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CR: cementificio Torviscosa, dibattito (2)

23.05.2007
12:37
(ACON) Trieste, 23 mag - ET - Sono quindi iniziati gli interventi dei consiglieri che hanno espresso le loro posizioni sul progettato cementificio di Torviscosa. Per FI, il caso-cementificio non nasce da una contrapposizione tra chi vuole fare e chi non vuole fare, ma è piuttosto una battaglia di civiltà su elementi oggettivi. Da una panoramica completa sulla situazione di Torviscosa si vede che si tratta di un sito inquinato, prossimo allo scalo di Cervignano, sul quale pendono le questioni della terza corsia e del corridoio V, come si riscontra che nella zona c'è il 70% di tutto il turismo regionale, ci sono le lagune di Grado e Marano e una ZPS. Tutto ciò concorre a creare un equilibrio instabile, dove si contrappongono interessi molto diversi e bisogna individuare il modo per far coesistere le diverse vocazioni produttive.

FI ha poi segnalato che l'istruttoria di VIA è carente e che i monitoraggi e le conclusioni derivanti lo sono altrettanto. Le 37 prescrizioni sono solo un palliativo, perché cautele inapplicabili che fanno supporre che ci sia molto altro da verificare. Il parere positivo al progetto non è un atto dovuto, viste le premesse. Alla Giunta è stato infine chiesto quando e in che modo il canale Banduzzi, una delle soluzioni prospettate per ridurre il traffico, sarà effettivamente navigabile.

I Verdi si sono concentrati sul fatto che la zona è stata dichiarata a mantenimento, dove cioè la qualità dell'aria andrebbe tenuta ai livelli attuali e non appesantita da altre emissioni. Per quanto riguarda invece il procedimento di VIA è stato ricordato il disatteso principio di precauzione, che stabilisce che in assenza di dati scientifici e tecnici accertati, non si può dare parere favorevole. La Giunta, unico organo decisorio, potrebbe dunque decidere in autonomia e anche in apparente disaccordo con il parere della commissione di VIA. Sono stati inoltre presentati due ordini del giorno: il primo auspica un parere contrario della Giunta e il secondo chiede al governo regionale uno studio dettagliato preventivo sulla qualità dell'aria in tutta la Bassa Friulana con un'adeguata rete di centraline e intende impegnarlo a predisporre un provvedimento che porti a una moratoria delle autorizzazioni per tutti gli impianti industriali a forte impatto ambientale, in attesa di risultati dettagliati sulla qualità dell'aria. I Verdi giudicano inadeguata la governance regionale e trovano impensabile andare avanti un altro anno (o altri cinque) in questo modo.

AN ha imperniato l'intervento sulla visione politica globale e sull'approccio alle decisioni espresso dall'attuale Giunta, segnalando le mutazioni dei bisogni del territorio. È la qualità della vita la priorità delle persone, ancor più che l'occupazione. Le decisioni politiche andrebbero dunque prese in sintonia con questa nuova coscienza. La Giunta invece, ha sottolineato il consigliere, scatena conflitti sul territorio a causa di un carente coinvolgimento della popolazione nel processo decisionale. La richiesta d'insediamento di un'attività produttiva da parte di un privato è legittima, ma è chi governa che deve comprendere se il contesto lo può accettare o meno. AN ha inoltre chiesto maggiore chiarezza su tutti i passaggi amministrativi e tecnici avvenuti fino a oggi, sulle denunce arrivate a mezzo stampa, auspicando più mediazione e meno imposizione delle decisioni.

È stato poi nuovamente il turno di FI, che ha sottolineato come i percorsi delle scelte sulla questione del cementificio non siano stati lineari e chiari, ma contraddittori. Si lamenta una mancanza di lungimiranza, in una zona dove la salute è un tema scottante e quanto mai sentito, visto l'aumento delle malattie tumorali nella zona. L'intervento si è poi concentrato sui rapporti tra Consiglio, presidente della Regione e Giunta, ed è stato ricordato che i compiti di indirizzo, legislativo e di controllo spettano all'Assemblea regionale, che detta la linea di condotta alla Giunta. Se il presidente ritiene di volersene scostare, può farlo dimettendosi. L'elezione diretta non ha cambiato la natura di questi rapporti, come non lo ha fatto lo Statuto.

(segue)