II e III Comm: sicurezza lavoro, Cosolini (3)
(ACON) Trieste, 22 mag - ET - "La diffusione della cultura del
lavoro, sostenuta dalla formazione di professionisti della
sicurezza e da un'azione di informazione tra i lavoratori, sono
la vera chiave per incidere concretamente sulla questione".
Questa è l'opinione espressa dall'assessore al Lavoro,
formazione, università e ricerca all'udienza conoscitiva delle
Commissioni II e III.
Se si vuole essere efficaci bisogna uscire da un contesto fatto
di dichiarazioni eclatanti a seguito di tragici episodi,
attraverso azioni mirate, preparate sulla base di un'approfondita
conoscenza del fenomeno. Il comparto industriale regionale ne è
un esempio concreto, dove negli anni 2005 e 2006 si è avuto una
diminuzione del 6% degli incidenti, mentre nei primi tre mesi del
2007 questi si sono ridotti ulteriormente del 10%, nonostante un
incremento della produzione. Il risultato è stato ottenuto
attraverso azioni di informazione (come ad esempio l'erogazione
obbligatoria dei moduli sulla sicurezza ai nuovi assunti) e
formazione, con il concorso di tutti.
È evidente uno stretto nesso tra cultura del lavoro e la
riduzione degli infortuni. Quindi, bisogna aggredire il fenomeno
alle radici, dove i rapporti tra i lavoratori e le strutture
occupazionali sono discontinui e i problemi di comprensione
linguistica e di assimilazione di una cultura della sicurezza dei
lavoratori stranieri rendono il livello di
autoresponsabilizzazione insufficiente.
Utile anche l'estensione delle buone prassi sui posti di lavoro e
di formazione dei professionisti della sicurezza. In riferimento
a quest'ultimo aspetto, l'assessore ha lodato l'azione congiunta
delle Università regionali, a cui vanno aggiunte le azioni
positive della Regione, con progetti territoriali atti a
promuovere la cultura del lavoro attraverso un percorso condiviso
con i molteplici soggetti e la collaborazione con il ministero
competente. L'Agenzia regionale sta inoltre realizzando
un'indagine approfondita che verrà presentata a luglio.
L'autunno sarà poi il momento per fare un punto della situazione
in avvio della fase di programmazione per il Fondo sociale
europeo riferito al periodo 2007-2013. Allora si potranno mettere
in cantiere, con un ampio coinvolgimento, nuovi progetti su
sicurezza e formazione.
Per quanto concerne prevenzione, sanzioni e repressione, secondo
la Giunta, oltre ad applicare le leggi sarà necessario
valorizzare gli esempi positivi attraverso un premio alla
responsabilità sociale delle imprese, da erogare sulla base dei
risultati ottenuti e degli obiettivi realizzati per le pari
opportunità. Non è con un premio che ridurremo gli incidenti, ha
detto in chiusura l'assessore, ma certamente aumenteremo la
diffusione della cultura della sicurezza.
(segue)