CR: cementificio Torviscosa, dibattito (2)
(ACON) Trieste, 23 mag - ET - Sono quindi iniziati gli
interventi dei consiglieri che hanno espresso le loro posizioni
sul progettato cementificio di Torviscosa.
Per FI, il caso-cementificio non nasce da una contrapposizione
tra chi vuole fare e chi non vuole fare, ma è piuttosto una
battaglia di civiltà su elementi oggettivi. Da una panoramica
completa sulla situazione di Torviscosa si vede che si tratta di
un sito inquinato, prossimo allo scalo di Cervignano, sul quale
pendono le questioni della terza corsia e del corridoio V, come
si riscontra che nella zona c'è il 70% di tutto il turismo
regionale, ci sono le lagune di Grado e Marano e una ZPS. Tutto
ciò concorre a creare un equilibrio instabile, dove si
contrappongono interessi molto diversi e bisogna individuare il
modo per far coesistere le diverse vocazioni produttive.
FI ha poi segnalato che l'istruttoria di VIA è carente e che i
monitoraggi e le conclusioni derivanti lo sono altrettanto. Le 37
prescrizioni sono solo un palliativo, perché cautele
inapplicabili che fanno supporre che ci sia molto altro da
verificare. Il parere positivo al progetto non è un atto dovuto,
viste le premesse. Alla Giunta è stato infine chiesto quando e in
che modo il canale Banduzzi, una delle soluzioni prospettate per
ridurre il traffico, sarà effettivamente navigabile.
I Verdi si sono concentrati sul fatto che la zona è stata
dichiarata a mantenimento, dove cioè la qualità dell'aria
andrebbe tenuta ai livelli attuali e non appesantita da altre
emissioni. Per quanto riguarda invece il procedimento di VIA è
stato ricordato il disatteso principio di precauzione, che
stabilisce che in assenza di dati scientifici e tecnici
accertati, non si può dare parere favorevole. La Giunta, unico
organo decisorio, potrebbe dunque decidere in autonomia e anche
in apparente disaccordo con il parere della commissione di VIA.
Sono stati inoltre presentati due ordini del giorno: il primo
auspica un parere contrario della Giunta e il secondo chiede al
governo regionale uno studio dettagliato preventivo sulla qualità
dell'aria in tutta la Bassa Friulana con un'adeguata rete di
centraline e intende impegnarlo a predisporre un provvedimento
che porti a una moratoria delle autorizzazioni per tutti gli
impianti industriali a forte impatto ambientale, in attesa di
risultati dettagliati sulla qualità dell'aria. I Verdi giudicano
inadeguata la governance regionale e trovano impensabile andare
avanti un altro anno (o altri cinque) in questo modo.
AN ha imperniato l'intervento sulla visione politica globale e
sull'approccio alle decisioni espresso dall'attuale Giunta,
segnalando le mutazioni dei bisogni del territorio. È la qualità
della vita la priorità delle persone, ancor più che
l'occupazione. Le decisioni politiche andrebbero dunque prese in
sintonia con questa nuova coscienza. La Giunta invece, ha
sottolineato il consigliere, scatena conflitti sul territorio a
causa di un carente coinvolgimento della popolazione nel processo
decisionale. La richiesta d'insediamento di un'attività
produttiva da parte di un privato è legittima, ma è chi governa
che deve comprendere se il contesto lo può accettare o meno. AN
ha inoltre chiesto maggiore chiarezza su tutti i passaggi
amministrativi e tecnici avvenuti fino a oggi, sulle denunce
arrivate a mezzo stampa, auspicando più mediazione e meno
imposizione delle decisioni.
È stato poi nuovamente il turno di FI, che ha sottolineato come i
percorsi delle scelte sulla questione del cementificio non siano
stati lineari e chiari, ma contraddittori. Si lamenta una
mancanza di lungimiranza, in una zona dove la salute è un tema
scottante e quanto mai sentito, visto l'aumento delle malattie
tumorali nella zona. L'intervento si è poi concentrato sui
rapporti tra Consiglio, presidente della Regione e Giunta, ed è
stato ricordato che i compiti di indirizzo, legislativo e di
controllo spettano all'Assemblea regionale, che detta la linea di
condotta alla Giunta. Se il presidente ritiene di volersene
scostare, può farlo dimettendosi. L'elezione diretta non ha
cambiato la natura di questi rapporti, come non lo ha fatto lo
Statuto.
(segue)