strategiche da adottare in regione a cui dare seguito nella Finanziaria. Affronteremo meglio, ha proseguito, anche il regolamento delle leggi di settore: non vogliamo appesantire i lavori del Consiglio. Certo è che con queste leggi e con la suddivisione dei fondi globali, il Consiglio potrà meglio programmare la copertura finanziaria dell'attività legislativa".

In merito poi al bilancio di genere, è stato risposto che la Giunta stata facendo un programma di formazione negli enti locali e nella stessa Regione proprio su questo, ma non potrà essere adottato per il 2008".

"L'esecutivo, ha concluso l'assessore, non modificherà l'impianto della legge, ci abbiamo lavorato parecchio, ma è anche vero che il confronto di questi giorni è servito. Siamo disponibili a fare qualche correzione, non a stravolgere".